Descrizione generale | Assieme alla caccia al Fagiano, anche quella alla Starna rappresenta una tecnica classica della falconeria. La Starna è una preda ambita dai cacciatori, cacciata da sempre, anche per il suo buon sapore in cucina. Per questo tipo di caccia è bene usare i terzuoli (maschi) di Pellegrino, più piccoli, veloci ed agili rispetto alle femmine e perfettamente in grado di stoccare e bloccare una preda come la Starna. Come seconda scelta si può usare anche il maschio di Lanario, ma è più lento rispetto al Pellegrino.
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Livello di difficoltà e risultati | A differenza del Fagiano però la Starna ha un volo più veloce e dunque è una preda leggermente più difficoltosa.
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Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | Come la caccia al Fagiano con il Pellegrino. |
Ambienti | Tutti i territori dove vive la Starna ma aperti, con preferenza per la pianura rispetto alla collina, che per l’alto volo può risultare difficoltosa: aree coltivate a cereali, prati alternati a boschetti e siepi. Poiché la Starna però ama l’ambiente collinare fino ai 700-800 metri sul s.l.m. e dunque risulta più abbondante in questo ambiente, è bene preparare adeguatamente i falchi al volo in ambiente collinare che è più difficoltoso rispetto all’ambiente pianeggiante (maggiori turbolenze, maggiori termiche, possibilità di scollinamento con perdita di vista del falco, etc.)
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Stagioni e orari | La Starna è una specie erratica e stanziale. La sua popolazione originaria in Italia è diminuita molto, ma sono state introdotte enormi quantità di Starne di allevamento dai cacciatori. Può essere cacciata durante tutta la stagione venatoria e gli orari consigliati sono l’alba o il tramonto, che risultano essere i migliori quando si caccia con i falchi d’alto volo.
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Uso di cani o altri ausiliari | Come per la caccia al Fagiano, anche per la Starna l’uso del cane è necessario.
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Addestramento ed introduzione | Come per la caccia al fagiano |
Esperienza e fitness | Come per la caccia al fagiano
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Caccia pratica | Le tecniche di caccia sono uguali alla caccia al Fagiano: il falco può essere mollato subito, se si ha sicurezza che la zona sia ricca di prede e il cane fermi in breve tempo, oppure può essere liberato dopo che il cane ha fermato, se si ha un buon cane ubbidiente che non rompe la ferma né fa false ferme. |
Caccia col Falco Pellegrino alla Starna
Caccia con i falchi d’alto volo alla Quaglia
Descrizione generale | Questa classica preda, di ottimo valore culinario, può essere cacciata anche con i Falchi d’alto volo oltre che con lo Sparviere. Ma non esiste una specie di Falco perfettamente idonea alla caccia alla Quaglia: può essere usato il Gheppio comune, ma non è un rapace velocissimo; può essere usato lo Smeriglio, ma non pratica l’alto volo risultando svantaggiato nell’inseguimento dal pugno rispetto allo Sparviere; può essere usato un piccolo maschio di Pellegrino o Lanario, ma la loro dimensione è leggermente superiore alla dimensione ideale e possono non essere sufficientemente veloci; una soluzione ideale invece, sembrerebbe essere un maschio ibrido di PellegrinoxSmeriglio (“Perlin”) che secondo molti falconieri possiede tutte le caratteristiche necessarie a questo tipo di caccia. |
Livello di difficoltà e risultati | Rispetto alla caccia con lo Sparviere, l’alto volo con i Falchi presenta delle difficoltà maggiori, ma, in compenso i Falchi sono quasi sempre più facili da gestire rispetto allo Sparviere, con l’eccezione del delicatissimo Smeriglio.
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Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | Variabili, aumentano se si percorre molta strada per raggiungere i territori idonei e per l’addestramento e gestione del o dei cani.
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Ambienti | Poiché si utilizza l’alto volo è bene operare questa caccia in ambienti aperti, idonei ai Falchi; sono da evitare le zone collinari per le difficoltà intrinseche del volo in questa situazione e le zone troppo ricche di vegetazione. La quaglia frequenta prati e coltivi, medicai e incolti.
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Stagioni e orari | L’inizio della stagione venatoria, tra Settembre e Ottobre è il periodo migliore per trovare questo piccolo galliforme migratore. L’orario migliore è l’alba o il tramonto, poiché si usano falchi d’alto volo.
