Falconeria e falconieri in Estonia

cetreria estonia 0001Attualmente la caccia con i falchi è famosa in tutto il mondo e ha praticanti appassionati in gran parte dei paesi. Tuttavia, la situazione di questa attività è molto lontana dall’essere omogenea: incontriamo paesi nei quali la falconeria è regolata perfettamente e in maniera soddisfacente e paesi nei quali è totalmente vietata, passando per quelli nei quali resta una attività tradizionale, quasi sconosciuta dalle regole legali. Anche nei paesi del nostro entourage, in Europa, le differenze sono notevoli. Pochi mesi fa AECCA ha ricevuto una richiesta di sostegno dai falconieri estoni, di fronte alla imminente revisione legale di questa attività nel loro paese. Anche se il Parlamento estone ricevette numerose sollecitazioni da parte di associazioni di tutto il mondo – tra cui la nostra – nelle quali si richiedeva la legalizzazione della falconeria, quest’ultimo ha purtroppo respinto le argomentazioni ricevute e ratificato il suo divieto. Ricordando che nella nostra storia recente anche noi abbiamo attraversato un periodo di abbandono, di recupero e di una successiva regolamentazione legale, abbiamo voluto avvicinarci ai nostri amici estoni affinché condividano con noi la realtà della falconeria nel loro paese. Siamo convinti che il futuro della falconeria passi attraverso il rafforzamento dei legami con gli amanti di questa modalità di caccia di tutto il mondo, per condividere le esperienze e unire tutti gli sforzi.

L’Estonia è situata sulla costa del golfo della Finlandia, sul mar Baltico. Il suo è un clima marittimo mite, con estati fresche e inverni gradevoli. L’ampiezza del territorio, da ovest a est, è di 350 km e da nord a sud è di 240 km. Non è un paese grande; è quasi uguale alla Danimarca o all’Olanda. Il nostro vicino nordico più prossimo è la Finlandia, un poco più in là, verso il nord-est si trova la Svezia e poi la Norvegia. A est l’Estonia confina con la Russia e a sud con la Lettonia. Per questo, storicamente, l’Estonia costituiva un punto di partenza per viaggiare verso la Scandinavia e i paesi baltici. La capitale dell’Estonia moderna è Tallin.

cetreria estonia 0004Prendendo in considerazione la posizione geografica dell’Estonia, si può dire con certezza che la falconeria è un metodo tradizionale di caccia per gli estoni che è stato dimenticato; il territorio dell’attuale Estonia, costituiva una zona di transito per i viaggi che rifornivano di falchi i cacciatori dell’Europa Occidentale. Si sa per certo che, nei secoli XV-XVI, la nobiltà estone conosceva bene la falconeria. Ci sono informazioni riguardo ciò in differenti archivi di tutto il mondo, come si può leggere nel libro di Robin S. Oggins, The Kings and Their Hawks, Falconry in Medieval England, oltre ad aver lasciato un’impronta nella letteratura, come nella novella di Viacheslav Zbaratskiy Pomitchiki (cacciatori di falchi), dove si menziona l’antica Estonia. Sappiamo anche di un uomo particolare, un nativo estone, Marek Laane, il cui antenato, Hans Luuste, insieme a Tonis Kulli allevavano rapaci, li addestravano e cacciavano con quelli nella seconda metà del XVI secolo.

In Estonia è permesso cacciare 36 specie distinte di uccelli e lepri, caprioli e anche lupi e linci. Quasi la metà del territorio della repubblica è formata da boschi e foreste, ideali per la caccia con lo sparviero o l’astore, le popolazione dei quali, per disgrazia, sono in diminuzione a causa della deforestazione. Sebbene gli spazi aperti non siano molto abbondanti, si sono adeguati per cacciare con le diverse specie di falchi, dai piccoli smerigli ai grandi girifalchi.

