dal sito geopress.org: Il sospetto del racket dei rapaci giocolieri e l’esiguità della pena – I protezionisti: un colpo gravissimo per un’Aquila che rischia l’estinzione
di redazione | 11 maggio 2013

fonte: geapress.org
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Siamo davvero stufi che i falconieri vengano associati ai bracconieri… Troppo facile dare colpa alla nostra categoria semplicemente per il fatto di non voler comprendere la nostra Arte Millenaria… Le aquile di Bonelli detenute da falconieri in Italia, si contano su una mano e sono in possesso di regolari documenti CITES con prelievo di DNA (giustamente). In Italia il CFS effettua controlli severissimi negli allevamenti di rapaci ed affermare che ci siano dubbi sui controlli degli allevamenti è come affermare che il CFS non adempie nel proprio compito. I falconieri italiani si dissociano dai ladri di nidi, dai trafficanti e da quelli che eludono le leggi. Chiamare un ladro “falconiere” è troppo facile ma assai utile per quelli che condannano la nostra Passione. Il falconiere rispetta la legge e le regole etiche che seguono la falconeria. Chi le infrange non è un falconiere ma un parassita della società che non ha scrupoli nel danneggiare animali preziosi ed in pericolo come l’aquila del Bonelli. Non sappiamo chi sono queste persone perchè non avremmo nessun problema a denunciarle. Credo che il furto sia stato commissionato dall’estero con la compiacenza di gente del luogo senza scrupoli. Queste aquile non spariranno nel nulla, dovranno cercarle fuori dall’ Italia e le autorità dovranno vagliare molto attentamente sul rilascio della nuova documentazione CITES e sui loro richiedenti. Dovranno andare a vedere tra i collezionisti, zoo, centri recupero, ricchi privati… La considerazione che appare lampante è invece: come è stato vigilato il nido? I pulli sono stati rubati di notte, chi vigilava ? Chi è che non ha visto o non ha voluto vedere? Perchè non sono state poste nella vicinanza del nido delle telecamere infrarosso o degli avvisatori acustici con fotocellula? Le attrezzature esistono, perchè non vengono utilizzate? Quello che gli ambientalisti non hanno capito è che i falconieri, sono dalla loro parte e sarebbero lieti di collaborare nella vigilanza se solo fossero coinvolti anzichè essere additati come ladri di uova! Pensateci!
Federico Lavanche
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sarete anche stufi, ma di fatto questi sono furti commissionato da falconieri o da allevatori di rapaci: del resto sapete bene chi teneva nascoste due delle aquile del bonelli sequestrate lo scorso anno, e le altre robette trovate qua e la in tutta italia, quindi di che vi lamentate? Isolate i ladroni e la gente eviterà di associare i falconieri onesti ai disonesti, altrimenti incassate e stop.
scusi, signor Federico, le do’ una notizia riferita da uno dei campisti: i campi di sorveglianza sono 3, ma quel sito non era sorvegliato se non saltuariamente perchè ricadente in un fondo privato, perdipiù di proprietà di una nota famiglia mafiosa. Questa notizia arriva direttamente da forze dell’ordine locali. Lascio a lei stabilire se, in presenza di fondi da spendere (?), io o lei possiamo andare a fare sorveglianza o peggio ancora mettere telecamere in una proprietà altrui. Il fatto che i proprietari siano, come dire, piuttosto compromessi con la giustizia, lascia aperte due possibilità: 1) i ladri non lo sanno e corrono seri rischi per la loro incolumità (lo stesso varrebbe per incauti “sorvegliatori” che ladri non sono); 2) i ladri lo sanno perchè sono della stessa pasta dei proprietari. Giusto o no? In ogni caso, che siano destinati a falconieri o a collezioni private, parliamo di una specie che di questo passo saluterà tutti, passando nel triste elenco delle specie estinte.
Sono perfettamente in linea con il suo pensiero. Si tratta di gente senza scrupoli che non si fanno intimidire ne dai campisti, ne dai proprietari del fondo…ne hanno scrupoli nel danneggiare una specie in pericolo come l’aquila del Bonelli!Non per questo però, nel 2013, i ladri di nidi devono farla franca in barba alle istituzioni e alle leggi internazionali! Non è possibile che il CFS che è l’organo a tutela della fauna e della flora non possa intervenire in questo breve periodo riproduttivo!
Messaggio di un falconiere: Credo nel valore della falconeria e sono orgoglioso di essere un falconiere. Sono rimasto attonito innanzi alla notizia del furto dei pulli dal nido di Aquila del Bonelli in Sicilia. Una tale perdita non può lasciare indifferente chi, quotidianamente, lavora alacremente per il benessere dei propri animali. Per chi compie azioni di questo genere esiste un nome ben preciso: BRACCONIERI. Persone da non confondere assolutamente con il mio essere falconiere e la mia passione per questa arte, che è parte stessa della mia vita. Condanno questo episodio, e per quanto possibile darò il mio contributo affinchè i colpevoli, che sono bracconieri e non falconieri, siano identificati e portati a giudizio. Ringrazio tutti coloro che insieme al Corpo Forestale dello Stato, giorno dopo giorno si impegnano a contrastare l’opera di queste persone, in forza dei poteri conferitigli dalla convenzione di Washington.
Prego amici, conoscenti e chiunque mi conosca e conosca la mia passione per la falconeria, di condividere questo messaggio, per interrompere queste miserabili azioni attraverso l’informazione e la consapevolezza.
Ritrovate le due aquile del Bonelli rubate dal loro nido nell’agrigentino!
https://www.falconeria.org/ritrovate-le-due-aquile-del-bonelli-sottratte-dal-loro-nido-nellagrigentino/