influenza del tempo sulla selvaggina

wapity

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Falconiere
Eccomi a fare qualche qualche considerazione, ANCHE OGGI PIOVE !!!!! per noi è solo una grande seccatura, ci puo innervosire ma per gli animali e tutta un altra storia, per loro non è solo una seccatura ma puo essere anche causa di gravi perdite, infatti ho visto alcuni nidi di germani incautamente fatti troppo vicino al bordo del canale che con l'innalzamento del canale addio uova !! ma quessto è anche dovuto all'inesperienza dell' anatra, altro discorso è per le minilepri e per le lepri, le quali non hanno, a differenza di altri, nascondigli ma solo dei semplici covi, "la minilepre forse qualche posto riparato lo trova" comunque tornando al tempo le piogge di questi giorni se bene fanno all'agricoltura, per questi animali sono deleterei, infatti spesso si hanno numerosi decessi sulla prole, le prime covate ormai svezzate e di una taglia già  venatoriamente interessante "anche se purtoppo ho visto diversi giovani spiaccicati sul asfalto :( " ma i nuovi nati rischiano di beccarsi una bella polmonite e addio giovani :( che detto in soldoni minori catture per la stagione prossima :cry: :cry:
 
scusami vado off topic, ma mi devo sfogare di questo tempo ...Purtroppo Giacomo credo che pochi godano di quest'acqua, anche in agricoltura è deleteria...non posso salire sugli ulivi per potare, non si puo entrare nei campi a seminare, non si puo mietere il fieno... :(
e credo che per tutti gli animali cercarsi il cibo sia cosa veramente difficile...dagli insettivori per arrivare ai carnivori che si nutrono di insettivori...
e noi che dobbiamo allenare tutti gli animali per il Game Fair e per Leonessa entrambe a giugno siamo veramente disperati.... :cry: :cry:
 
la primavera piovosa e fresca è davvero una rottura. pericolosa x i nuovi nati sicuramente.
buon volo
 
stefano ha scritto:
la primavera piovosa e fresca è davvero una rottura. pericolosa x i nuovi nati sicuramente.
buon volo

INTERESSANTISSIMA DISCUSSIONE :!: :D

Sarebbe utile conoscere nello specifico il comportamento delle prede classiche della falconeria(anatre,fag.,quagl,starne,pernici,storni,merli,beccac,gazze,cornacchie, lepri,ecc...). I cacciatori con il fucile di lunga data sicuramente sapranno, se ne hanno voglia, raccontare molto a tal riguardo.

Bella descrizione wapity. Considerando la tua grande stagione venatoria immagino che hai immagazzinado molti comportamenti delle mini relativi ai cambiamenti climatici, ti va di descriverli?

Toscano per i fagiani e non solo, Tukutela per i beccaccini, Dddnnn per le gazze, Tyger per gli storni, alessiog per i germani, Fra per le gallinelle e molti altri utenti di questo forum sicuramente possono dare un validissimo contributo.
Ps. le prede e gli utenti che ho menzionato riguardano solo le mie conoscenze derivanti dalla lettura del forum, dunque mi scuso per le riduttive citazioni.
 
ci sono poche nascite e questo è un dato evidente anche tra i falchi e i piccioni, stamattina c'erano 9° un po' pochini x essere maggio in toscana. mi sa che i funghi li vedremo a giugno ci sono anche pochi prugnoli............
buon volo
 
Stamattina a L'Aquila ci sono 8°C e in montagna molto di meno. Per la mia esperienza da cacciatore la pioggia e il freddo non disturba per niente la lepre che ormai sta alla seconda gravidanza dell'anno, anzi gli da abbondanza di cibo nei prossimi mesi. Annate con primavera fresca e piovosa hanno registrato buoni numeri sulla popolazione della lepre. Questo tempo è invece deleterio per la coturnice, ma non ho mai capito il perchè. Per i corvidi, gazze e cornacchie, nessun problema sopravvivono a tutte le condizioni estreme.
 
Qualsiasi variazione climatica di una certa entità  comporta problemi alla locale fauna in un periodo delicato come quello delle nascite.