In Estonia esiste un’associazione di falconeria chiamata Molnia (www.hot.ee/molnia), che venne fondata nel 1995 da un gruppo di affezionati agli uccelli rapaci; nel 1999 entrò a far parte della IAF e dal 2006 fa parte dell’Unione degli Amici degli Uccelli dell’Estonia (www.linnuhuviliste.ee). Oggigiorno conta soltanto 5 membri.

cetreria estonia 0003Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta da parte di tutti i falconieri dell’Estonia il presidente di AECCA, Andrés Lòpez Sànchez, e tutti i falconieri spagnoli, per l’appoggio ai falconieri estoni nella lotta per la legalizzazione della falconeria nel nostro paese. Disgraziatamente la falconeria in Estonia continua ad essere vietata. All’inizio del 2013, la Commissione ambientale del Parlamento e anche il Parlamento estone stesso lasciarono invariato lo stato della falconeria nella nuova redazione della Legge di Caccia. Nonostante il nostro lavoro e i nostri sforzi e le 76 letture di sostegno per la legalizzazione della falconeria, ricevute da tutto il mondo, si rifiutò la proposta in base alle seguenti ragioni:
(1) Non è un’attività tradizionale estone.
(2) La natura dell’Estonia non permette di cacciare con questa modalità.
(3) Gli ibridi costituiscono un pericolo per gli uccelli selvatici.
Queste ragioni sono basate sulle opinioni degli specialisti della Società dei Cacciatori Estoni, dell’Unione Estone dell’Ornitologia, della Società Protettrice degli Animali e del Ministero dell’Ambiente. I cacciatori non sostengono la legalizzazione della falconeria, perché non la considerano come parte della cultura e tradizione del paese, come si spiega nella rivista Eesti Jahimees, sul numero di gennaio/febbraio del 2013. Paradossalmente, sono gli stessi cacciatori che avevano appoggiato la legalizzazione della caccia con l’arco. L’Unione Estone dell’Ornitologia, per qualche ragione, crede che la natura del paese non sia adeguata per la pratica della falconeria. Tuttavia, questo stesso ambiente naturale è certamente adatto per gli uccelli rapaci e, secondo loro stessi, nidificano circa 20 specie. Tanto per gli ornitologi quanto per coloro che vogliono proteggere gli animali, il più grande sospetto è costituito dagli ibridi utilizzati nella falconeria. È possibile che in futuro si smetterà di chiamare gli ibridi dei rapaci con la parola dispregiativa “ibrido” e si troverà una parola più adeguata. La cosa curiosa è che, mentre gli specialisti estoni sostengono che i falchi ibridi possano perdersi e incrociarsi con gli uccelli selvatici della zona, risulta che i falconieri estoni non sono interessati a utilizzare gli ibridi, se non per la caccia con l’astore. Non molto tempo fa, la legge sulla caccia non conteneva una sola parola circa la falconeria. È stata proibita nel 2002, per iniziativa degli ornitologi e del Ministro dell’Ambiente, quando si è saputo dell’esistenza dei falconieri. In Estonia si possono legalmente allevare e far volare rapaci, dal momento che è vietato solamente utilizzarli per cacciare. A causa di questo atteggiamento nel paese io sono l’unico che pratica la falconeria. Quando ho iniziato non c’erano internet né i forum internazionali ed era estremamente difficile, e a tratti impossibile, trovare o ottenere qualche informazione in relazione alla falconeria. Oggigiorno, grazie alle tecnologie moderne, la falconeria mondiale ha raggiunto un nuovo livello e si è resa accessibile a molta gente grazie ad internet.

cetreria estonia 0002Nel 1998 conobbi Rostislav Sorish, un falconiere ucraino molto conosciuto tra i falconieri russi, che è diventato il mio maestro. Condivise con me il suo sapere riguardo alla così chiamata “scuola slava di addestramento dei rapaci”. Questo metodo fu praticamente dimenticato durante svariati secoli, ma un gruppo di falconieri dell’Ucraina, della Russia e anche dell’Estonia provano a riportarlo di nuovo alla luce. Nel nord della Russia e dell’Ucraina, la scuola slava si conservò più pura (e inoltre, alcuni falconieri moderni di San Pietroburgo possono considerarsi suoi diretti e ultimi eredi). La principale caratteristica distintiva della scuola slava, che ha le proprie origini nell’epoca dell’antico stato Russo di Kiev, è l’utilizzo preferenziale del falco pellegrino e del falco girifalco rispetto agli altri rapaci. L’addestramento del falco con il richiamo è più sofisticato, perciò gli slavi elaborarono un metodo molto interessante che consiste nell’insegnare al falco a fare una serie di impennate e picchiate ripetute. Questo metodo permette di sfruttare tutto il potenziale del falco e trasformare la caccia in uno spettacolo indimenticabile. La singolarità di questa tecnica di caccia consiste nel fatto che il falco, quando veniva lanciato contro un gruppo di anatre, dopo aver colpito il primo uccello non si posava sopra di lui ma saliva di nuovo e colpiva il seguente, e così via. In Ucraina e in Estonia si è recentemente sperimentata questa tecnica con differenti rapaci. Questo metodo è descritto, in modo particolareggiato, nel libro di Rostislav Sorish, Sokoolinaya ojota nashij dnei (La falconeria dei giorni nostri), che si può leggere in formato digitale (in russo) sulla pagina Falcoresearch.info.

