La tricomoniasi e’ una malattia diffusa in tutto il mondo sia negli uccelli selvatici che in quelli domestici. Mentre nei pappagalli la malattia e’ rara, nei falchi assume caratteri di particolare interesse ed e’ causata da un organismo unicellulare chiamato “Trichomonas gallinae“. Il Trichomonas e’ un protozoo dotato di mobilita’ ed e’ incapace di sopravvivere all’esterno dell’organismo animale ospitante. La malattia e’ stata segnalata sia negli strigiformi (rapaci notturni) che in tutte le specie di falchi, infatti si ritiene che non esista particolare predisposizione di razza come e’, invece, la norma per altre malattie. Il falco pellegrino e’, comunque, citato come specie meno predisposta alla malattia dato che per generazioni la sua dieta e’ stata composta prevalentamente da colombi, principale serbatoio della malattia. Il falco pellegrino potrebbe quindi aver acquisito parziale resistenza genetica alla malattia. Questa annotazione, comunque, non e’ stata da noi notata nella pratica personale. I rapaci contraggono la malattia alimentandosi con prede infette, specialmente colombiformi, bevendo acqua contaminata ed e’ stata anche segnalata la trasmissione diretta del parassita da soggetto a soggetto.
I sintomi clinici, solitamente, insorgono dieci giorni dopo l’avvenuto contatto con il parassita e sono piuttosto variabili. Gli animali affetti da tricomoniasi possono mostrare inappetenza, rigurgito, difficolta’ad alimentarsi, disidratazione, perdita di peso, in alcuni casi piu’ gravi e’ possible avere anche depressione e dispnea. La gravita’ della sintomatologia e’ molto varia esistendo anche casi completamente asintomatici e rilevati solo al momento della visita veterinaria e del prelievo, tramite tampone, della mucosa esofagea. Per questo, alcuni autori la ritengono addirittura malattia solo oppurtinistica, cioe’ in grado di causare effetti nocivi in animali defedati. Noi riteniamo invece che la patologia sia verificabile in tutti i rapaci e che possa produrre sintomi di malessere da leggeri a gravi in qualsiasi soggetto. Esaminando la cavita’ orale si notano spesso delle lesioni ulcerative con produzione di materiale di colore giallastro e di consistenza densa. Queste lesioni, oltre a interessare la cavita’ orale, esofago e gozzo possono essere ritrovate anche a livello delle vie respiratorie superiori. La diagnosi di certezza prevede l’isolamento e l’identificazione microscopica del parassita. Si preleva un campione di mucosa esofagea con un tampone inumidito e il vostro veterinario controllera’ immediatamente al microscopio: in caso positivo si vedranno i parassiti molto mobili e con tipici movimenti circolari. L’esame al microscopio permette di effettuare una diagnosi di certezza, dato che le lesioni da Trichomonas sono simili a quelle provocate da poxvirus, carenza di vitamina A, micosi e infezioni batteriche.
La terapia e’ facilmente eseguibile e prevede una singola dose orale di carnidazolo oppure metronidazolo o ronidazolo per 5 giorni consecutivi.
In conclusione la tricomoniasi e’una malattia molto diffusa e, anche se non presenta sintomi di particolare gravita’, puo’ sicuramente ridurre le performances agonistiche dei falchi e predisporli a contrarre altre malattie piu’ gravi. In studi effettuati nel Medio Oriente sono stati ritrovate altissime percentuali di colombi selvatici affetti dal Trichomonas e quindi sicuramente la prevenzione prevede l’alimentazione dei falchi con carne alternativa. Se questo non e’ possibile per problemi da addestramento e’ sempre buona norma l’antica abitudine dei falconieri di eliminare testa, collo e interiora della preda, parti dove risiede il parassita. Durante il periodo di muta e’ bene non nutrire con carne di colombo o congelare le carni per almeno 24 ore, infatti il Trichomonas e’ sensibile alle temperature di – 10 gradi centigradi e tutti i parassiti sono uccisi dal freddo. Bisogna notare, comunque, che le carni congelate non sono un semplice ”toccasana” perche’ la salmonella, ad esempio, e’resistentissima alle temperature di congelamento. Ancora un volta la migliore terapia consiste nella prevenzione: corrette misure igieniche, precise norme alimentari e controlli veterinari periodici eviteranno al vostro falco fastidiosi ”mal di gola” e difficolta’ nell’ingerire il cibo. La prevenzione va sicuramente effettuata anche nei riguardi delle prede. I colombi sono quasi sempre indispensabili nel training per cui l’ideale e’ allevare i propri colombi e sottoporli a visite e trattamenti periodici per la tricomoniasi (una volta al mese durante tutto l’anno). Supefluo aggiungere che bisogna evitare il contatto con colombi cittadini, veri e propri portatori sani di tante malattie, come i famigerati ratti norvegesi. La vostra comprensione delle modalita’ di trasmissione della malattia e la competenza del veterinario specialista sono la piu’ formidabile assicurazione contro l’ antipatica (e a volte pericolosa ) tricomoniasi.
Antonio di Somma DVM direttore del Dubai Falcon Hospital dfh@emirates.net.ae
Maddalena Garlinzoni DVM mgarlinzoni@katamail.com
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