Approfondimenti tecnici sulla gestione di più rapaci

taffy
hai le idee molto confuse, pertanto, non dire cazz... ops, eresie !!!
pertanto, se vuoi farti le ossa con e per l'alto volo, azzo c'azzecca una poiana, comune o cadarossa che sia?

se vuoi farti le ossa, pellegrino o sacro !!! stop

p.s.
non venirmi a trovare scuse, non servono ad un tubo ne convincono nessuno!! pertanto, attieniti a ciò che ti viene consigliato e stop

Giovanni vedo gente approcciarsi alla falconeria con il barbagianni... Anzi, c'è un falconiere che conosciamo entrambi che adesso ne ha 30 che ha inizato proprio così. :rolleyes:
Comunque dai, stanno calando le cazzate, dammi tempo, devo ancora crescere e fare i primi passi... :p
 
E' come dire che ci si approccia alla falconeria con il gatto...e non sono cose dette per partito preso, falconeria non è maneggiare un rapace o fargli fare i voli al pugno, vai a guardare uno che allena il suo pellegrino o vai a caccia con qualcuno con un astore...

muovi il culoooooo ci sono gia i novelli in addestramento, che fai sempre qui al bar!
 
muovi il culoooooo ci sono gia i novelli in addestramento, che fai sempre qui al bar!

Leggo un po' qui e un po' lì! Se avessi macchina e carburante illimitato sarebbe facile ma, ho i miei problemi di mobilità! ;)
Non a caso mi ero proposto tempo fa di collaborare con un qualsiasi falconiere che avesse a disposizione una stalla (o luoghi simili) dove farmi dormire e un piatto di pasta, avrei lucidato le falconiere con lo spazzolino da denti... :p
Comunque come ho scritto a settembre mi fanno fare la messa in volo di un harris, poi andrò probabilmente qualche volta a fare il cane... :cool:
C'erano fulmine e wapity che si erano resi disponibilissimi per farmi vedere le prime fasi ma, Varese non è troppo comoda per cose in giornata, volevo sparare bene le mie poche cartucce. :)
Comunque grazie a tutti per la disponibilità e la pazienza anche solo nel leggermi.
 
Attento che ho 2 m3 di sottomisure, un bidone di impregnante e un sacco di viti da far incontrare, potrei invitarti a "visitare" da vicino la costruzione di alcune falconiere :p
 
Leggo un po' qui e un po' lì! Se avessi macchina e carburante illimitato sarebbe facile ma, ho i miei problemi di mobilità! ;)
Non a caso mi ero proposto tempo fa di collaborare con un qualsiasi falconiere che avesse a disposizione una stalla (o luoghi simili) dove farmi dormire e un piatto di pasta, avrei lucidato le falconiere con lo spazzolino da denti... :p
Comunque come ho scritto a settembre mi fanno fare la messa in volo di un harris, poi andrò probabilmente qualche volta a fare il cane... :cool:
C'erano fulmine e wapity che si erano resi disponibilissimi per farmi vedere le prime fasi ma, Varese non è troppo comoda per cose in giornata, volevo sparare bene le mie poche cartucce. :)
Comunque grazie a tutti per la disponibilità e la pazienza anche solo nel leggermi.

valà che noi cacciamo in provincia di milano !!! dai tutta tangeziale !!
 
Infatti sei a un' ora di macchina, se vuoi imparare dovrai fare ben di più di 76 Km di strada per combinare qualcosa.... ah, se hai problemi con la macchina accantona l'alto volo... potrebbe farti macinare molti km...
 