Duranti molti anni, i falconieri estoni si sono dedicati alla cura e al recupero dei rapaci malati e feriti. Siamo in contatto con i colombicultori, che ci portano i rapaci che finiscono nelle loro colombaie. Quando è necessario, forniamo ai predatori il trattamento adeguato e così, tutti gli anni riusciamo a guarire vari rapaci. Per la riabilitazione e il recupero delle abilità di cacciatori si ricorre a tecniche di falconeria. In questo modo si ottiene il rilascio in natura di uccelli capaci di procurarsi il cibo da soli. Grazie ad un facile processo, siamo riusciti a creare una colonia urbana di astori che avevano iniziato a nidificare nei parchi della città. L’essenza di questo procedimento consiste nell’addestrare un astore selvatico che si trovava precedentemente in una colombaia, attraverso brevi sessioni di ammansimento . In questa maniera, smette di temere le persone e ha la possibilità di cacciare e procurarsi il cibo nei parchi e nelle strade. Da quando l’uccello inizia a procurarsi il cubo da solo e con sicurezza, si smette di controllarlo. Basta un solo giorno perché l’uccello recuperi il suo stato selvatico ma prova molto meno paura davanti all’uomo. Come c’era da aspettarsi, questo metodo funziona solamente con gli uccelli giovani e questi esemplari si possono vedere per un lungo periodo nel luogo della liberazione, mentre quelli adulti abbandonano il posto in pochi giorni. Nonostante il divieto di utilizzare i rapaci per cacciare, i falconieri mantengono l’iniziativa, volontaria e disinteressata di aiutare i predatori selvatici quando è necessario. Così è la falconeria in Estonia!

Sull’autore

cetreria estonia 00004Dmitri Saska, vicepresidente dell’associazione estone della falconeria Molnia, entrò nel mondo della falconeria all’età di 13 anni. Il suo primo uccello fu un gheppio che gli portarono via delle persone incontrate nel bosco. Conosce Jevgeni Shergalin – l’attuale responsabile della collezione del Falconry Heritage Trust (www.falconryheritage.org) – e la sua eccezionale libreria fu l’inizio del suo processo di formazione come falconiere. Uno dei suoi maestri è stato il famoso falconiere ucraino Rostislav Sorish, il quale gli insegnò i segreti dell’addestramento degli uccelli da falconeria. Attualmente fa volare un falco sacro chiamato “Sakrat”, portato al centro di allevamento Galichya Gora della provincia di Lipetsk, in Russia. Considera la falconeria come una forma di integrazione con la natura. Oltre alla carica nell’associazione di falconeria, è il presidente dell’Unione degli Amici degli Uccelli dell’Estonia e delegato del suo paese nella IAF.

Testo di Dmitri Saksa
Fotografie di Leonid Garus

Si ringrazia per la traduzione: Eleonora Pavoni

Riproduzione Riservata – Articolo pubblicato sulla rivista di falconeria “La Alcandara” edita dalla AECCA e pubblicato su www.falconeria.org, con il permesso della AECCA Copyright 2015

Game fair 2015, l’evento del “fare”

game-fair-2015_1“Fare” e “sperimentare” sono le parole chiave che caratterizzano la venticinquesima edizione di Game fair Italia, l’unico esempio di Country festival italiano, in programma dal 30 maggio al 1° giugno alla Fiera di Grosseto, in località Madonnino, nella frazione di Braccagni, nel cuore della Maremma toscana. Game Fair stupirà ancora una volta i visitatori con ampie aree dedicate ad outdoor come equitazione, cinofilia e tiro sportivo.

Area espositiva, Ring spettacoli, Ring cani, Ring dimostrazioni, Ring sfilate, Levrieropoli, Coursing bassotti, Area Cani da ferma, Arena Benelli: questi gli spazi in cui sarà suddiviso il polo fieristico e all’interno dei quali le famiglie, gli amanti del country life e i semplici curiosi, possono scegliere tra gli oltre 250 appuntamenti, eventi e spettacoli interattivi previsti durante i tre giorni di Manifestazione.