Localmente, l’innevamento per periodi piö lunghi del normale e le temperature piö rigide della norma, durante tutto l’inverno, hanno sicuramente “fatto selezioneâ€� su ogni specie,.. dal passero al cinghiale,.. è ovvio che soggetti molto giovani, vecchi o deboli per qualsiasi ragione, in tali condizioni climatiche, hanno avuto minori possibilità  di sopravvivenza.
Tornando alla primavera,.. gli uccelli.. che nidificano in questo periodo, per aver successo in termini di prole allevata, necessitano di condizioni ottimali in quanto a temperatura, umidità , piovosità  ecc… una nidiata che in media si sviluppa bene nella tiepida penombra di un nido primaverile, con qualche goccia di pioggia di tanto in tanto, avrà  grosse difficoltà  a sopravvirere sotto costanti acquazzoni e forti venti che comportano conseguente ipotermia sino alla morte dei giovani,.. ma vento e pioggia costante creano problemi ancor prima, quando le uova sono ancora nel nido e la femmina fatica a riscaldare cio che l’ambiente esterno raffredda in continuazione.
Inoltre l’azione meccanica del vento comporta, nel caso di nidi non perfettamente fissati, o fissati su rami secchi,.. la caduta degli stessi con conseguente perdita della covata.

Nel caso di mammiferi come la lepre o la minilepre che non scavano tane ma costruiscono semplici covi superficiali, continue piogge dovrebbero comportare la perdita per ipotermia (o addirittura di annegamento vero proprio nei casi in cui il covo sia creato in un avvallamento o in prossimità  di corsi d’acqua) di parte dei neonati, ovviamente delicati e già  soggetti all’azione dei predatori (ove esistenti),.. ma se Imonedas conferma il contrario, o perlomeno non nota perdite significative, tanto meglio,.. in fondo l’esperienza diretta formata da anni passati sul campo puo smentire qualsiasi teoria.
Non dovrebbero aver problemi (dovuti al clima) volpi e conigli,.. le profonde tane consentono protezione adeguata e temperature pressochè costanti.

Per i corvidi in particolare,..
Escludendo le taccole che sfruttano magistralmente tetti e strutture solide, come e meglio dei piccioni, ben al riparo da pioggia e vento,.. gazze, cornacchie, ghiandaie e nocciolaie (queste ultime piuttosto rare e presenti, in Italia, quasi esclusivamente sull’arco alpino), sono soggette alle stesse difficolta degli altri uccelli che nidificano sugli alberi.
Di fatto pero, i corvidi sembrano effettivamente molto robusti e poco soggetti alle condizioni climatiche (entro un certo limite).
Molto piö distruttive, per i corvidi, sono invece le trappole tipo “Larsenâ€� (sistema estremamente selettivo in quanto impiega un soggetto vivo della specie bersaglio che funge da richiamo) che in questi periodi le Province piazzano ovunque (se ritenuto opportuno) al fine del contenimento di questi “ex nociviâ€�,.. in una giornata possono essere catturati decine di esemplari su pochi ettari di territorio (ovviamente in caso di densità  elevate).

Saluti, Dom.
 
Dimenticavo,.. in merito alle trappole di Larsen,.. questi validi strumenti di cattura, che si basano sulla notevole territorialità  dei corvidi (ma anche di altre specie oggetto di controllo),.. si rivelano, purtroppo, pericolose anche per rapaci presenti in zona come astori, poiane e sparviere.. che attratti dalla starnazzante esca in evidente difficoltà  (ipotiziamo una gazza), finiscono per essere intrappolati ed arrivano a distruggere il piumaggio o peggio sino alla morte pur di tentare la fuga dalle strette gabbiette.

Di fatto, per quanto siano protetti i rapaci,.. l'eliminazione di rapaci, astori e sparvieri in particolare,.. fa comodo un po' a tutti,.. dall'agricoltore stufo di perdere colombi, galline e pulcini in particolare,... sino ai cacciatori che vedono diminuire starne, pernici e fagiani sotto gli artigli degli astori.
Una sola coppia di astori con pulli fa discreti danni,.. che la provincia dovrebbe ripagare,.. quindi se gli astori schioppano,.. tacitamente,.. vivono tutti felici e contenti.