Ultima modifica:
Ciao Amedeo. Posso condividere quasi tutto tranne quell'accellerazione sofistica che arriva alla conclusione che io mi sia stufato dell'harris. In realtà mi sono stufato delle gallinelle. Per rendere l'idea della mia condizione emotiva riguardo alla falconeria posso riassumere che, se fossi un cacciatore scozzese o magari messicano o in qualsiasi parte del mondo dove veramente la selvaggina abbonda, avrei abbandonato il fucile per i falchi. Quali falchi? tutti !!!compreso l',Harris, anzi gli Harris. Certo con le anatre disponibili quando vuoi, non avrei rinunciato ad un falcone, con la stanziale, ad un buon cane ed un astore. Avrei avuto anche un cast di Harris, perché trovo invece molto divertente vedere questo falco con poca velocita, ma grande cervello, in azione. La breve descrizione che tu hai fatto della caccia con questo rapace, ti assicuro, non rende giustizia non tanto al falco, che può piacere o non piacere ma alla caccia stessa. Non mi stancherò mai di dire che PER ME il massimo godimento è veder che il falco da me addestrato, caccia come un falco selvatico , concorre con selvatici e, qualche volta vince. Nel "deserto" italiano invece ritengo che l'harris sia tra i pochi rapaci con cui puoi tentare la vera caccia in territorio libero mettendo sempre qualcosa nel carniere, magari solo qualche gallinella che si fa catturare di pedina. Per concludere il godimento può trovarsi anche (per me soprattutto )nella "strategia " non solo del inseguimento a folle velocità.
Approfitto della mail di Fra per fare una precisazione seria sul perché talvolta qualcuno si schiera per un tipo di rapace piuttosto che per un altro (in questo caso astore vs Harris).
Come ha sottolineato Fra, dopo un po' di anni e di esperienza quello che all'inizio sembrava una chimera, diventa abitudine e non emoziona più. Succede anche con le donne... ;-))
Esempio pratico è il tipo di preda in Falconeria. All'inizio prendere una minilepre con l'Harris o l'astore fa toccare il cielo con un dito, ma dopo anni e decine di catture, quel tipo di cattura, spesso sotto i rovi o addirittura nei buchi con brevi inseguimenti e talvolta a preda ferma... non da' più emozioni. Stessa cosa con le gallinelle o addirittura con corvidi o altre prede di scarsa velocità in volo.
Per questo motivo, ai neofiti i "senior" talvolta appaiono un po' supponenti quando "limano" le grandi lodi o i grandi entusiasmi per le prime catture.
Molti vecchi falconieri in Italia e all'estero, non cacciano più corvidi con l'astore o le mini con l'Harris, perché si sono stufati di farlo.
Non è sbruffoneria, è la realtà.
A questo punto la Falconeria vera entra in scena e, esaurita la voracità di cattura del selvatico di qualsiasi specie sia, si comincia a puntare alla qualità delle prede e dei voli, cioè allo STILE.
Per questo motivo (e non per polemica o altre stupidaggini) ho affermato spesso che sono un sostenitore incallito dell'astore e non dell' Harris. Perché con l'Harris si catturano facilmente alcune prede, ma il suo stile difficilmente da' grandi emozioni a chi pratica la Falconeria da anni con l'astore o l'alto volo. Non so se riesco a spiegarmi.
I più incalliti sostenitori dell'Harris quasi sempre non hanno mai cacciato se non con l'Harris.
Fra, che conosco dal forum da tempo e che stimo come cacciatore vero, oggi ha scritto in tutta onestà intellettuale (sua caratteristica peculiare) una verità. Cioè che dopo tante catture, si è "stufato" della facile, ma poco appagante emotivamente, caccia con l'Harris.
Con l'alto volo la spettacolarità della Falconeria è più elevata, a prescindere dalla cattura, e la "precarietà" del recupero del falco è maggiore, per cui le emozioni sono un po' più forti, ma con il basso volo, se togliamo la difficoltà delle prede e la spettacolarità dei voli a cul levè di lunga gittata... ci rimane poco.
Veder picchiare a terra fra i rovi un astore o un Harris da tre metri di altezza su un roditore di meno un chilo, fermo... alla lunga (neppure tanto) stufa, a mio parere.
La gallinella d'acqua, è noiosa e spesso dopo due tuffi bisogna abbandonare la caccia a causa del rapace inzuppato...
Cacciare il fagiano con il cane e ribatterlo per diverse leve, dopo lunghi e focosi inseguimenti con l'astore... è molto più emozionante e difficile. Sebbene sia più facile, anche la lepre, naturalmente dove c'è, è uno spettacolo emozionante, sia per la mole e la potenza della preda, sia per la tenacia che l'astore deve dimostrare.
Un astore può diventare veramente "specialista" verso gallinelle, mini lepri, cornacchie e persino con le lepri e sbagliare pochissimi voli verso queste prede, ma con le anatre dai fossi, i fagiani e le starne (selvatici) sul cane, la catture saranno sempre una percentuale molto bassa, rispetto ai voli.
Questo significa che la difficoltà di presa verso queste prede è maggiore e quindi è maggiore anche la soddisfazione quando si cattura, perchè con queste prede lo "stile" non è semplicemente "estetica", ma diventa una conditio sine qua, non.
 