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Uso di cani o altri ausiliari | L’uso dei cani è necessario per la ricerca delle prede. Si veda al proposito quanto detto sulla caccia alla Quaglia con lo Sparviere.
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Addestramento ed introduzione | L’addestramento base è il classico (pugno, fischietto, logoro); l’introduzione dei Falchi a questa preda avviene gradualmente. È molto facile, per fortuna, reperire quaglie di allevamento a prezzi molto economici. Si deve permette ai falchi utilizzati di conoscere dunque la preda passo passo, dapprima fornendo esemplari già uccisi, poi dando la possibilità al falco stesso di uccidere esemplari in situazioni facili, così da guadagnare rapidamente esperienza ed infine bisogna portare il rapace a caccia il più possibile da subito. Il primo anno, come sempre, non si otterranno grandi risultati, ma dal secondo anno il falco inizierà a fare sul serio. Se si vuole usare il Gheppio comune è importante, durante l’addestramento, insegnargli il volo d’attesa, che con questo piccolo e dolcissimo rapace è particolarmente piacevole (spirito santo). I maschi di Pellegrino, Lanario e Perlin, vanno addestrati nel modo classico degli alto volo.
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Esperienza e fitness | Come si è già detto l’esperienza gioca un ruolo molto importante e si inizieranno a vedere i primi buoni risultati a partire dal secondo anno di caccia. La fitness è altrettanto importante, sia se si usa il Gheppio sia se si usano i terzuoli di Pellegrino, Lanario o Perlin: durante la caccia essi a volte dovranno restare in volo anche più di 10 minuti prima di contattare il selvatico.
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Caccia pratica | A eccezione dello Smeriglio, che va lanciato a cul levè quando si invola la Quaglia come si farebbe con uno Sparviere, la tecnica di caccia con gli altri Falchi (Pellegrino, Lanario e Perlin) è quella classica dell’alto volo: se il terreno è ricco di prede si può liberare il falco quando il cane inizia a cercare, altrimenti si libera il falco in volo solo quando il cane ha già puntato, dando il tempo al rapace di portarsi in quota per la picchiata. È da notare che il volo della quaglia è semplice e rettilineo e mai molto lungo, quindi la quota di caccia non deve essere troppo elevata, il falco deve stare sotto i 70 metri per poter picchiare in tempo prima che la preda si rimetta. |
Caccia con falco di Harris a selvaggina varia
Descrizione generale | Questa tecnica di caccia si basa sul fatto che l’Harris, per sua biologia, può fungere contemporaneamente anche da cane da ricerca: questo rapace infatti, grazie alla sua elevata intelligenza è in grado di scovare e catturare la selvaggina in autonomia. Può essere utilizzato indifferentemente sia il maschio che la femmina. Se si volano in coppia o in squadra i risultati saranno certamente superiori perché si sfrutterà al meglio la biologia della specie. |
Livello di difficoltà e risultati | È una delle tecniche di caccia più semplici, se non la più semplice in assoluto ma, di conseguenza, i risultati non sempre sono buoni: spesso si torna a casa con il carniere vuoto o l’Harris cattura un ratto, un carassio, o una lucertola! |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | Anche dal punto di vista dei costi, questa tecnica di caccia con l’Harris è poco dispendiosa, ma i costi possono essere influenzati dal numero di Harris utilizzati e da eventuali costi di carburante per gli spostamenti. |
Ambienti | La caccia con l’Harris può essere effettuata in qualsiasi ambiente, sebbene gli ambienti semi-boscosi (con zone aperte miste a boschetti) e ricchi di vegetazione, con alberi alti siano i migliori poiché offrono posatoi elevati al rapace, che lo avvantaggiano durante l’attacco sia per l’effetto sorpresa sia per la velocità di attacco dall’alto. |
Stagioni e orari | Tutta la stagione venatoria, a qualsiasi orario |
Uso di cani o altri ausiliari | Nessuno |
Addestramento ed introduzione | La scelta migliore sarebbe di far volare almeno due Harris in coppia, così da sfruttare meglio la biologia predatoria di questa specie, o, ancora meglio, far volare una squadra di 3, 4, 5 o più Harris, magari organizzandosi con altri amici falconieri della vostra zona; in questo modo è possibile veramente ottenere risultati eccellenti anche senza l’aiuto dei cani. Gli Harris devono essere addestrati nel modo classico (richiamo al pugno, fischio e logoro) e devono essere addestrati insieme sin da giovani così da creare subito un legame tra essi. Le prede che si possono cacciare sono le più varie: Fagiano, Starna, Coniglio, Lepre, Minilepre, Pernici, Beccacce etc. Dunque non è possibile introdurre l’Harris a ogni singola specie di selvaggina. L’esperienza e l’introduzione alle prede avverrà direttamente sul campo. I risultati se si usa un solo Harris saranno molto inferiori, ma comunque piacevoli. |
