Oggi un’altra giornata istruttiva.
Anticipo l’uscita e alle 9,30 sono sul campo di volo. Il peso è ancora alto, anche oggi siamo a 190 gr. Controllo l’orizzonte e non vedo cacciatori, il cielo è particolarmente affollato; ci sono aironi, garzette, cornacchie, gazze, gheppi e pure una poiana, non mancano poi i soliti uccelletti. Mentre lo armo mi cade l’occhio su un fosso.... wow un martin pescatore, accidenti quanto tempo era che non ne vedevo uno.
La giornata è fredda ma non freddissima, ci sono 4 gradi e soprattutto tira un buon vento da ovest sud-ovest. Lo metto in volo senza allontanarmi troppo dalla strada sterrata e lui subito prende quota. Gioca con il vento, scivola veloce col vento a favore e poi risale controvento. Uno spettacolo.
Sale ancora. Lo lascio andare seguendolo con lo sguardo e lui non si ferma, sale ancora senza allontanarsi troppo.
Non so dirvi quanto sia andato su ma era veramente alto, forse 80-100 m, lo vedevo ma era diventato poco piö di un puntino nel cielo.
Inizio a chiamarlo a voce per farlo centrare meglio e soprattutto per farlo scendere un po'.... a quella quota ci vorrebbe un pellegrino, per un gheppio è una altezza bella da vedere ma totalmente inefficace per una picchiata.
Si abbassa un po’ ma è ancora molto alto; appena rientra in scivolata con il vento alle spalle gli servo la quaglia; peleo chiude e scende a goccia, è veloce ma è troppo alto. La quaglia si rimette subito, peleo prova un attacco a terra ma la quaglia lo anticipa e riparte come a scheggia. La quaglia è tosta ma peleo non è da meno; anzi, dopo i primi metri, inizia a battere con forza e lo vedo recuperare metro dopo metro….. una cinquantina di metri di inseguimento e poi la aggancia in aria.
Si vede che gli ultimi voli lo hanno tonificato, ha un bel battito, robusto e progressivo con una bella resistenza sull'allungo. Non ha uno scatto fulmineo nelle ripartenze da terra ma è testardo e non demorde.
Soprattutto mi piace vederlo attaccare anche senza sentire i morsi della fame, ha acquisito un comportamento e questo mi fa pensare che possa avere ancora margini di miglioramento.
Lo recupero dopo qualche minuto (il ponticello era distante e non avevo gli stivali per attraversare un fosso) e lo trovo con la quaglia ancora viva. La tolgo e la controllo, sembra non avere ferite gravi così decido di metterla in tasca e di riprovare. Prendo peleo sul pugno e cammino per alcuni minuti andando a cercare dei filari di alberi dove magari ci puo essere qualche involo di selvatico.
Riparte, sale ancora alto anche se meno rispetto a prima. Lo tengo in ala per un po’ e poi rilascio nuovamente la quaglia. Vola, non sarà un missile ma va veloce anche questa volta; peleo picchia meglio e l’aggancia alla fine della scivolata. Quando arrivo è tutto finito anche se non ha iniziato a spiumare.
Lo recupero e torno verso l’auto, lo guardo e mi dice: “e dai, fammi ripartireâ€�. Cedo alla tentazione e lo rimetto ancora in volo. Questa volta mi fermo vicino ai filari di alberi in prossimità dell’auto. Vola, poi si mette in ramo a scrutare il terreno, qualche attimo e riparte prendendo subito una bella quota. Lo osservo con piacere per alcuni minuti fino a quando si avvita, chiude le ali e viene giö a razzo con la sua solita discesa inclinata. Ho un ottima visuale e lo vedo venire giö veramente forte fino a sparire dietro gli alberi. Aspetto qualche istante convinto di vederlo risalire ma niente. Aspetto ancora qualche momento e poi inizio ad andare a vedere cosa sta combinando; mentre cammino sento che urla (almeno penso che sia lui) nello stesso modo che fa quando è sulla preda e vede un selvatico che lo insidia. Per un attimo penso che abbia fatto una cattura ma appena supero il filare mi viene un brivido freddo….. una poiana si sta alzando e tiene qualcosa tra gli artigli. Alla mia presenza non mostra paura anzi mi viene sulla testa a 10 metri e fa un paio di giri; fortunatamente vedo che non è peleo ma un topo e tiro un bel sospiro di sollievo.
Meno male ma il diavolo dove sarà finito? Giro il logoro, chiamo, fischio… niente non si vede e non si sente. Mi viene un altro brutto pensiero: vuoi vedere che ha attaccato la poiana e quella ha difeso il cibo rispondendo per le rime? Accendo la radio e trovo il segnale, la direzione è falsata dal riflesso del filare e allora mi sposto in campo aperto per avere maggiore certezza della direzione. Lo aggancio e inizio a camminare fino a quando non lo trovo su un albero proprio sopra una piazzola molto frequentata da alcune signorine di colore!!
Non vuole scendere e mi fa penare un po’ ma alla fine si lascia convincere e così finalmente lo lego.
Basta, per oggi ci siamo divertiti anche troppo …. e forse lui piö di me!
Il tempo è volato ma sono passate quasi due ore da quando l'ho liberato; bene, vola sempre meglio e sempre per piö tempo.
I miei racconti non sono dei racconti di caccia ma piuttosto delle esperienze di campagna. Oggi ho probabilmente individuato il peso di non ritorno (-3% sotto il peso di muta) ed ho avuto ancor piö la riprova di quanto sia importante farli volare spesso e farli volare bene (nelle zone giuste).
Sappiamo bene quali sono i falchi adatti per fare falconeria e che il gheppio è ritenuto, a ragione, non adatto a fare caccia. In questi due anni pero ho osservato un continuo e progressivo miglioramento delle prestazioni di peleo; mi ha mostrato delle qualità che per me erano inaspettate. Infatti ero abituato a vedere volare e cacciare i gheppi partendo da posatoi o mentre erano fermi in aria facendo lo spirito santo e le loro discese a terra erano piö che altro delle rapide planate. Nelle ultime settimane, grazie anche ad un continuo utilizzo dei rilasci, ho visto peleo (ma anche i selvatici
) volare con altra determinazione e non mi sarei atteso che avessero tanta forza, costanza e resistenza nel volo battuto.
alla prossima
ale