Scusate , entro sommessamente nella discussione per affermare che il volo di un pellegrino su selvatici non è solo folle velocità ma prima di tutto è "altanamente strategico " :)) deve essere pensato e pianificato prima e anche in modo molto sofisticato , arrivare a concludere è veramente , ma veramente veramente molto difficile , provare per credere , saluti.
 
Ciao Amedeo. Posso condividere quasi tutto tranne quell'accellerazione sofistica che arriva alla conclusione che io mi sia stufato dell'harris. In realtà mi sono stufato delle gallinelle. Per rendere l'idea della mia condizione emotiva riguardo alla falconeria posso riassumere che, se fossi un cacciatore scozzese o magari messicano o in qualsiasi parte del mondo dove veramente la selvaggina abbonda, avrei abbandonato il fucile per i falchi. Quali falchi? tutti !!!compreso l',Harris, anzi gli Harris. Certo con le anatre disponibili quando vuoi, non avrei rinunciato ad un falcone, con la stanziale, ad un buon cane ed un astore. Avrei avuto anche un cast di Harris, perché trovo invece molto divertente vedere questo falco con poca velocita, ma grande cervello, in azione. La breve descrizione che tu hai fatto della caccia con questo rapace, ti assicuro, non rende giustizia non tanto al falco, che può piacere o non piacere ma alla caccia stessa. Non mi stancherò mai di dire che PER ME il massimo godimento è veder che il falco da me addestrato, caccia come un falco selvatico , concorre con selvatici e, qualche volta vince. Nel "deserto" italiano invece ritengo che l'harris sia tra i pochi rapaci con cui puoi tentare la vera caccia in territorio libero mettendo sempre qualcosa nel carniere, magari solo qualche gallinella che si fa catturare di pedina. Per concludere il godimento può trovarsi anche (per me soprattutto )nella "strategia " non solo del inseguimento a folle velocità.