Esperienza e fitness | Proprio per quanto precedentemnete detto, è necessario permettere agli Harris di fare da subito esperienza diretta sul campo, lasciandoli liberi di cercare, stanare e cacciare le prede autonomamente. L’ideale è portare almeno le prime volte gli Harris in territori molto ricchi di prede, dando così loro la possibilità di fare da subito le prime positive esperienze di caccia. |
Caccia pratica | Questa tecnica di caccia è interamente basata sulla biologia dell’Harris e dunque va gestita in modo tale da sfruttare al massimo le capacità predatorie e sociali naturali di questa specie di rapace. Una volta giunti sul campo si tirano fuori gli Harris dai trasportini e si liberano in volo; se sono affiatati inizieranno subito ad esplorare il territorio circostante senza però perdere d’occhio il falconiere, che deve comunque tenersi in continuo contatto (anche acustico) con i rapaci; il falconiere deve inoltre sia aiutare i rapaci nella ricerca, cercando lui stesso di stanare le prede tra la vegetazione, aiutandosi con un bastone, sia deve sapere “leggere” i comportamenti dei rapaci così da capire se hanno individuato una preda ed eventualmente intervenire in loro aiuto. È importante che gli Harris abbiano sempre a disposizione dei posatoi alti da cui sferrare gli attacchi, per questo è bene praticare questa caccia in ambienti dove siano presenti degli alberi oppure usare dei posatoi (pertiche altissime) artificiali portate a mano. |
Caccia con l’Astore ai Lagomorfi
Descrizione generale | È una tecnica di caccia classica a prede di elevato valore, anche culinario. È una caccia mirata principalmente a Lepre e Coniglio e, dove presente, anche alla Minilepre. Per le Lepri è consigliabile usare esclusivamente femmine di Astòre, per la caccia al Coniglio si possono usare sia femmine che maschi, mentre per la caccia alla minilepre è consigliabile usare il maschio. |
Livello di difficoltà e risultati | Una delle tecniche di caccia con i rapaci da falconeria più difficili, tanto per le difficoltà di gestione/addestramento dell’Astòre quanto per le difficoltà di catura delle prede: i Lagomorfi sono animali molto veloci, agili e furbi. Se praticata nel modo giusto può regalare immense soddisfazioni. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | Le spese sono elevate sia per l’addestramento (il costo dei Lagomorfi negli allevamenti specializzati per selvaggina è elevato) sia per gli spostamenti (carburante) sia perché è richiesto il supporto del cane. |
Ambienti | Sono quelli tipicamente frequentati da queste prede, sia chiusi, boscosi, ricchi di vegetazione sia aperti, sia in pianura che in collina. |
Stagioni e orari | Durante tutta la stagione venatoria. L’Astòre può cacciare in tutte le ore del giorno, ma l’alba e il tramonto sono i momenti migliori per la cattura di queste prede. |
Uso di cani o altri ausiliari | L’uso del cane è consigliato, a meno che non si abbia la possibilità di cacciare in zone molto ricche di prede da poterle individuare senza cane. Si possono usare sia i cani da ferma che da cerca (Setter, Breton, Dhrahaatar, Beagle etc.). Ove consentito si può anche usare il furetto. |
Addestramento ed introduzione | L’addestramento di base è finalizzato ad avere un Astòre che risponde prontamente al pugno e al logoro. Già dall’addestramento di base si deve dare al rapace giovane la possibilità di conoscere le future prede, somministrandogli esemplari morti e dandogli già la possibilità di uccidere. Come logoro va usato un modello che simula un Lagomorfo (“Dummy rabbit”) e conigli o lepri o minilepri morte trainate. Il modo di richiamo e allenamento al logoro è il traino. Successivamente il rapace va introdotto sul vivo, dapprima in circostanze facili e quindi via via più difficili. |
Esperienza e fitness | Entrambe devono essere ai massimi livelli, l’Astòre deve fare una lunga esperienza prima di imparare sia le tecniche di bloccaggio di questi animali sia le migliori tecniche di avvicinamento e attacco sul campo: i Lagomorfi sono prede difficili, furbe, veloci e molto forti nella difesa una volta catturate. |
