Falconeria Alto Volo

La falconeria d’alto volo è senza dubbio spettacolare. Perchè?

Perchè riuscire a vedere un falco pellegrino che scende in picchiata verticale ad ali chiuse ai 250 Km su una preda è una esperienza mozzafiato e unica.

Generalmente l’azione di caccia si sviluppa come segue:
si libera il cane sul territorio di caccia con il falco incappucciato sul nostro pugno; quando il cane è in ferma, si scappuccia il falco il quale con un volo circolare prende quota sulla nostra testa. Quando il nostro compagno di caccia ha raggiunto la sua quota abituale, si fà alzare il fagiano che inizia a volar via. Di norma le prede vengono raggiunte in volo, con una picchiata rapidissima che si conclude con un violento colpo di artigli sulla vittima, che precipita e recuperata a terra (PICCHIATA). In altri casi il falco insegue la preda poco al di sotto di essa, sfruttando il suo angolo morto di visuale, cosicchè quando la raggiunge, la sorprende e l’afferra con gli artigli in volo(PRESA)Altre volte il falco dopo una breve picchiata e una rapida cabrata colpisce la preda con un violento colpo di sterno in volo (STOCCATA).

Pur essendo assai abile la percentuale degli insuccessi è piuttosto alta, fino al 60%, quindi spesso se la preda è in perfetta forma fisica riesce a fuggire.

Ovviamente siccome questo sport dipende da molteplici fattori quali forma fisica e muscolare del nostro atleta, peso di volo, temperatura climatica, agenti atmosferici,ecc che insieme contribuiscono a rendere buono il volo del falco; non sempre si assiste a questi spettacoli…Ma è giusto che sia così poichè diventerebbe uno sport monotono e ripetitivo, sarebbe come far volare un aereo radiocomandato o pescare un pesce ogni qualvolta si butta l’amo in acqua; a noi va bene così anzi oserei dire che sono le molteplici difficoltà che incontriamo durante l’addestramento che ci fanno apprezzare a pieno un buon volo.

Quando si vede un falco che parte dal pugno del falconiere per prendere il volo, dentro di noi scorre sempre un brivido; può succedere che il falco si allontani con un “Dritto” da pelle accapponata per poi vederlo tornare verso di noi a grande altezza e centrarsi come un orologio sulla nostra testa, altri sono molto più tranquilli e non si fanno prendere dalle distrazioni (spesso colombi sui tetti delle cascine lontani da noi) e dopo un breve volo iniziano subito a montare fino a raggiungere in pochissimo tempo la perfetta posizione di volo.

I falchi di alto volo sono: il girifalco, il pellegrino, il lanario, il sacro, lo smeriglio, il falco della prateria. Per le foto di questi rapaci vi prego di vedere il mio album fotografico su questo sito.

Oltre ai tradizionali falchi da alto volo appena citati, da non molto gli allevatori hanno iniziato a incrociare i vari falchi con stazza, carattere, aggressività, qualità del volo diversi fra loro in modo da generare un ibrido con caratteristiche intermedie al fine di ottenere un falco “specializzato” per un tipo di volo.
Quelli che hanno ottenuto più successo sono: girifalco x pellegrino,girifalco x sacro, girifalco x smeriglio, pellegrino x smeriglio. Anche nel basso volo sono stati incrociati il falco di harris x poiana ferrugginosa e chissà quanti altri ne verranno…

Quanto mi piacerebbe che i nobili falconieri del Medioevo vedessero i risultati stupefacenti ottenuti in questo sport!!!

Blocchi pertiche logoro filagna borsa telemetria

I Blocchi e le Pertiche

I posatoi per i nostri amici devono essere quanto mai sicuri e comodi.

Tradizionalmente, si usano le pertiche curve per il basso volo: (Astore, Sparviero , Cooper,Harris ecc) e i blocchi per l’alto volo: (pellegrino, gheppio, lanario ecc).

Per garantire la sicurezza bisogna dimensionare bene la lunghezza della lunga in modo che non succedano inconvenienti come questi:

Una pertica troppo curva non permette che l’anello scorra.

Per evitare tale incidente utilizzare pertiche che abbiano i lati inclinati a 45° con anello proporzionato al diametro della pertica.

 Dei geti troppo lunghi possono provocare questo!

Una lunga troppo lunga provoca questo!

Per evitare che la lunga si arrotoli, potete anche utilizzare un cuoio o una corda un po’ rigida.

 

Il Logoro

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Il logoro è uno strumento fondamentale per il controllo ed il recupero del proprio falco.

E’ in pratica una finta preda che ha diversi scopi:

 

– Muscolare –

Con le “passate al logoro” si muscola il rapace.