Il discorso del piacere che ogni individuo riceve dalla stessa azione ci porterebbe lontano, sebbene sia interessantissimo.
Nella caccia, come sai, le due grandi fazioni sono composte da chi ama soprattutto "predare" cioè "portare a casa" con ogni mezzo e da chi, a prescindere da cosa si cattura, ama tutto il contorno della caccia, comprese le incisioni della bascula. I primi normalmente sono considerati lo zoccolo duro e "i bravi" i secondi, a cui appartengo, sono considerati i "filosofi" che vivono fra le nuvole. Le due strade non di incontrano, neppure dopo secoli di discussione.
Detto ciò, ovviamente, ben venga una sana e costruttiva dialettica su passioni condivise.
Leggi le mie prossime considerazioni (su argomenti che ben conosci) come rivolte ai giovani virgulti che leggono il forum e naturalmente non ai vecchi del mestiere.
L'astore, mette in pratica le stesse identiche strategie dell'Harris', ma con maggior vigore. Il motivo per cui l'Harris' ce le fa vedere (e l'astore spesso, no) è che l'Harris' è un animale estremamente confidente, anche in natura e caccia in gruppo, per cui quando viene usato in Falconeria, non avendo problemi di convivenza con l'uomo, si comporta naturalmente, come se l'uomo non ci fosse. L'astore al contrario è estremamente diffidente verso l'uomo (anche in natura) e sebbene condizionato dalla Falconeria, non riesce mai a sentirsi completamente rilassato e non considera l'uomo come un "compagno di caccia", per cui difficilmente si lascia andare a quelle che sarebbero le sua tendenze naturali di caccia perché in un angolino del suo cervello c'è sempre qualche timore recondito dovuto alla vicinanza di uomo e cane. Infatti, in falconeria non vediamo MAI il tipo di caccia che l'astore pratica in natura.
Da Dicembre a circa un mese fa, un astore maschio adulto ha deciso di fare la spesa con gli abitanti della mia colombaia (con mia grande gioia!). Mi ha preso circa una 15ina di viaggiatori e ne ha "toccato" altrettanti. Ho visto picchiate da 300 metri di altezza in perfetto stile da pellegrino, catture a terra fra due macchine parcheggiate davanti a casa, presa sul poggiolo dopo stoccata al volo, presa di piccione posato sul tetto con imboscata tesa dalla parte opposta etc etc... cose piuttosto difficili da vedersi con astori addestrati.
I pellegrini mi hanno attaccato (anche in coppia) i colombi diverse volte, ma con molto meno perdite ed efficacia. O prendono al volo alla loro maniera o lasciano l'inseguimento, se si svolge in spazi poco aperti (come ben sappiamo). Infatti il nome antico dell'astore era astur palumbarius e in Francia lo chiamano autour des palombes...
Quanti colombi sani e forti si prendono con l'astore in Falconeria? Pochetti... ;-)
Con gli astori imp, gli atteggiamenti di caccia sono molto più rilassati e assistiamo a "strategie di caccia" abbastanza simili a quelle che normalmente vediamo con gli Harris'. L'astore a piedi e sotto i rovi, in natura è più veloce dell'Harris e cattura spessissimo, ma in Falconeria si sente anche molto vulnerabile e spesso non insiste troppo, a causa dei sospetti di cui sopra, dando l'apparenza di essere meno tenace dell'Harris'.
Comunque sia, io in Falconeria preferisco vedere prese mancate al volo, piuttosto che inseguimenti e catture a piedi... così come amo le stoccate del pellegrino (magari con preda persa), piuttosto che la cattura legata o presa a terra dopo 5 minuti di "pendolo".
Anche a caccia con la doppietta, nel "deserto di prede" italiano, mantengo i setter per andare a cercare i beccaccini e le beccacce due mesi e fare neppure 100 fucilate all'anno ammazzando pochi pezzi e solo sul cane fermo, anziché sparare centinaia di fucilate alla migratoria (per esempio).
Vivo fra le nuvole... ;-)
 
Ciao Amedeo, mi hai fatto ricordare di aver visto un astore selvatico bulleggiato da un gruppetto di cornacchie salire fino ad un centinaio di metri :) E' stato emozionante e mi ha fatto riflettere...
 