Caccia pratica | La caccia può avvenire in diversi modi: 1) Senza cane, ricerca a piedi, lancio dell’Astòre quando fugge una preda (ci si aiuta con un bastone che aiuta a reggere l’Astòre nei momenti di riposo e a battere la vegetazione). 2) Caccia con cani da seguita o da ferma: si lancia l’Astòre all’inseguimento della preda una volta che il cane l’ha individuata. 3) Caccia in tana: si effettua con furetto o apposite razze di cani, il falconiere attende fuori dalla tana l’uscita della preda con l’Astòre già pronto al volo dal pugno. 4) Caccia in battuta: un certo numero di battitori battono una ampia zona, il o i falconieri, sistemati logisticamente davanti ai battitori lanciano l’Astòre una volta individuata una preda in fuga. |
Caccia con l’Astòre ai Corvidi
Descrizione generale | I Corvidi non sono una preda classica della caccia, ma rappresentano sicuramente una ottima alternativa quando c’è mancanza di altre prede. È una caccia molto eccitante che garantisce adrenalina massima sia al rapace che al falconiere. Può essere usato sia il maschio che la femmina: il primo è più agile ma può non riuscire a bloccare in sicurezza una cornacchia, mentre è eccellente per le gazze; la femmina è sicuramente più potente e non ha problemi con le cornacchie più combattive ma non sempre ha l’agilità necessaria per la caccia alle Gazze.
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Livello di difficoltà e risultati | È una delle tecniche di caccia più difficoltose con i rapaci da falconeria, sia per la difficoltà di gestione e addestramento/allenamento dell’Astòre sia per la difficoltà di cattura dei Corvidi, uccelli molto furbi e agili.
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Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | La spesa può essere elevata se si percorre molta strada per la ricerca delle prede.
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Ambienti | Con il basso volo i Corvidi possono essere cacciati in qualsiasi ambiente, di pianura o di collina, aperto o boscoso.
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Stagioni e orari | Con il basso volo si può cacciare a tutti gli orari. Per quanto riguarda la stagione si seguono le stesse giornate dei cacciatori ma è possibile ottenere permessi speciali dalle Provincie per cacciare i Corvidi tutto l’anno.
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Uso di cani o altri ausiliari | Nessuno
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Addestramento ed introduzione | L’addestramento dell’Astòre per questa tipologia di caccia avviene nel modo classico, alla base (pugno, fischietto, logoro). Successivamente si provvede ad introdurre il rapace alle prede (Gazze, Cornacchie, Ghiandaie)
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Esperienza e fitness | Sia l’esperienza che la fitness muscolare dell’Astòre in questo tipo di caccia devono raggiungere i livelli massimi. Il rapace impiegherà almeno una intera stagione di caccia, se portato a caccia almeno 2-3 volte alla settimana, prima di fare la necessaria esperienza per imparare a catturare nel modo più efficiente possibile queste furbe prede. L’addestramento a casa e l’allenamento (che deve essere continuo) devono essere finalizzati a massimizzare il più possibile la muscolatura e la fitness atletica del rapace con salti al pugno e voli al logoro.
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Caccia pratica | La ricerca può avvenire a piedi ma si preferisce usare la macchina. L’azione di caccia può svolgersi in due modalità: 1) se non si conosce il territorio o se non ci sono punti per praticare l’attacco a sorpresa descritto nella seconda tecnica, il falconiere si muove a piedi o, meglio, in macchina alla ricerca delle prede; gazze e cornacchie possono trovarsi ovunque ma spesso si trovano a “pascolare” sugli incolti o dietro i trattori che coltivano la terra; una volta avvistata la preda, si scappuccia il rapace e si sganciano i geti, ci si assicura che anche l’Astòre abbia “agganciato” la preda e lo si lancia in inseguimento diretto. 2) se si conosce già il territorio e si sa già che ci sono dei punti in cui è quasi sicura la presenza delle prede (discariche per esempio) è possibile arrivare di sorpresa (in macchina o a piedi) avvicinandosi il più possibile e lanciando l’astòre ancora prima di vedere le prede; questa tecnica presuppone però che anche l’Astòre sappia già che girato l’angolo o superata la fila di alberi si troverà davanti le prede quindi il falconiere deve prima praticare questa tecnica nella prima modalità. |
Caccia con l’Astore al Fagiano
Descrizione generale | La caccia con l’Astòre al fagiano appartiene alle tecniche classiche della falconeria ed era probabilmente molto più praticata rispetto all’alto volo. È una caccia un po’ meno appassionante, meno scenica, dove si guarda meno ma si cattura di più per via delle particolari differenze nella tecnica di caccia tra l’Astòre e i Falchi d’alto volo.