Grande attenzione al mondo della cinofilia rappresentato da numerose dimostrazioni e attività alle quali possono partecipare grandi e piccini. L’antichissimo lavoro della pastorizia è portato in scena dagli allievi di Liuba Musso, famosi per le dimostrazioni di Sheep dog mentre, di elevata importanza sociale, è il lavoro svolto dall’Asd Dog park il Casalone: l’Associazione si occupa di addestrare cani coinvolti nel gioco dell’agility e altri capaci di ritrovare persone disperse, sia in superficie sia sotto le macerie, e che danno dimostrazione della loro bravura in emozionanti simulazioni. I più piccoli possono divertirsi con gli incredibili tuffi delle esibizioni di Splash dog, le acrobazie e i volteggi di A Tutto fresbee e le dimostrazioni di Disc dog.

Game Fair va incontro a tutti i gusti: anche gli appassionati di cinofilia venatoria hanno l’occasione ammirare gli esemplari canini più belli durante le sfilate di Retriever, Epagneul Breton, Segugi Maremmani, Grifon Bleu, Spaniel, Bracchi Francesi e Levrieri ma non solo… queste meravigliose razze sono anche protagoniste di dimostrazioni di riporto e di conduzione. Concludono le attività dedicate alla cinofilia le dimostrazioni di coursing per Bassotti e di caccia in palude per Springer Inglesi e Retrievers. Game Fair 2015 si onora di ospitare le equipes nazionali vincenti della Coppa Europa per cani da ferma continentali e inglesi, durante un interessante convegno/incontro nella sala conferenze del Madonnino.

L’uomo dei record, Renato Lamera, è il protagonista indiscusso dell’area dedicata al Tiro Sportivo: per tre volte al giorno gli appassionati di tiro al piattello hanno la possibilità di seguire le sue straordinarie performance, ammirando, in uno show d’eccezione, la sua incredibile precisione. Chi non si accontenta di rimanere ad osservare può mettersi alla prova e, affiancato da esperti maestri di tiro, mirare ai primi bersagli; i più esperti possono provare le armi delle più prestigiose case armiere sulle 12 linee di tiro a disposizione. Le tipologie di tiro sportivo sono numerose e al piattello si affiancano il tiro dinamico sportivo, tiro con replica western e avancarica, tiro a palla e tiro con l’arco, tiro con la fionda e ad aria compressa, ma anche il tiro virtuale con il laser shot.

Da sempre Game Fair rende omaggio anche all’antica tradizione della falconeria con il gruppo I Falconieri del Re: un entusiasmante spettacolo dedicato ai rapaci, tra i più suggestivi dell’intera Manifestazione, grazie ai falconieri a piedi e a cavallo che danno prova delle loro abilità e di quelle dei volatili che li accompagnano.

Per informazioni: www.gamefairitalia.it.

Corrado Facco, Direttore Generale di Fiera di Vicenza S.p.A., Presidente e Amministratore Delegato di GFI srl, sottolinea: «25 edizioni di Game Fair Italia sono un grande risultato, e la nuova location, in un’area fieristica ben attrezzata di 30 ettari, a Grosseto, zona strategica del centro Italia, rappresentano ulteriori elementi a conferma del successo fin qui raggiunto ma soprattutto solide basi per il futuro. Per questo continueremo nel nostro progetto di valorizzazione di un Evento che negli ultimi anni ha visto crescere costantemente i visitatori ed è divenuto punto di riferimento imprescindibile per le aziende del settore country, dell’attività e delle discipline sportive all’aria aperta e dell’outdoor. Game Fair è un appuntamento unico nel suo genere dove anche gli sport, le passioni del tiro sportivo e della caccia consolidano il valore e il rispetto della natura e dell’amore per l’ambiente. Cultura, divertimento e natura per tutte le età. Porteremo avanti il nostro impegno anche grazie alla collaborazione con Grossetofiere, a conferma della nostra forte attitudine a creare sinergie di ampio respiro con altri player fieristici».

UNCF sarà presente con proprio stand.