Non riesco a collocarmi tra queste due fazioni. Essendo ormai vecchio mi verrebbe di aderire meglio alla seconda, ma resto principalmente migratorista e il fucile debbo ancora pulirlo quindi le incisioni sulla bascula sono per me un orpello a dir poco inutile. Stimo e tutto sommato invidio un pochino,"i Filosofi", ma nemmeno dopo 44 licenze riesco a liberarmi di un certo istinto predatorio puro che continua ad appagarmi. Non mi è facile definirlo poiché è vero che già da tempo ho superato la gratificazione delle sparatorie, ma è vero anche che il fascino di" impossessarmi" della selvaggina resta l'obbiettivo finale. Non sparo ad esempio ai colombacci quando cerco i fagiani poi invece da ottobre in poi, questi diventano il mio unico oggetto di caccia. Quando sono a "zimbello" mi si posano i tordi (che sono buonissimi) e non gli sparo, ma non disdegnerei un bello "spollo" per farne un bel carniere.Hai ragione Amedeo, ognuno vive la caccia a modo suo, ognuno ricava piacere da cose diverse. L'unica cosa che non sopporto è quando si definisce la caccia uno sport o peggio un passatempo. Questa Passione non può essere vissuta con leggerezza poiché è il l'essere stesso dell' individuo che la vive. Ciao Filosofo TI INVIDIOOOOOOO
Il discorso del piacere che ogni individuo riceve dalla stessa azione ci porterebbe lontano, sebbene sia interessantissimo.
Nella caccia, come sai, le due grandi fazioni sono composte da chi ama soprattutto "predare" cioè "portare a casa" con ogni mezzo e da chi, a prescindere da cosa si cattura, ama tutto il contorno della caccia, comprese le incisioni della bascula. I primi normalmente sono considerati lo zoccolo duro e "i bravi" i secondi, a cui appartengo, sono considerati i "filosofi" che vivono fra le nuvole. Le due strade non di incontrano, neppure dopo secoli di discussione.
Detto ciò, ovviamente, ben venga una sana e costruttiva dialettica su passioni condivise.
Leggi le mie prossime considerazioni (su argomenti che ben conosci) come rivolte ai giovani virgulti che leggono il forum e naturalmente non ai vecchi del mestiere.
L'astore, mette in pratica le stesse identiche strategie dell'Harris', ma con maggior vigore. Il motivo per cui l'Harris' ce le fa vedere (e l'astore spesso, no) è che l'Harris' è un animale estremamente confidente, anche in natura e caccia in gruppo, per cui quando viene usato in Falconeria, non avendo problemi di convivenza con l'uomo, si comporta naturalmente, come se l'uomo non ci fosse. L'astore al contrario è estremamente diffidente verso l'uomo (anche in natura) e sebbene condizionato dalla Falconeria, non riesce mai a sentirsi completamente rilassato e non considera l'uomo come un "compagno di caccia", per cui difficilmente si lascia andare a quelle che sarebbero le sua tendenze naturali di caccia perché in un angolino del suo cervello c'è sempre qualche timore recondito dovuto alla vicinanza di uomo e cane. Infatti, in falconeria non vediamo MAI il tipo di caccia che l'astore pratica in natura.
Da Dicembre a circa un mese fa, un astore maschio adulto ha deciso di fare la spesa con gli abitanti della mia colombaia (con mia grande gioia!). Mi ha preso circa una 15ina di viaggiatori e ne ha "toccato" altrettanti. Ho visto picchiate da 300 metri di altezza in perfetto stile da pellegrino, catture a terra fra due macchine parcheggiate davanti a casa, presa sul poggiolo dopo stoccata al volo, presa di piccione posato sul tetto con imboscata tesa dalla parte opposta etc etc... cose piuttosto difficili da vedersi con astori addestrati.
I pellegrini mi hanno attaccato (anche in coppia) i colombi diverse volte, ma con molto meno perdite ed efficacia. O prendono al volo alla loro maniera o lasciano l'inseguimento, se si svolge in spazi poco aperti (come ben sappiamo). Infatti il nome antico dell'astore era astur palumbarius e in Francia lo chiamano autour des palombes...
Quanti colombi sani e forti si prendono con l'astore in Falconeria? Pochetti... ;-)
Con gli astori imp, gli atteggiamenti di caccia sono molto più rilassati e assistiamo a "strategie di caccia" abbastanza simili a quelle che normalmente vediamo con gli Harris'. L'astore a piedi e sotto i rovi, in natura è più veloce dell'Harris e cattura spessissimo, ma in Falconeria si sente anche molto vulnerabile e spesso non insiste troppo, a causa dei sospetti di cui sopra, dando l'apparenza di essere meno tenace dell'Harris'.
Comunque sia, io in Falconeria preferisco vedere prese mancate al volo, piuttosto che inseguimenti e catture a piedi... così come amo le stoccate del pellegrino (magari con preda persa), piuttosto che la cattura legata o presa a terra dopo 5 minuti di "pendolo".
Anche a caccia con la doppietta, nel "deserto di prede" italiano, mantengo i setter per andare a cercare i beccaccini e le beccacce due mesi e fare neppure 100 fucilate all'anno ammazzando pochi pezzi e solo sul cane fermo, anziché sparare centinaia di fucilate alla migratoria (per esempio).
Vivo fra le nuvole... ;-)
 
Ciao Amedeo, mi hai fatto ricordare di aver visto un astore selvatico bulleggiato da un gruppetto di cornacchie salire fino ad un centinaio di metri :) E' stato emozionante e mi ha fatto riflettere...