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Livello di difficoltà e risultati | Il Fagiano è una preda facile, ha un volo lineare e non particolarmente veloce; la difficoltà in questa caccia sta nella difficoltosa gestione dell’Astòre, rapace piuttosto ostico e nel creare la giusta sinergia tra falconiere-cane-rapace.
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Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | La spesa può essere elevata perché influenzata appunto dall’uso del cane, ausiliare sicuramente fondamentale per questo tipo di caccia.
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Ambienti | SI pratica in tutti gli ambienti tipicamente frequentati dal fagiano, con il vantaggio che l’Astòre può muoversi altrettanto bene, in questa caccia, sia in ambienti aperti che in ambienti boscosi e ricchi di vegetazione.
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Stagioni e orari | Tutta la stagione venatoria e a qualsiasi orario (mentre i falchi d’alto volo richiedono di essere portati a caccia solo la mattina all’alba o al tramonto).
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Uso di cani o altri ausiliari | L’uso del cane è assolutamente necessario, a meno che non si abbia la fortuna di avere a disposizione zone di caccia con selvaggina abbondante che può essere involata anche esplorando il territorio a piedi.
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Addestramento ed introduzione | L’addestramento è il classico usato in falconeria per il basso volo e l’introduzione alla preda anche. È molto facile reperire fagiani per l’addestramento/allenamento presso gli appositi allevamenti di selvaggina.
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Esperienza e fitness | Non è richiesta una particolare attenzione per la fitness e l’esperienza dell’Astòre in questo tipo di caccia, anche se, sicuramente, un astore bene allenato e muscolato e con buona esperienza consentirà carnieri migliori.
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Caccia pratica | La caccia al fagiano con l’Astòre è una versione miniaturizzata della caccia con lo Sparviere alla Quaglia: la ricerca avviene a piedi con il cane da ferma e l’Astòre al pugno, incappucciato. Quando il cane ferma una preda il rapace viene scappucciato e sganciato dai geti per essere poi lanciato una volta fatto involare il fagiano. |
Caccia con l’Astòre alle Anatre
Descrizione generale | Altra classica tecnica di caccia con i rapaci da falconeria. Le Anatre (soprattutto Germani reali, ma anche Marzaiole e Mestoloni) sono prede difficoltose con volo veloce e agile e si rimettono appena possono, rifugiandosi in acqua o tra la vegetazione. L’Astòre però, a differenza del Pellegrino ha il vantaggio di poter continuare la caccia anche quando l’anatra si rimette, anche in acqua! Però il nonostante la sua accelerazione bruciante, se non si opera correttamente, l’Astòre partirà sempre in svantaggio rispetto all’anatra che ha un volo velocissimo (da questo punto di vista il Pellegrino, sfruttando l’alto volo, ha invece un vantaggio sull’Astòre). Il maschio di Astore ha sicuramente un vantaggio in termini di velocità e accelerazione in questo tipo di caccia, soprattutto se si cacciano Marzaiole e Mestoloni, ma può non avere sufficiente forza per bloccare un grosso maschio di Germano reale. La femmina caccia in tutta tranquillità anche i grossi maschi di Germano ma è più lenta del maschio e dunque è svantaggiata, soprattutto nella caccia alle anatre più piccole come le Marzaiole.
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Livello di difficoltà e risultati | Il livello di difficoltà è molto elevato sia per la difficoltà di gestione dell’Astore in cattività sia per la difficoltà di cattura delle anatre, prede velocissime ed agilissime
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Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | Non elevati |
Ambienti | L’Astore può essere portato a caccia di Anatre anche in zone dove normalmente un Pellegrino o altro falco d’alto volo non riuscirebbe. Gli ambienti dove si pratica questa caccia sono quelli tipici frequentati dalle anatre, ma bisogna evitare gli invasi troppo grandi.