Saluti, dom.
 
Aggiungo solo che i covi delle minileprei come ha detto Domenico sono delle depressioni del terreno, naturali o scavate dalle mini, vengono imbottite di pelo per isolare i nuovi nati, sopra solitamente ci puo essre solo dell'erba alta che coricandosi fa una spece di tetto, in genere quindi sono isolate termicamente, ecco perche anche a fine gennaio si hanno nascite con successo, e per qualche pioggia nulla di terribile ma i forti aquazzoni che perdurano nel tempo fanno si che il pelo del covo si inzuppi così da diventare una trappola mortale per i neonati, l'anno scorso vedemmo tanti di questi covi ormai abbandonati quando portavamo i pulli fuori.
Per quanto riguarda la lepre che non conosco benissimo ho riportato quello che mi hanno detto gli allevatori che non allevano in batteria, i quali mi hanno riferito della grande moria dei piccoli per polmonite a seguito dei forti acquazzoni, ne è la riprova che anche in Austria c' erano molte meno lepri degli altri anni.

ciap Jago
 
ho notato inoltre e forse dipende dalla cattiva gestione dell'APT parecchi fagiani scoppiati, molti maschi da soli e molte femmine in gruppo, gli altri anni mi capitava di imbattermi in una nidiata a passeggio ma x il momento nemmeno una, eppure dovrebbero esser già  nati o sbaglio?
bun volo
 
La lepre partorisce due o piu leprotti gia in grado di camminare e nascondersi da soli. I piccoli si dividono subito ma si mantengono in una zona ristretta. La madre li alatta uno alla volta per pochissimo tempo. Sono molto resistenti a temperaturre sopra lo zero e l'acqua non gli fa niente, sono molto piu pericolose infezioni virali. Io li ho pure allevati e attualmente anche se non vado piu a lepre ho una coppia che mi figlia regolarmente in gabbia. Pure qui hanno organizzato il censimento e la cattura di cornacchie con le trappole ma ancora non le piazzano. Terro d'occhio eventuali rapaci catturati.
 
imonedas ha scritto:
La lepre partorisce due o piu leprotti gia in grado di camminare e nascondersi da soli. I piccoli si dividono subito ma si mantengono in una zona ristretta. La madre li alatta uno alla volta per pochissimo tempo. Sono molto resistenti a temperaturre sopra lo zero e l'acqua non gli fa niente, sono molto piu pericolose infezioni virali. Io li ho pure allevati e attualmente anche se non vado piu a lepre ho una coppia che mi figlia regolarmente in gabbia. Pure qui hanno organizzato il censimento e la cattura di cornacchie con le trappole ma ancora non le piazzano. Terro d'occhio eventuali rapaci catturati.

Dalle mie zone occorrerebbero un po di larsen, le cornacchie grige sono numerosissime. :(

E' un vero piacere leggere questa discussione.
Le vostre informazioni sono molto molto utili. 8) Chissà  che qualcuno non si renda conto che la vera caccia non è distruzione ma profonda conoscenza e rispetto per gli animali e l'ambiente :!:

Continuate pls... :D
 
Io sono sempre piu convinto che spesso dove chiudono la caccia è per coprire qualche magagna che hanno combinato o pensano di combinare, " non ci sono piu quei rompi di cacciatori a controllare !!! possiamo fare quello che ci pare " saro maligno ma è questa la mia inpressione, inoltre altre zone che vengono chiuse alla caccia allo scopo di "preservare " l'ambiente si vede un impoverimento della fauna per una non gestione, ma il discorso è lungo e diverso dallo scopo del topic.
Io sono convito che la caccia deve essere GESTIONE GESTIONE GESTIONE altrimenti non si viene fuori, non possiamo aspettare come è stato fatto per decenni aspettando la bacchetta magica !!
se le intemperie colpiscono la selvaggina che a causa dell'uomo non ha piu nascondigli dove andare dobbiamo tirarci su le maniche e lavorare :wink:

scusate il post macchiavellico Jago :x
 
purtroppo la malizia che hai descritto c'è in italia, e a chi interessa davvero l'ambiente fine a stesso ne ha una visione idilliaca che nn corrisponde a realtà . uno di città  che gli frega delle colture che caprioli daini cinghiali o cervi devastano, ma un contadino che si vede la vigna o i campi rovinati chiede il conto a tutti dei danni patiti. i lupi stanno ripopolando i territori, bene sono contento lo saranno un po' meno chi ha greggi al pascolo e visti i tempi di risarcimento penso che preferiranno tornare ai vecchi metodi anche se criticabilissimi, ma comprensibili.
vista la letargia a cui siamo abituati, in questo modo di intendere l'ambiente sembra sia meglio favorire interessi privati o di gruppi di potere che la comunità  nel suo insieme.
buon volo
 
wapity ha scritto:
Io sono sempre piu convinto che spesso dove chiudono la caccia è per coprire qualche magagna che hanno combinato o pensano di combinare, " non ci sono piu quei rompi di cacciatori a controllare !!! possiamo fare quello che ci pare " saro maligno ma è questa la mia inpressione, inoltre altre zone che vengono chiuse alla caccia allo scopo di "preservare " l'ambiente si vede un impoverimento della fauna per una non gestione, ma il discorso è lungo e diverso dallo scopo del topic.
Io sono convito che la caccia deve essere GESTIONE GESTIONE GESTIONE altrimenti non si viene fuori, non possiamo aspettare come è stato fatto per decenni aspettando la bacchetta magica !!
se le intemperie colpiscono la selvaggina che a causa dell'uomo non ha piu nascondigli dove andare dobbiamo tirarci su le maniche e lavorare :wink:

scusate il post macchiavellico Jago :x

Come ben noto gran parte del territorio aquilano è parco, 2 nazionali e altri regionali. Proprio sul parco nazionale del Gran Sasso le coturnici sono sparite e sono sparite dopo l'istituzione del parco dove prima, malgrado la pressione venatoria, abbondavano. Nessuno dei responsabili del parco si è interrogato. L'unica loro preoccupazione sono i cinghiali perchè devono risarcire i danni e per questo hanno da tempo attivato gabbie di cattura. Da quanto mi è stato riferito l'accordo prevedeva appalti per macellazione presso maccellerie della zona e vendita del prodotto a prezzi bassi, invece pare che il periodo di cattura camion trasportano cinghiali vivi, probabilmente per ripopolare riserve private. Bella gestione dei parchi e del territorio :(
Se pensate che sia il caso di continuare da un'altra parte spostate tutto e andiamo avanti.
 
Imonedas forse è meglio chiudera qui altrimenti mi viene la depressione :x ......... torniamo ai nostri mamti selvatici che tanto ci regalano !!!
 
Molti parchi hanno aperto le porte ai selecontrollori,.. da un lato eliminano i selvatici in eccesso e pertanto dannosi all'intero ecosistema,.. dall'altro prendono soldi per l'abbattimento, vendono la carne e .. tutti vissero felici e contenti (Ente parco e cacciatori di ungulati).
L'Abruzzo invece sta a sentire troppo i verdi e non fa entrare fucili.

Per il lupo non vedo un futuro roseo,.. pappandosi caprioli e cinghiali non è ben visto dai cacciatori che vedono diminuire le quote annue di capi assegnati causa predazione,.. e quindi prima poi troveremo diversi luponi messi a tacere con palle varmint,..
d'altro lato,.. come già  succede in toscana e non solo.. il lupo ha capito che è molto piö facile fare stragi di agnelli e capretti che inseguire nel fitto un grosso cervo,.. magari con un palco a 14 punte.. e il lupo sa,.. che sono tutte affilate,.. per non parlare dei calci in faccia... e prima o poi, i pastori, come da vecchie tradizioni torneranno ad usare le polpette avvelenate.

Saluti, Dom.
 
purtroppo quelle delle polpette è un triste primato anche in toscana ma nn solo x via dei lupi ma x tutti cani gatti volpi bambini.....
buon volo
 
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