Deffie, l'osservazione dei falchi in natura è fondamentale per capirli veramente, ma è molto impegnativa.
Io non avevo mai visto predare l'astore in natura (sebbene avessi passato tante giornate ad osservarli) finchè non sono entrato nel mondo della colombofilia. Da allora (ormai sono anni) ho visto molti attacchi e molti mi sono stati descritti da colombofili amici. Il pellegrino non mi ha stupito, caccia come sappiamo: picchiata, presa o stoccata e recupero, oppure lascia e rimonta per ritentare.
L'astore mi ha lasciato di stucco. Alla faccia di tutta la bibliografia che conoscevo, ho visto tante volte l'astore arrivare altissimo in volo battuto sopra la colombaia (esattamente come il pellegrino) e picchiare ad ali chiuse come il pelle, sfruttando il vento esattamente con il pellegrino. Naturalmente la velocità di picchiata è minore, sebbene molto alta, e l'assetto è differente (non arriva mai alla posizione a goccia e la traiettoria non è mai perpendicolare), ma dopo il colpo fallito al volo, l'astore continua ad inseguire alla coda anche per 5 minuti di seguito e spesso stressa i colombi e prima o poi uno si fa beccare, anche a terra o addirittura dentro la colombaia. E' impressionante la potenza e la tenuta di volo dell'astore in inseguimento. Monta, picchia, insegue, scarta per 5-10 minuti di seguito battendo continuamente le ali a velocità pari a quella dei piccioni.
Uno spettacolo impossibile da vedere in Falconeria.
Questo è il motivo per cui, dopo aver smesso di fare il campionato con i viaggiatori, ho continuato a tenerli... mentre i miei amici colombofili quando vedono i falchi in cielo chiudono i piccioni, io li apro... ;-))
 
Bellissima discussione!:D
Io, per mia fortuna, riesco ancora a godere di ogni volo e di ogni cattura sia con l'harris che con l'astore. Credo che la Falconeria sia una di quelle poche cose in cui la monotonia è assente! Ogni volo, ogni cattura è un caso a se. Ogni volo è fonte di emozione e di sorpresa perchè o in un modo o nell'altro o il falco o la preda riescono a sorprendermi! L'imprevisto è sempre dietro l'angolo..e questo non può far altro che allontanare la "routine" del volo se così la possiamo definire.. Quando mi stuferò del basso volo...non so se riuscirò mai..mi dedicherò all'alto volo che mi regalerà molteplici e sconosciute sensazioni. Il mio timore anzi.. è che la vita sia troppo breve per poter provare tutte le emozioni che questo nostro amato sport può regalarci. Cercherò di tener duro!;)
 
E' vero che in falconeria molti stili di caccia naturali non potrebbero mai ripetersi. Ad esempio un'altra tecnica di predazione che sicuramente sarebbe entusiasmante è quella dell'astore lanciato a tutta velocità in discesa nel mezzo di un bosco allo scopo di fulminare la preda. Purtroppo per godere di un piacere occorre rinunciare ad altri.
 
Ultima modifica:
E' vero che in falconeria molti stili di caccia naturali non potrebbero mai ripetersi. Ad esempio un'altra tecnica di predazione che sicuramente sarebbe entusiasmante è quella dell'astore lanciato a tutta velocità in discesa nel mezzo di un bosco allo scopo di fulminare la preda. Purtroppo per godere di un piacere occorre rinunciare ad altri.