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Stagioni e orari | Stagione venatoria. L’Astòre a differenza del pellegrino può essere portato a caccia durante tutto il giorno.
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Uso di cani o altri ausiliari | Generalmente non si usano cani per questo tipo di caccia
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Addestramento ed introduzione | Addestramento graduale, con lo scopo di introdurre passo dopo passo l’Astòre a queste prede (preda morta > preda facile > preda selvatica)
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Esperienza e fitness | L’esperienza e la fitness dell’Astòre in questo tipo di caccia devono essere ai massimi livelli. Si deve cercare di massimizzare l’accelerazione bruciante del rapace così da avvantaggiarlo durante la prima fase di inseguimento, che è quella cruciale. L’Astòre deve anche imparare a conoscere il comportamento delle Anatre in natura, e le loro tecniche di fuga, così da massimizzare la sua esperienza nella caccia.
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Caccia pratica | La ricerca può avvenire a piedi o spostandosi in auto. Il falconiere con l’Astòre incappucciato, esplora a debita distanza con l’uso del binocolo gli ambienti adatti. Una volta individuate le prede si pratica un avvicinamento più cauto possibile, con l’Astòre già scappucciato e slegato dai geti pronto per il lancio. L’avvicinamento deve consentire di arrivare alla distanza più breve possibile dalle prede senza allarmarle o farle fuggire; a questo punto viene lanciato l’Astòre a sorpresa, che si lancerà all’inseguimento diretto delle prede; se l’inseguimento diretto fallisce l’Astòre può continuare ancora l’azione di caccia seguendo le anatre che si sono rimesse in acqua o tra la vegetazione. |
Caccia con lo Sparviere ai Turdidi
Descrizione generale | Anche questa fa parte delle tecniche di caccia “alternative” sebbene, a differenza della Gazza, i Turdidi siano classiche prede della caccia. Può essere usata sia la femmina che il maschio di Sparviere, ma, indubbiamente, quest’ultimo ha il vantaggio maggiore in termini di agilità e velocità, e la dimensione dei Turdìdi gli permette di catturarli in tutta sicurezza.
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Livello di difficoltà e risultati | Particolarmente difficoltosa sia per la delicata e difficile gestione dello Sparviere, sia per la furbizia delle prede ma soprattutto per le loro abitudini molto arboricole.
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Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | Tecnica molto economica, non richiede neanche spese di carburante
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Ambienti | Qualsiasi, ove siano presenti le prede, come nella caccia alla gazza.
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Stagioni e orari | Stagione venatoria, tutto il giorno.
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Uso di cani o altri ausiliari | Non è necessario. La ricerca viene fatta a piedi.
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Addestramento ed introduzione | Come nella caccia alla gazza.
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Esperienza e fitness | Raramente l’attacco ad un Turdide si svolge con inseguimenti in volo; la fitness muscolare dello Sparviere può anche non essere al massimo; ma la sua esperienza sicuramente si: merli e tordi si nascondono sfuggendo al predatore tra la vegetazione, rendendone la cattura molto difficile. Lo sparviere impiegherà almeno una stagione prima di imparare come catturare queste prede.
