Tanto si è parlato in questi ultimi anni della "necessità imprescindibile" di diffondere la Falconeria nel Mondo occidentale. Il concetto per lo più è stato accettato a priori senza tanta discussione, praticamente da tutti.
Parrebbe che mantenere "per pochi" una qualsiasi forma di disciplina, sia una negatività da debellare... e coloro che non si adeguano alla diffusione o all'insegnamento vengono tacciati da chiusura mentale, baronia etc etc
Ma è così veramente?
Faccio alcuni esempi senza esprimere opinioni, tanto per far riflettere.
Se adottassimo lo stesso criterio di "espansione della passione" alla caccia con il fucile, per esempio... immaginiamo che per assurdo anzichè 700.000, i cacciatori in Italia fossero 7.000.000... pensate sarebbe possibile andare a caccia con il fucile?
E allora come fare per arginare democraticamente le scelte della massa?
Per esempio, ponendo dei parametri di difficoltà adeguata per "selezionare" la passione. Per esempio esami, licenze, paletti sul territorio etc etc. Oppure con sistemi meno democratici.
Se un falco pellegrino costasse, anzichè 1.000 euro, 10.000 euro... quanti farebbero sacrifici e si indebiterebbero per fare Falconeria?
Ma non sarebbe giusto favorire gli abbienti perchè sarebbe una selezione basata sul denaro, non sulla passione... e allora diciamo che si dovrebbero trovare altri "paletti", ma in ogni caso un filtro dovrebbe esserci perchè il numero troppo alto di giocatori fa SEMPRE andare in rovina il gioco.
Oggi siamo arrivati all'acme della dissolutezza, in questo senso. Anche grazie a Internet ed a spazi come questo, trovare i falchi è semplicissimo, costano poco e la legge praticamente ci permette, con qualche accorgimento, di fare quello che vogliamo (volare con o senza licenza, quando e dove vogliamo etc etc). Infatti il numero dei Falconieri è lievitato in un decennio e i "problemi" collegati alla visibilità stanno aumentando esponenzialmente.
Il fatto è che molte new entry di questa disciplina sono meteore: come sono entrati, attratti dalla "originalità" della cosa, ne usciranno appena si saranno tolti lo sfizio, ma i veri appassionati dovranno adeguarsi alle nuove norme "contenitive" imposte dal crescente aumento dei numeri e se le ritroveranno sul groppone nei secoli a venire.
Sta già succedendo in paesi come gli USA, la Gran Bretagna ed altri paesi occidentali dove alcune specie (in particolare gli Harris') sono ormai detenuti come normali pets da persone che non sanno nulla di Falconeria sul campo. Questo aumento spropositato di "falcofili" è il fattore più importante che ha fatto scatenare tutta la legislazione sul benessere animale e che sta portando a leggi che obbligano a non tenere legati i falchi, a non usare geti e filagne etc etc
Forse per gli Harris non ci sono grandi problemi, ma un pellegrino o un astore non imp lasciati liberi in voliera le cose si complicano e la gestione al fine della Caccia diventa parecchio difficile. Fra qualche anno sarà così.
Tutto questo grazie alla diffusione "a ruota libera" della falconeria. Senza filtri.
Staccarci dal mondo e dalla cultura della caccia, ci manderebbe in rovina in breve, sono pronto a scommetterci. Il futuro di una falconeria che si allontana dalla caccia diventerebbe assolutamente collegato alla detenzione dei falchi come animali da compagnia oppure come soggetti da pet terapy, con il benestare degli animalisti che potrebbero anche accettare questo compromesso sacrificando il lato venatorio.
Soltanto chi vende falchi o chi li utilizza per lavorarci può avere un futuro in questo senso, sicuramente non la Falconeria vera.
Io conosco bene la caccia (anche con il fucile) ed i cacciatori e non mi fanno paura. So come ci si muove ed agisco di conseguenza perchè ogni tipo di caccia ha la sua cultura e le sue regole e per giocare a questo gioco bisogna conoscerle. Certo, l'ho ripetuto più volte, bisognerebbe separare i tempi o i luoghi per accontentare fucili e falchi, ma non spaccare in due o più parti il mondo venatorio. Senza l'unione di tutte le culture venatorie, si sparisce.
Mi rendo conto che molti Falconieri recenti provengano più dall'amore per i rapaci che non dall'amore per la "caccia con i rapaci" e questo li disorienta e li rende diffidenti e ostili verso un mondo che ignorano, ma è l'unico mondo che può proteggere la Falconeria attuale in un'epoca e in una cultura sociale come la nostra, che tende ad andare verso l'animalismo ed il veganismo con passi da gigante.
Oggi i falconieri italiani sono troppo pochi per essere un movimento autonomo forte e troppi e troppo variegati per dimostrare una coerenza ideologica comune consona alla salvaguardia della disciplina storica.
Ma indietro non si torna... e per la Falconeria vera (caccia con i rapaci diurni) la vedo veramente buia.