Nuovo Centro recupero animali selvatici nella provincia di Bologna

crasDal 1° luglio 2014 diventano tre i Centri di recupero animali selvatici in provincia di Bologna. Apre infatti il Cras UNCF – con sedi a Imola, Castel San Pietro e Dozza – autorizzato a recuperare, riabilitare, studiare e successivamente reinserire in natura rapaci diurni e notturni.
In provincia di Bologna apre un nuovo CRAS, il terzo dopo quello storico di Monte Adone e quello più recente della Lipu. Il nuovo centro di recupero per animali selvatici, identificato con il numero 3, è denominato UNCF dalla sigla dei promotori, l’Unione Nazionale Cacciatori Falconieri della Federcaccia.
Le strutture sono localizzate nella città di Imola (in via Emilia Levante, 2/A), dove un attrezzato ambulatorio veterinario ospita la prima accoglienza e gli ambienti per l’isolamento sanitario, e nei comuni di Castel San Pietro e di Dozza, dove sono allestiti i siti di riabilitazione.ivano avoniResponsabile del nuovo CRAS è il dott. Ivano Avoni, noto veterinario esperto di rapaci e appassionato falconiere.
Il nuovo CRAS è stato abilitato dalla Provincia di Bologna (determina dirigenziale n. 1890 del 26 giugno 2014) al recupero, riabilitazione, studio e successivo reinserimento in natura di tutte le specie di rapaci diurni (Accipitriformi e Falconiformi) e di tutte le specie di rapaci notturni (Strigiformi), con esclusione di falco pescatore (Pandion haliaetus), aquile (tutte le specie), biancone (Circaetus gallicus) e avvoltoi (famiglia Cathartidae).
Il CRAS “UNCF” potrà inoltre svolgere attività didattiche per promuovere e divulgare la conoscenza della fauna selvatica e del suo habitat. A tal fine possono essere utilizzati esclusivamente esemplari non più restituibili alla natura, garantendo sempre tranquillità e benessere agli animali.
Il CRAS “UNCF” potrà appunto detenere tutti quegli esemplari che non si dovessero dimostrare più idonei alla riabilitazione e alla successiva liberazione.
Eventuali riabilitazioni a cielo aperto sono ammesse per tutti i soggetti conferiti e/o ricoverati che manifestano evidenti segni di domesticazione e/o addestramento, ferme restando le seguenti condizioni:
– dovranno essere gestite obbligatoriamente da un falconiere autorizzato;
– dovrà essere assicurata costantemente l’individuazione telemetrica del soggetto in riabilitazione munito di trasmettitore radio;
– dovranno essere utilizzate esclusivamente le zone di addestramento cani da caccia regolarmente autorizzate in provincia di Bologna previo consenso del responsabile della zona di volta in volta individuata per i voli di riabilitazione.
Il nuovo centro di recupero dei selvatici dell’Imolese oltre che svolgere un utile servizio pubblico nel recupero e riabilitazione dei rapaci, si impegna a collaborare attivamente con la locale azienda sanitaria, soprattutto per attuare una vigilanza attiva sul rischio di influenza aviaria.
L’autorizzazione provinciale del nuovo CRAS ha validità di cinque anni con decorrenza dall’1 luglio 2014 e scadenza il 30 giugno 2019.

(Fonte Provincia di Bologna)

Nasce il Sindacato dei Falconieri Professionisti


chisono_fabioboncioliniNasce a Bologna, ma avra’ una propria sede operativa a Montecatini Terme, il Sindacato Italiano Falconieri Professionisti, acronimo:
SIFaP-FederFauna, articolazione organizzativa della FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali.

La Falconeria, arte leggendaria ed antichissimo esempio di successo nella sinergia tra Uomo ed animale, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, e’ oggi praticata da un numero sempre crescente di appassionati  e, come avviene per qualsiasi arte, dalla pittura alla musica, puo’ trasformarsi in una vera e propria attivita’ professionale.

Gli esempi piu’ noti di Lavoro del Falconiere sono il “bird-control”, ovvero il controllo dei volatili nocivi per proteggere aeroporti, piazze e monumenti, capannoni, colture agricole, ecc. e  le esibizioni in pubblico a fini didattici o ricreativi, come le rievocazioni Medioevali. Lavori che, ovviamente, richiedono competenza e professionalita’.

Da cio’ l’esigenza, perorata da un nutrito gruppo di imprenditori del settore operanti in tutta Italia e colta al volo da FederFauna, di creare un Sindacato che tuteli gli interessi sociali, morali ed economici di Imprese e Lavoratori impegnati in queste attivita’ ed offra contemporaneamente opportune garanzie ai beneficiari dei servizi.