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Caccia pratica | La ricerca avviene esplorando a piedi i territori dove queste prede sono abbondanti. Lo Sparviere va tenuto sul pugno incappucciato, per essere scappucciato quando il falconiere individua una preda. È dunque necessario che lo Sparviere sia perfettamente abituato a stare sul pugno, senza dibattersi. Una volta contattata la preda il falconiere si assicuri che anche lo Sparviere (tenuto sul pugno) abbia “agganciato” il bersaglio, e lo lancia all’attacco. Poiché questa caccia avviene spesso tra la vegetazione, lo sparviere deve avere geti da caccia, senza occhiello, completamente lisci e corti così da non restare impigliato tra i rami; non si usa campanello per non allarmare le prede; la radio deve essere messa a zainetto obbligatoriamente così da non impigliarsi tra la vegetazione. |
Caccia con lo Sparviere alla Quaglia
Descrizione generale | Classica tecnica di caccia ad una classica preda, ambita anche a livello culinario. Viene utilizzata sia la femmina che il maschio, che, secondo me, in questa caccia è da preferire per la sua piccola mole e maggiore accelerazione e velocità; la Quaglia non è una preda combattiva o pericolosa e può essere gestita senza problemi anche dal moschetto (maschio di Sparviere). |
Livello di difficoltà e risultati | La quaglia è una preda piuttosto semplice da cacciare, ha un volo lineare e non adotta tecniche antipredatorie in volo, cercando di rimettersi al suolo prima possibile. Le difficoltà sono invece dovute allo Sparviere, rapace ostico da gestire/addestrare/allenare. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno | È una tecnica di caccia piuttosto economica, ma la gestione dei cani necessari può richiedere spese aggiuntive. |
Ambienti | Tutti quelli frequentati dalla Quaglia: pianure con vegetazione erbacea bassa, terreni incolti, medicai, campi coltivati a frumento e prati. |
Stagioni e orari | Settembre-Ottobre. Con lo Sparviere può essere cacciata tutto il giorno. |
Uso di cani o altri ausiliari | Il cane è necessario per la ricerca di questa preda. Si usano cani da ferma tra cui il Setter inglese è sicuramente uno dei migliori. |
Addestramento ed introduzione | Avviene gradualmente con la classica procedura di addestramento al pugno, fischietto e logoro e successivamente con la classica procedura di introduzione del predatore alla preda: morta > facile > difficile. |
Esperienza e fitness | Non è obbligatoriamente necessario raggiungere un elevato livello di esperienza e fitness per questo tipo di caccia: la Quaglia ha un volo lineare e poco agile e lo Sparviere può facilmente catturarla in accelerazione e inseguimento diretto. È invece fondamentale creare la giusta sinergia con il cane, del quale lo Sparviere, se non abituato da giovane, ha sempre paura, dibattendosi, agitandosi e sprecando energie preziose per la caccia. |
Caccia pratica | La ricerca avviene con il cane in cerca e lo sparviere sul pugno e incappucciato. È dunque importante che il rapace sia perfettamente abituato a stare sul pugno in tranquillità senza agitarsi e sbattere. Quando il cane è in ferma si scappuccia il rapace, si sganciano i geti e si fa involare la preda lanciando immediatamente lo Sparviere al suo inseguimento. È ovviamente importante che lo Sparviere abbia imparato, con l’esperienza, il significato del cane e della sua ferma: se ciò è avvenuto il rapace sarà già eccitato quando viene scappucciato e vede il cane in ferma e può partire dal pugno all’involo della preda senza essere lanciato, anche se, comunque, il lancio dal pugno che esegue il falconiere può imprimere maggiore accelerazione al rapace, facilitandogli l’avvicinamento alla preda in inseguimento diretto. |
Per cacciare in Romania
La moneta ufficiale della Romania , anche dopo l’entrata nell’Unione Europea , resta il Leu (plurale Lei) . Per fare spese o acquisti occorre cambiare gli Euro servendosi di Agenzie private (Case de Schimb Valutar) , numerose in tutte le Citta`. Bisogna mostrare il Passaporto e di regola non viene applicata nessuna commissione. Le Agenzie di Cambio non accettano biglietti con scritte a penna , deteriorati o strappati marginalmente . Cambiare in Banca e` sconsigliato perche` richiede tempi piu` lunghi .
Per entrare in Romania come turisti (senza fucili) basta la Carta di Identita`; in caso contrario serve il Passaporto . Per l’importazione delle armi e` sufficente la ‘Carta Europea delle Armi’ valida per tutti Paesi U.E. . Si possono portare in aereo o in auto 2 fucili dello stesso calibro o di calibro diverso e 100 cartucce per arma. In ogni caso e` necessaria la ‘Lettera di Invito alle Armi’ rilasciata preventivamente dalle competenti Autorita` Rumene .
Per potere cacciare occorre l’ ‘Autorizzazione Rumena’ (Invito di Caccia) che si ottiene presentando la fotocopia del Passaporto , del Porto d’Armi (senza Licenza) e della Assicurazione Caccia . Tutti documenti in corso di validita` che ‘in originale’ devono accompagnare sempre il cacciatore durante la Sua permanenza in Romania.
Dal 1 gennaio 2007 la selvaggina abbattuta , in quantita` limitata al fabbisogno personale, puo` essere esportata liberamente in Italia . La legge rumena non specifica il peso in kg.
