Cari lettori falconieri e non,
Partiamo con la storia del setter inglese. Questo cane è stato “definito” dalla metà dell’ottocento da E. Laverack; egli definì le linee guida del setter inglese che ancora oggi i migliori allevatori seguono alla lettera. Caratteristiche base che bisogna subito notare in questo cane è il portamento, l’eleganza e, soprattutto, l’armonia nelle forme. Infatti è considerato un cane bello e capace sia nella caccia, che nell’addestramento. Il suo carattere è come il suo sguardo, dolce e capace di dare tutto per voi, infatti chi ha avuto un setter sa bene quanto esso sia capace di dare e ascoltare il suo compagno di vita (che sareste voi). Ha un’ottima reputazione anche come compagno di giochi con bambini e sarà davvero difficile che la sua bocca si apra per mordere o ringhiare, e se lo fa è perchè qualcosa è andato storto e sarà solo colpa vostra. Le linee guida di Laverack suggerivano, come già detto, un cane bello ed elegante, con forme armoniose e frange lunghe e leggermente mosse. Il peso medio deve essere 23 kg per le femmine e 27 kg per i maschi; altezza 56/62 cm al garrese, il muso lungo con uno stop abbastanza marcato e attaccatura delle orecchie basse; colore degli occhi nocciola scuro, coda portata bassa robusta e grossa alla radice che si assottiglia alla punta.
Il manto deve essere soffice e vellutato con frange uniformi in tutto il corpo; esistono diverse sfumature di colore: bianco, bianco nero, bianco arancio, bianco fegato, e tricolore ovvero colori appena citati. Ritengo sia pressochè inutile descrivervi dettagliatamente gli standard di questa razza; è sufficiente consultare il sito dell’E.N.C.I. Una cosa fondamentale per chi decidesse di far entrare in famiglia un setter inglese è quella di ricordarsi che è un cane nato per la caccia e quindi di non pretendere che passi la sua vita in un appartamento senza poter mai dare libero sfogo al suo galoppo possente e veloce.
Posso garantire che vedere un setter correre sia uno spettacolo unico, come un pellegrino che pompa di ali per prendere quota; è bene che si ammiri ogni cosa, ogni piccolo dettaglio: le sue frange muoversi nell’erba, la sua coda rigida che usa come bilanciamento, il suo galoppo continuo ed irrefrenabile fino all’emanazione del selvatico che lo porta al fermarsi di scatto e segnalare il punto in cui è presente la preda.
LA SCELTA DEL CUCCIOLO E L’ADDESTRAMENTO INIZIALE
Arriva il momento in cui bisogna scegliere il cucciolo, momento in cui si deciderà con chi dividere la propria vita per i prossimi anni.
Un consiglio che vi posso dare è di pensare bene cosa vorrete fare del vostro cane; andarci a caccia la domenica, fare gare o expo oppure semplicemente tenerlo per compagnia.
Un cucciolo è un cane che deve essere creato e plasmato a vostro piacimento; dico questo per smentire il pregiudizio ormai affermato che prendere un cane figlio di campioni implica a sua volta avere un campione in casa. Infatti dipenderà da voi. Un cane da caccia, lo sapete bene, ha bisogno di addestramento, allenamento e di sbagliare fin quando non imparerà a correggere i propri errori.
Quindi, che sia uno degli allevamenti più famosi o che sia un cacciatore che ha fatto fare una cucciolata alla sua setter, dovete solo ricordarvi che avrete un grande cane!