-Richiamo-

Ad esempio su una finta ferma del cane o in caso di imminente pericolo, si richiama il falco con il logoro.

-Aggancio-

Lanciando il logoro in aria i falchi imparano anche a usare le zampe su un oggetto in movimento proprio come se fosse un uccello in volo.

 

I rapaci amano molto il logoro anche perchè i falconieri li abituano a nutrirsi su di esso. Con l’esperienza imparerete a scegliere il tipo di carne da metterci sopra in modo che sia sempre allettante al massimo.

Questo strumento deve essere ovviamente proporzionato alla taglia dell’animale e del peso giusto.

Con il mio Astore utilizzo un logoro che posso riempire di sabbia in modo da variarne il peso. Il mio scopo è che una volta afferrato in aria il falco possa carreggiarlo di peso per qualche decina di metri in modo che si muscoli. A fine stagione riuscirà a compiere lo stesso tragitto con il logoro appesantito di 70 gr; questo denota che ha aumentato la muscolatura.

La filagna

Non è altro che una cordicella lunghissima e anch’essa proporzionata alla taglia del rapace. Al giorno d’oggi si trovano delle corde sottilissime di nylon alla quale ci potete attaccare anche un pastore tedesco.

La filagna viene usata all’inizio dell’addestramento in modo da provare gli esercizi da impartire al falco in tutta sicurezza senza la possibilità che il falco non ancora totalmente addestrato possa scappare. Vi consiglio di utilizzare un bel ciocco di legno di circa un kg al quale legherete un capo della la vostra filagna. Questo avrà il duplice scopo di consentirvi di riavvolgere la filagna una volta utilizzata e di zavorrare un capo della filagna in modo che non dia uno strappo troppo violento al rapace che tenta la fuga.

La Borsa

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La borsa del falconiere dovrà contenere tutte le attrezzature da campo necessarie per la caccia:

-Il logoro

-Cappuccio, geti, girella di emergenza

-Cordicella

-Carne per fare “cortesia” al falco

Dovrà essere abbastanza grande da contenere le prede cacciate…..;-)

Ma non così grande da intralciare i nostri movimenti.

La Bilancia

Questo strumento è prezioso per valutare il peso del falco. Poichè il rapace è per noi come un atleta, dobbiamo ogni giorno pesare il falco poco prima del suo volo e annotare i risultati delle sue performance su un registro dei pesi di volo.

L’obiettivo è di avere un rapace in salute, ubbidiente, desideroso di cacciare, in piena forza fisica e  al suo massimo peso di volo per poter dare il massimo sul campo. Vi consiglio di utilizzare bilance da cucina elettroniche con uno scarto di 1 gr fino a due kg. Basterà montare un piccolo trespolo su di essa per renderla efficiente.

Il trasportino

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Mai come in questi anni si ha avuto bisogno dei trasportini per rapaci per andare a caccia, raduni o per piccoli e lunghi spostamenti. Sono studiati in modo da consentire al rapace il massimo comfort. Sono pratici anche se un po’ ingombranti e vi dureranno per anni interi. Il mio Astore ha capito che la scatola è sinonimo di caccia e non vede l’ora di fiondarcisi dentro!

La Radio

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Per poter praticare la Falconeria in modo sereno e sicuro è indispensabile avere tra la propria attrezzatura un buon sistema telemetrico. Essa è costituita da una ricevente e da una trasmittente: la trasmittente si pone con diversi sistmi al tarso del rapace o sulla sua timoniera centrale mentre la ricevente rimane con il falconiere. In caso di allontanamento del rapace, il falconiere riesce a rintracciare la fonte del segnale emanato dal trasmettitore e a recuperare il falco.

Anche quì mi permetto di darvi un consiglio:

Non aspettate di provare la vostra attrezzatura il giorno in cui perdete il falco……

Provatela Prima! Fatevi nascondere da un amico il trasmettitore e andatelo a cercare! Fate la prova anche di notte ed imparerete a fidarvi più del vostro udito che della vostra vista.

Controllate all’inizio della stagione che il trasmettitore abbia batterie sempre cariche e che le batterie della ricevente siano efficienti.

 Per caratteristiche tecniche, tipologie ed altro vi rimando ai siti delle case costruttrici presenti sui link di falconeria.org

Conclusioni:

Controllate ad inizio stagione TUTTA la Vostra Attrezzatura!

Tenetela efficiente ed eviterete tanti disastri inutili che si verificano ogni anno a molti falconieri!

Se anche Voi avete qualcosa da scrivere a riguardo, non esitate a mandarmi i vostri articoli!