Il clima assomiglia molto a quello dell’Italia Settentrionale . Durante la stagione estiva e` bene portare con se prodotti antinsetti e antizanzare da spalmare sulla pelle e da spruzzare sugli abiti. Per la stagione invernale sono necessari gli stivali di gomma , indumenti di lana , cappello , guanti e impermeabile .
Per i cinofili la nostra Organizzazione mette a disposizione confortevoli box in canili coperti e recintati e in caso di necessita` Servizio di Assistenza Veterinaria. A causa delle numerose ‘bardane’ uncinate gli ausiliari a pelo lungo (setter, epagneul breton , springer spaniel , ecc…) devono essere parzialmente tosati . E` indispensabile premunirsi di pettine , spazzola e ‘taglialappe’ .
Oggi in Romania si trovano quasi tutti i tipi di mangime secco per cani presenti in Italia .
Per chi arriva in auto le norme sono quelle comuni . Il limite di velocita` e` di 50 km. orari nelle citta` e nei villaggi dove la Polizia Stradale (Politia de Rutiera) si apposta con auto-civetta munite di potenti radar . Sulle strade statali il limite e` di 90 km. l’ora ; 130 km. in autostrada . E` severamente proibito bere alcolici prima di guidare . La tolleranza e` zero . E si rischia il ritiro immediato della patente ! Le cinture di sicurezza sono obbligatorie sia fuori citta` che in citta` dove i ‘pedoni’ hanno precedenza assoluta sulle strisce pedonali. E’ oblligo tenere i fari accesi in Autostrada e in Strade Statali.
Quanto all’Assicurazione e` richiesta la Carta Verde. * Un incidente stradale comporta per Legge di aspettare l’arrivo della Polizia .
Ora civile : spostare le lancette dell’orologio un’ora avanti rispetto all’Italia .
Viaggio in auto ITALIA -> ROMANIA. Destinazione -> BRAILA
Dal 1 gennaio 2007 , dopo l’entrata della Romania nell’Unione Europea , e” un Viaggio comodo , senza barriere Doganali, attraverso l’Austria e l’Ungheria . Unico accorgimento da seguire e’ l’acquisto del ‘bollino di transito’ (ROVTNIETA) da apporre sul parabrezza , prima di entrare in Territorio di Austria , di Ungheria e di Romania .
* La ‘Rovinieta’ si compra presso tutte le Stazioni di Servizio di Confine .
PERCORSO DA SEGUIRE :
– Uscire dall’Italia dal Valico di Confme di TARVISIO
– Proseguire in Autostrada per KLAGENFLRT ->FURSTENFELD (Austria)
– Proseguire in Autostr. per SZEKESFEHERVAR->BUDAPEST (Ungheria)
*Attenzione non entrare in BUDAPEST . Per evitare l’attraversamento di Budapest prendere la Bretella per la M0-E75 con l’indicazione per Szeged -> Arad (vedi Cartina allegata)
– Uscire al Casello di CEGLEDBERCEL
– Proseguire per ALBERTIRSA ->SZOLNOK ->KARCAG
– Proseguire per BERETTYOUJFALU->ORADEA (Confine Romania)
– Proseguire per CLUJ->TURDA (girare a sinistra) per->TARGU MURES
– Proseguire per BRASOV -> SINAIA ->PLOIESTI (girare a sinistra)
– Proseguire per BUZAU->BRAILA
*Attenzione non entrare in BUZAU . Per evitare l’attraversamento di Buzau prendere a destra la Bretella con l’indicazione GALATI – BRADLA . Dopo pochi chilometri prima di entrare nel villaggio di SPATARU girare a sinistra per GALATI – BRAILA (vedi Cartina allegata) APPUNTAMENTO all’Uscita del Villaggio di LACU SARAT . Fermarsi la prima strada a destra dopo il Cavalcavia di ferro .
Drum bun ! Buon viaggio !
N.B. – Norme da seguire alla guida :
Limite di velocita’in Autostrada : 130 km.
Limite di velocita” in Strade Statali : 90 km.
Limite di velocita” in Centri Abitati : 50 km.
Obbligatorie le Cinture di Sicurezza in Citta” e fuori Citta”
Obbligo di tenere i fari accesi in Autostrada e Strade Statali
*La guida in stato di ebbrezza prevede il ritiro della Patente