E allora andiamo avanti con la "filosofia" ... ;-)
Vito hai fatto un'osservazione che stimola a molte "penzate"... come dite in Campania... ;-)
"Sarebbe bello vedere..." è questo il punto. Piacerebbe a tutti assistere a "belle" azioni di caccia (sia con il fucile che con il falco) e spesso le "belle azioni" non portano alla cattura, ma il problema è proprio quello di riuscire ad assistere a cacciate particolari. Perché un'azione di caccia possa essere definita "bella" si devono incastrare alcune situazioni, alcune delle quali al di fuori del nostro controllo. Per esempio può succedere che il cane faccia un lavoro eccezionale, che il falco sia in posizione ottima, ma che la preda vada via di pedina facendo forzare il cane o abbassare il falco... per cui anche se la cattura avviene, lo spettacolo è di basso livello. Viceversa potrebbe succedere che sebbene il selvatico ci faccia vedere un frullo veloce, alto e lineare... il falco sbagli. Insomma se parliamo di caccia vera e ci aspettiamo una "bella azione" , tutto deve quadrare e spesso non è così.
Io non ho problemi a dire che ho "ricreato" artificialmente azioni "belle" in passato, non soltanto per la mia goduria estetica, ma anche per capire la potenzialità dei miei falchi e consiglio di farlo a tutti.
Mi spiego. Per esempio, come fare per sapere se il vostro astore partirebbe da lunga distanza sulle prede a terra o al frullo e con quanta tenacia inseguirebbe? Usando la tanto bistrattata scatola di lancio, si può sapere.
Vito vuoi sapere cosa farebbe il tuo astore se un fagiano partisse lungo un pendio boscoso sotto di te? se aspetti che ti succeda con i selvatici... ne hai da aspettare, ma con la scatola è semplice.
Ovvio che se si usa solo la scatola, il bello diventa noia e non ha senso, ma ogni tanto, anche per far lavorare l'astore in modo più impegnativo... ci sta. E' come spaccare legna tutto il giorno e ogni tanto fare un po' di panca in palestra... la muscolatura ci guadagna e ogni tanto può anche essere divertente.
Io a caccia vera poche volte ho avuto la fortuna di aver visto un'azione veramente bella con i miei astori.
Una in particolare mi è cara, perché quell'astore era particolare.
Quando il selvatico non giocava bene, l'azione, sebbene correlata di cattura finale, non era poi così bella. In un'occasione, una fagiana fermata lunga dal cane fece un volo molto lungo al pulito per poi rasentare per 100 metri, volando a due metri da terra, un filare di pioppi dove voleva rimettersi. L'astore per non perdere tempo, anziché fare lo stesso percorso della fagiana, la seguì volando raso terra, tenendola sotto controllo dalla parte opposta del filare. Pur battendo le ali velocissime e schivando i cespugli, l'astore ogni tanto guardava rapidamente alla sua sinistra oltre gli alberi, per controllare il momento in cui la fagiana avrebbe avrebbe accennato ad entrare negli alberi. Appena lei rallentò per mettersi nei rovi alla base dei pioppi, l'astore con uno scarto perpendicolare agli alberi le tagliò la strada sbucandole davanti e agganciandola nel petto, a un metro da terra.
Quell'astore faceva spesso "percorsi alternativi" alla traiettoria delle sua prede (fagiani al 70%) perché probabilmente aveva capito che defilandosi dalla traiettoria precisa del volo di fuga, le prede si sentivano meno oppresse e diminuivano la velocità. Quando poi arrivavano a 10 metri dalla rimessa, che era per la massima parte costituita da campi di granoturco, i fagiani, potenti, ma con un elevato carico alare, dovevano per forza scendere e rallentare. In quel momento lei accelerava vistosamente e li agganciava quasi tutti a un metro da terra. Il 50% delle sue cattura a inizio stagione, sono avvenute agganciando così e cadendo fragorosamente con la preda due metri dentro al granoturco.
Il suo "recupero" negli ultimi 50 metri era impressionante. All'inizio poteva quasi sembrare che ci mollasse, me serviva soltanto per far rallentare la fuga, poi aumentava progressivamente fino allo scatto finale.
Impiegò due stagioni per imparare questa tecnica e ci vollero parecchi fagiani, ma alla fine ne perdeva pochissimi.
Naturalmente sempre in terreni con campi di granoturco in cui i fagiani adottavano quel tipo di volo verso la rimessa.
Questo per dire che sia le prede che i predatori si adattano alle condizioni di terreno e alla loro esperienza per modificare le proprie strategie e da questo dipende la qualità dell'azione di caccia.
 
