Pensavo peggio………ho tirato un sasso in piccionaia e….tutto qui?...!!! devo riconoscere, siete dei signori.!
Per la verità sono un po’ deluso…oppure non sono capace di farmi comprendere come vorrei, cosa molto piö probabile del fatto di parlare una lingua diversa. Provero a spiegarmi meglio scusandomi sin d’ora se dovessi essere prolisso.
Caro Fra, mi dici di non aver fatto prove ma di averne viste diverse, le tue 40 licenze ti fanno onore ed io te ne auguro almeno altrettante per godere dei piaceri della caccia, ma ….proprio per non averle mai fatte, vuoi riconoscere di dover avere il beneficio del dubbio su un argomento del quale si è testimoni e non attori principali?
Quando dico di addestramento con “metodologia da proveâ€� esprimo un concetto tanto caro nella prima metà del secolo scorso e modernizzato nella definizione, che attiene ad una gradualità e progressività nel dressaggio del cane che i nostri moderni cacciatori ignorano, vogliono ignorare, hanno dimenticato ecc.ecc. La falconeria tanto per non mortificare il forum che accoglie queste note, si regge su concetti e nozioni scritte nel 1200 circa. La cinotecnìa ha consentito ad ognuno di sovvertire regole e metodi sui quali valenti allevatori e preparatori hanno passato la loro vita. Un cane da caccia fatte le dovute differenze atletiche in termini di preparazione se per prove o per caccia DEVE ESSERE ADDESTRATO: ossia preparato per una conduzione proficua e ottimale per il reperimento della selvaggina. Banale? …si forse….salvo se poi in campagna vedi cani che: non si curano di chi li conduce, cacciano senza utilizzare proficuamente il vento, hanno una azione blanda da “casalinga disperata nel periodo del cicloâ€� oppure peggio ti passano davanti come dei velocirapidissimi coglioni a quattrozampe. Ricordo almeno tre volte in cui ad una prova di caccia non sciolsi neppure il mio cane quando, alla mia richiesta di mettermi comodo a buon vento, il giudice di turno (haimè giudice) con fare napoleonico mi ammoniva: “ siamo a caccia, è il cane a doversi prendere il ventoâ€� si, va bene, sempre che se poi c’è l’abbiamo al cu…, il vento, dobbiamo girarci e proseguire in quella direzione. Il cane è un ausiliare, un mezzo di caccia, un essere straordinario, và preparato e salvaguardato per goderselo il piö a lungo possibile.
Dici che (sempre tu Fra) un cane da prove non stanerà mai il fagiano nel roveto a dicembre. STRANO,…..non devo averci capito molto se la mia GIADA (Pointer) camp. Di caccia del Pointer Club, pluri ECC in prova dalle beccacce alle starne, ovviamente CAC in prove di caccia,….non ricordo piö quanti “codalungacococoâ€� ha sloggiato dagli spinai e roveti: da Cantalupo Ligure alla Tollara, passando per il Nure, Fauglia, Sutri, e…..ti ho indicato solo dove erano di quelli buoni ma…….non devo averci capito nulla ne io ne lei ,che ancora mi godo a beccaccini, a 10 anno e mezzo (classe 1998 e…. me li tocco mi scuserete), figlia, nipote e pronipote di una buona decina di trialer.
Ti faccio un domandone da “chi vuol esser milionarioâ€� consideri delle esagerazioni irreversibili piö quelle perpetrate dal mondo della cinofilia ufficiale o quello fatto dal mondo venatorio in materia di allevamento canino?
La mia risposta è NON C’E’ UN CANE DA 60 ANNI AD OGGI CON PEDIGREE’ CHE NON ABBIA ASCENDENTI USATI IN PROVE DI LAVORO. Punto!!
NON C’E’ UN CANE CHE PROVIENE SOLO DALLA CACCIA CHE ABBIA CONTRIBUITO PER QUESTO, DA SOLO AL MIGLIORAMENTO DELLA RAZZA A CUI APPARTIENE. Punto!!! Sono certezze scientifiche. Altro punto…!
Pare ti abbia disturbato (sempre Fra), la mia affermazione “ un cane da portare a caccia sperando che con il tempo impari il mestiere non appagherà mai l’occhio del cacciatoreâ€�. Confermo….l’accendiamo? Si caro mio, quanti cani vedi, setters, pointers, breton,bracchi, ecc.ecc. nelle campagne tutti uguali? Aspetta che te li descrivo: naso canonico in terra, culo per aria e coda far vento allegramente, azione, a stretto raggio, poca o nessuna voglia di ascoltare il fischietto ossessivo che lo segue e……credo basti.
Dimmi te, che stimo come cacciatore certamente raffinato, se sia possibile discutere di cinotecnia con ausiliari del genere, almeno il Pluto che citava Dom. non aveva la pretesa di sembrare un cane da caccia.
Giacomo sostiene che le razze tutte per colpa delle prove abbiano subito modifiche strutturali notevoli e pericolose, cita: dimensioni e volumi contenuti per setters e pointers in primis.
àˆâ€™ in parte vero, ma se ti riferisci al fatto di vedere sui furgoni cani tenuti molto leggeri è evidente che per l’esercizio loro richiesto il paio di chili in meno giova piö che a TELL, ma se consideri il numero di cani ai limiti minimi della taglia (altrimenti sarebbero comunque fuori standard) sul patrimonio zootecnico di quella razza stessa sei su percentuali nell’ordine dello 0,5% ( 100 cani su 20000 allevati setters per esempio), se consideri poi che si tratta di un carattere modificabile nel giro di una massimo due generazioni, stai parlando di due/quattro anni di lavoro specifico in allevamento. Ma non è necessario,… perché quello che tu consideri un difetto, i maestri inglesi hanno dimostrato essere un vantaggio nella cosiddetta “variabilità geneticaâ€�.
Molti canili inglesi di fine ottocento (leggere Laverak) avevano colori, forme, e dimensioni diverse e fissate per le loro diverse esigenze di caccia, la possibilità di attingere ad uno stallone contenuto nelle dimensioni, per diminuire il linfatismo di una canile ove, la razza era divenuta eccessiva, valeva tanto quanto il lavoro contrario. E così succede per gli allevatori.
In un mio articolo sulla “Gazzetta della Cinofiliaâ€� del nov. 2004 (guarda caso BEPPE col tuo GIUDA in copertina) in risposta alla polemica che imperversava fra cani da beccacce e da prove,… chi meglio,… da chi attingere,… ecc.ecc.ecc…..che barba..!!!!,,,scrivevo a proposito delle prove di lavoro:â€�la cinofilia e le sue prove di lavoro hanno fatto esplodere l’allevamento, hanno generato cultura zootecnica, hanno elevato la media in ogni razza. il primo errore che si commette nel contestarla è di voler in cambio la garanzia del risultato. il confronto fra i migliori esponenti di razze da ferma certificati nei risultati per qualità naturali, metodo di cerca specifico al tipo di prova e, capacità di recepire valido e funzionale addestramento, non puo e non deve garantire un risultato in allevamento ma segnalare una potenzialità , e la natura che c’è lo insegna!â€�
Poi scusa Fra, visto che mi hai dato tutto questo spunto, (è da quando sono bambino che “levo merde ai caniâ€�, con loro di mezzo mi lascio prendere sempre) perché concludi dicendoâ€�Lungi da me la voglia di far polemica….perchè LA COSA CHE MENO MI INTERESSA della mia attuale e costante pratica venatoria (con il fucile e con il falco) sono I CANIâ€� …………….!!!!!!!!!!!!!!!
Un salutone
Vincenzo