Per prima cosa avete scelto un cucciolo tra tanti e lo avete portato a casa (non prima dei 60 giorni), farete le prime notti a sentirlo piangere ma è normale nel giro di 3/4 giorni si abituerà anche a stare senza di voi. Ogni cosa che fa fino agli 8/9 mesi per lui è un gioco e lo fa perchè è fondamentalmente un bambino che sta giocando, quindi a questa età non sgridatelo ma utilizzate i premi quando fa qualcosa che vi aggrada. Dai 90 giorni potete iniziare con un addestramento base e a fargli conoscere il fiocco. Voi mi direte: che cos’è? E’ un’ala di fagiano, uno strofinaccio o qualcosa di simile legato ad un filo; quando il vostro cucciolo vedrà che questo fiocco si poserà a terra gli andrà incontro cercando di afferrarlo. Prima che lui lo abbocchi sottraeteglielo, spostandolo in un altro punto. DI solito dopo 3/4 volte che gli correrà incontro con la foga, capirà che in questo modo non ricaverà nulla, allora il suo sangue da cane da ferma lo bloccherà davanti al fiocco!
Complimenti avete visto la prima ferma del vostro cane!
Fate questo esercizio per 3/4 giorni e in questo modo il cane capirà la sua ferma ma non la collegherà alla vista. Tengo a precisare che questo è un gioco e non deve essere per nulla forzato.
Continuate con l’addestramento base, seduto, terra, fermo e piede. Questi sono i comandi che tutti i cani da caccia e non dovrebbero sapere per la sicurezza loro e degli altri.
Nel frattempo, verso i 4 mesi, visto che avrete un cane ormai già vaccinato e microchippato, potrete portarlo all’esterno, meglio in un quagliodromo o in posti simili, dove potrà incontrare sicuramente altri cani e iniziare a socializzare e giocare con loro.
Mi raccomando, la socializzazione è fondamentale per un cane da lavoro visto che avrà a che fare con situazioni e ambienti diversi ogni giorno e quindi è necessario iniziare fin da piccoli. 4 mesi è anche l’età giusta per “presentare” il vostro falco al cucciolo e viceversa; ovviamente il tutto sotto la vostra supervisione e magari divisi da una rete in modo che si possano vedere ma non toccare, per evitare , eventualmente, spiacevoli incidenti.
Già dopo qualche uscita si può passare alla conoscenza del selvatico quando ormai il vostro cane avrà raggiunto i 5 mesi di età (Io personalmente già a 3 mesi e mezzo faccio qualche quaglia e ho sempre ottenuto ottimi risultati con i miei cani) .
Il selvatico iniziale, appunto, è la quaglia da volo; è piccola, veloce e si fa fermare facilmente.
Avvalendovi dell’ausilio di uno “sconosciuto” (poichè il vostro cane non deve collegare il vostro odore al selvatico), fate mettere la quaglia in un mucchietto d’erba a 150 mt di distanza. Iniziate a camminare verso la quaglia e vedrete come il cane vi correrrà intorno felice e giocoso; complimentatevi con lui perchè senza rendersene conto sta facendo la cosa giusta. Una volta arrivati a 20 mt dalla quaglia rallentate leggermente il passo e fate delle diagonali verso il mucchietto d’erba. Quando il cane è nelle vicinanze possono succeddere due cose: il cucciolo fa frullare il selvatico o entra in ferma.
Se fa frullare e cerca di inseguirla senza fermare, non vi preoccupate, è normale. Se invece entra in ferma accarezzatelo con delicatezza e sussurrate “FERMO/A” fino a quando la quaglia non frulla. Se il selvatico non vuole frullare o pedina fatelo involare voi pestando per terra.
In entrambi i casi il cane ha collegato l’odore alla presenza del selvatico quindi è stato un ottimo esercizio e per questo premiatelo con un bocconcino e tante coccole.
Utilizzate le quaglie con moderazione durante l’addestramento iniziale perchè tendono ad avere un odore forte visto che sono gabbiarole e può succedere che quando si passerà ad un altro selvatico il cane non fermi.
Io per i miei tre setter che ho avuto ho sempre utilizzato questo metodo di addestramento e devo dire che mi ritengo più che soddisfatto visto che non ho mai preso cuccioli figli di campioni ma ho avuto e ho tuttora ottimi ausiliari che danno filo da torcere a supercani. Alla prossima Puntata!
Enrico Aquila
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