Dalla parte dell’Aquila di Bonelli “senza se e senza ma”. Falconieri uniti contro il bracconaggio

IMG_0562bOgni anno, con l’arrivo del periodo primaverile i siti siciliani di riproduzione dell’aquila del Bonelli diventano a rischio di bracconieri senza scrupolo, pronti a depredare i nidi di preziosi pulli. Preziosi proprio per la protezione della biodiversità di una regione tra le più ricche nella nostra nazione, dove l’aquila del Bonelli, una specie in via di estinzione, scomparsa per sempre dalla Sardegna, sopravvive solo in poche decine di esemplari.

47_1bonelli_s_eagle_1Trafficanti e bracconieri senza scrupoli sono pronti a mettere a rischio la sopravvivenza stessa della specie per un mero e turpe guadagno economico, o per avere un animale da collezione, incuranti del danno irreparabile che portano a una specie così a rischio. Il traffico delle Bonelli, pur partendo dall’Italia, vede spesso coinvolti paesi d’Oltralpe complici o mandanti dei furti dei pulli che spesso, dopo essere ‘legalizzati’ e forniti di documenti regolari in altre nazioni, vengono acquistati da falconieri tuttavia ignari della loro provenienza illecita.

brd_Cade_TPFI falconieri, nel corso dei secoli, hanno dimostrato una grande attenzione alla conservazione dei rapaci, del loro ambiente e delle loro prede e negli anni ’60 hanno contribuito fortemente a impedire l’estinzione del falco pellegrino negli Stati Uniti d’America a causa dell’uso massiccio del DDT, grazie a progetti di reintroduzione guidati dai falconieri del Peregrine Fund. Così come i falconieri, i biologi del CMS, il Gruppo per l’utilizzo sostenibile delle risorse dell’IUCN e il BirdLife International collaborano insieme da anni nella Saker Task Force per la conservazione del falco sacro: nelle steppe della Mongolia solo il problema dell’elettrocuzione causa la morte di circa 55 falchi sacri ogni 10 km all’anno.

Bonell's-Eagle-adm-feed_0101I veri falconieri non hanno nulla a che vedere con quelle ‘mani illegali’ che prelevano i piccoli dai nidi e sono pronti a impegnarsi in operazioni di supporto, sorveglianza e contrasto a tali pratiche illegali e inaccettabili. Accanto ad un’attenzione ferrea, non solo locale, ma anche a livello nazionale e internazionale, occorre individuare i manovratori e i destinatari di tali specie protette, in un mix di collaborazione fattiva tra i volontari della conservazione, le autorità pubbliche preposte al controllo del territorio e della fauna selvatica e i falconieri.
bonelli 3.img_assist_custom-300x225È assolutamente indispensabile che le istituzioni stesse si facciano carico del problema, mettendo in campo piani e azioni coordinate, che siano costanti e ripetute nel tempo.
Non si deve perdere altro tempo: lo impongono i numeri così fragili della popolazione dell’Aquila del Bonelli, poche decine, e le ultime coppie dell’avvoltoio capovaccaio presenti in Sicilia. La stessa allerta e attenzione va riservata anche per la più importante popolazione di falco lanario in Europa, circoscritta in aree localizzate e ben definite del territorio siciliano.

bonellis_eagle_p1Occorre una chiara volontà, per difende i nidi dell’Aquila del Bonelli e altre specie protette e per cercare di stroncare in modo definitivo questo traffico non solo illegale ma a dir poco indecente.
I falconieri italiani sono pronti alla collaborazione fattiva sul campo e sono pronti a impegnarsi nei tempi più brevi possibili nella creazione di un Albo dei falconieri e degli allevatori, con relativo codice etico e comportamentale, oltre che di un registro di proprietà delle specie più a rischio con dati anagrafici e indicazione di numero di anello (o chip di identificazione) e relativo CITES, oltre che, in caso di dubbi sulla provenienza, delle analisi genetiche tramite, ormai semplici e non invasive, analisi del DNA.

Come già accaduto con successo in Spagna, i falconieri italiani si auspicano, insieme a biologi esperti di conservazione e allevatori di rapaci, della creazione anche in Italia di un centro per la conservazione riproduzione in cattività dell’Aquila del Bonelli e di altre specie a rischio per successivi progetti di reintroduzione.

Unione Nazionale Cacciatori con il Falco (UNCF)
Associazione Conservazione e Progresso Falconeria (CPF)
Ordine dei Falconieri d’Italia
Circolo dei Falconieri d’Italia
Sifap Federfauna
Associazione Fondazione Lanario