La Segreteria del  SIFaP e’ affidata a Fabio Bonciolini, gia’ Responsabile della Delegazione FederFauna di Montecatini Terme e Falconiere professionista.

fonte: http://www.federfauna.org/

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Come abituare il falco da caccia al cane

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RonStevens145Cari amici falconieri e non, oggi vorrei affrontare un tema fondamentale per chi va a caccia con il proprio setter, cioè l’avvicinamento del cane al falco e allo sparo.
Capita spesso di sentire e vedere cani giovani da caccia che alla prima uscita vengono buttati sotto un calibro 12 o su un astore imprintato, e i risultati spesso sono disastrosi.
Un qualsiasi essere vivente che per la prima volta sente uno sparo a distanza ravvicinata si spaventerà, questo può creare non pochi traumi, lo stesso vale per un’artigliata di un astore in pieno muso. Ricordo ancora quando una persona mi diceva che il suo cane quando usciva con il falco scappava perchè a volte aveva subito delle artigliate sulla schiena da questo harris..chiamatelo scemo?!
Ovviamente ci sono stati degli errori e questi possono rovinare un cane che poteva promettere grandi risultati e belle giornate di caccia.
Io per entrambi i falchi che utilizzo a caccia e per entrambi i cani che ho avuto nell’ultimo anno, ho utilizzato un metodo molto naturale e poco stressante per entrambi gli animali.
William-Humphrey1938043All’inizio ho fatto conoscere i due a svariati metri di distanza, il falco vedeva il cane correre, abbaiare, scodinzolare, giocare e mangiare. idem per il setter che vedeva il falco muoversi, fare il bagno, mangiare, tutto però senza mai avvicinarsi troppo. Nel giro di una settimana i due si saranno abbastanza studiati e possiamo ridurre le distanze fino ad arrivare ad un metro tra la rete che li divide e il blocco del falco. Quando il falco è tranquillo e magari impegnato a mangiare possiamo avvicinare il cane tenendolo dal collare in modo d’averlo sotto controllo.
Avviciniamolo sempre più fino a che arrivino a toccarsi anche solo per un secondo, ma sempre pronti a spostare il cane dal collare nel caso uno dei due avesse una reazione incontrollata.
Il prossimo step è portare il falco sul pugno mentre si è in giro per campi o boschi, con il cane libero di correre come se stesse andando davvero in cerca di selvaggina, in questo modo il falco collegherà che il movimento rapido di un setter inglese al galoppo non sarà nulla di pericoloso ma anzi vedrà che gli consentirà di avere un esplorazione del terreno più completa.
Red-Setter-FalconSuccessivamente, quando il vostro falco sopporta bene la presenza del cane fate volare il falco con il cane al guinzaglio al vostro fianco. Fate qualche uscita alternando i due passaggi, fino a quando non siete sicuri che entrambi non si diano fastidio a vicenda.
Una volta pronti mollate il cane in corsa che partirà verso una direzione e lanciate il falco verso la stessa direzione, se tutto andrà bene e avete fatto tutta la preparazione con calma, non ci saranno incidenti.
Ora avete un setter inglese che corre all’impazzata in cerca di selvaggina e il vostro falco che osserva, ma come far capire al vostro falco che la ferma del cane significa che si deve preparare ad attaccare un selvatico? La pratica è il miglior insegnamento. Investite qualche euro in selvaggina e fate almeno 10 ferme con l’attacco del falco al frullo.
Io in questa maniera ho raggiunto il risultato che il mio harris (che tutti sostengono odiare i cani) quando si fermava la campana del cane sapeva che si doveva preparare ad attaccare e quindi si metteva esattamente su un ramo e sul DSCN4369mio pugno, più possibile vicino al cane.
Ovvio che successivamente terminato l’attacco e con il vostro falco sul selvatico catturato il cane deve rispettare una distanza altrimenti si rischia che i soggetti più nervosi o ancora poco abituati all’invadenza di un cane da caccia potrebbero artigliare e recare delle ferite. Quindi per i primi periodi consiglio sempre di legare il cane quando entra in ferma, e una volta catturata la preda avvicinarsi con il cane al guinzaglio e premiarlo con complimenti o croccantini. Vedrete con nel giro di una stagione venatoria avrete una coppia molto affiata e in sintonia.
Spero di esservi stato utile. alla prossima con un nuovo articolo sui setter inglesi e la falconeria!

Enrico Aquila