riporto pure io una azione di caccia della mia "famosa" astore..se non erro era il 2006 o 2007, presso le riserve comunali di Arzene (Pordenone) in occasione del raduno nazionale UNCF
riporto questa azione perchè fu vista anche da molti testimoni oculari, tra i quali : Milan e consorte, Marchioni, Gamberini, Caneva, Marizza ecc
Cane in ferma nella vigna semiabbandonata; mi posiziono dove penso sia più favorevole per l'astore; si invola fagiano maschio ma da una posizione defilata rispetto a dove ero piazzato; si incolonna dirigendosi verso una pioppeta li vicino , superandola dall'alto;
la "povera" astore parte a manetta, ovviamente svantaggiatissima in quanto il fagiano era già a molte decine di metri di distanza che faceva una traiettoria a semicerchio; la furba però, invece di andare dietro il fagiano, come ha raccontanto tanax, è passata attraverso il pioppeto a non più di 5 mt di quota e si è visto molto bene che stava tagliando la strada al fagiano il quale stava scomparendo, dopo aver superato la vasta pioppeta ed un campo di mais, dietro un fialare di alberi e cespugli.
Io purtroppo non ho visto il finale di quell'azione di caccia dell'astore, ma i testimoni che ho citato e che erano sparsi per i campi hanno visto tutto ed hanno raccontato che praticamente l'astore ha adottato la tecnica della "rotta di collisione" ovvero l'astore, prevedendo la traiettoria del fagiano gli ha tagliato la strada a tal punto che se l'è trovato davanti e con minimo sforzo lo ha catturato prima che si rimettesse nel folto dei cespugli del filare di alberi.

Questa è una delle tante "astuzie" che si possono osservare cacciando costantemente con astori
 
Vorrei leggere all'infinito queste cose...la caccia vera non stanca MAI! Senza riaprire la solita questione devo dire che anche l'harris utilizza astuzie simili. Un mio amico dopo aver cacciato tante gazze e cornacchie con il solito "cavallo" per due stagioni si era stufato ed ha iniziato a fare delle semplice passeggiate a piedi. L'harris in questione però era abituato alla carne fresca e non al logoro. Il rapace ha presto iniziato a cacciare per conto proprio catturando diversi piccioni(sottolineo diversi) in campo aperto a piedi. In pratica volava tra le piante e vari ostacoli seguendo un traiettoria che del tutto opposta alla preda. Utilizzando questa strategia riusciva a beccare il piccione d'agguato a terra. Altre volte la cattura avveniva quando il piccione stava per entrare dento i buchi di vecchi edifici abbandonati. In questi casi il recupero dell'animale avveniva il giorno dopo... Questo mio amico è tornato a cacciare dall'auto perché quasi mai vedeva il finale della cattura. Dunque il "vedere", condivido, è molto importante.
 
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Sarà che sono giovane ed incompetente ma le uniche belle azioni e potenzialità dei falchi le ho viste solo a caccia vera. A mio avviso un astore che caccia il selvatico non ha bisogno di dimostrare nulla con il "lancia volatili", anche se può dare una qualche emozione è comunque un'emozione fasulla ed artificialmente ricreata, a che pro far partire un fagiano da una collina o montagna con bosco se poi uno nei suoi territori di caccia non ha nè collina nè bosco...
Va benissimo la filosofia del volo, ma il falco non credo sia un gran filosofo.. io sono per affrontare la cosa nel modo più naturale possibile.
Spesso come dice Menza o come è successo a Toscano le belle azioni il falconiere se le perde e spesso vengono viste dagli altri che a loro volta te le raccontano quasi più emozionati di te (sarà anche perchè sono un po' sguercio visto che porto gli occhiali). Non è forse questo il bello e lo spirito della caccia? A caccia vera poche volte accadono gli eventi in perfetta sincronia ma uno di questi eventi vale mille altri eventi fittizi.
Tanto più si presentano possibilità all'animale di predare veramente e tanto più si hanno possibilità di vedere qualche bel volo, se però uno "caccia" una volta a settimana o a fine stagione le azioni saranno poche e scarsi o nulli i risultati che possono appagare la vista.
 
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