Buoni voli, Federico (admin)

Guanto geti girella lunga cappuccio

Il Guanto:

Guanto del FalconiereIl guanto ha la funzione di proteggere la vostra mano sinistra (perchè è li che tradizionalmente e per comodità si porta il falco)  dagli artigli e dalla pressione che questi esercitano sul vostro pugno. Ve ne sono di diverse forme e taglie ma l’importante è che sia di spessore giusto per il tipo di rapace che dovete maneggiare. Il falco va “sentito”, quindi scegliere un guanto da astore per uno sparviero è ridicolo e assurdo. La sensazione è un po’ come essere tutt’uno con l’animale, sentire quando stringe, quando ha perso l’equilibrio o quando è totalmente rilassato. Non deve essere troppo rigido da ostacolare la chiusura del pugno ma non troppo morbide da slabbrarsi, tagliarsi o peggio forarsi. Non deve essere ne troppo largo ne troppo stretto ma deve aderire bene alla mano.

Tutti i guanti da Falconeria sono dotati di un robusto anello all’altezza del polso.

GUANTO FALCONIERESu di esso viene fissata una lunghina di cuoio con alla fine un moschettone per assicurare  la girella del falco quando lo si trasporta sul pugno.

Alla base del guanto troviamo il fiocco o pon-pon che oltre ad avere un effetto estetico ha anche la funzione di impugnatura quando non indossiamo il guanto.

Molti falconieri, quando hanno il falco in volo che siè decentrato troppo, ruotano sopra la propria testa il guanto afferrandolo proprio dal pon-pon.

I Geti :

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geti.JPG (45783 byte)I geti sono delle strisce di pelle che rimangono permanentemente legate con un apposito nodo ai tarsi dei rapaci in addestramento.
Tramite i geti è possibile assicurare il falco al blocco o alla pertica o è possibile trattenerlo sul guanto.
Sono fondamentali come le redini per il cavallo e devono sempre essere controllati perchè siano sempre in ottimo stato: morbidi e ingrassati. I geti vecchi sono rigidi e secchi e

tendono a rompersi facilmente.

Nel Medioevo venivano fatti con la pelle di cane, al giorno d’oggi per fortuna si trovano di bufalo, di capra, di vitello o di canguro. Si avete capito bene, di canguro! E’ da qualche anno infatti che questo animale viene allevato per le qualità della sua carne e per tutti i pregiatissimi derivati che se ne possono derivare, tra cui la pelle: sottilissima e resistentissima allo stesso tempo.

schemageti.JPG (65488 byte)E’ logico che i geti devono essere proporzionati alle dimensioni degli animali. Le strisce possono

 

essere larghe 1,03- 1,05 cm.

Per astori e pellegrini vanno bene geti lunghi 20-22 cm e per gli stessi animali si può calcolare come distanza tra i due tagli del geto di 5-6 cm.

Fate attenzione che non siano troppo stretti da ledere il tarso dell’animale ma neanche troppo larghi da permettere la fuoriuscita della zampa…!

Nel dopo guerra sono stati inventati dei geti fantastici chiamati aylmeri: sono composti da un braccialetto chiuso con un occhiello  e un geto a bottone che passa all’interno dell’occhiello.

  Questo tipo di geto è una genialata perchè permette al  geto a bottone di ruotare su se stesso all’interno dell’occhiello, rendendo impossibile l’attorciliamento del geto su se stesso.

Grazie a questa invenzione si sono scampati innumerevoli incidenti.

Un’altra possibilità che da questa invenzione è di poter volare il falco senza geti ma solo con i braccialetti. Nelle figure sono illustrati i modi per legare i geti ai tarsi e la foto dei geti aylmeri nonchè della pinza per mettere gli occhielli.

La girella :

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La girella ha il compito fondamentale di evitare pericolosi attorciliamenti tra i geti e la lunga, infatti viene interposta tra di esse.

Originariamente era di bronzo, ora è supertecnologica: inossidabile, provvista al suo interno di cuscinetti a sfera che diminuiscono tantissimo l’attrito che si forma durante la rotazione degli anelli posti alle sue estremità. Questa rimane sempre attaccata ai geti tranne che durante il volo del rapace. Controllatene sempre l’usura e la funzionalità; ne va della vita del falco!

La lunga :

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nodo.JPG (43777 byte)La lunga è una robusta striscia di cuoio o corda alle cui estremità troviamo: il nodo e la punta.

La punta la infiliamo lell’anello libero della girella fino a quando incontra il nodo, l’altra estremità viene annodata con il caratteristico nodo del Falconiere alla pertica o al blocco.

E’ importante stabilire il materiale per la preparazione delle lunghe a seconda dei rapaci. Anche questo articolo deve eseere dimensionata per spessore e sezione al peso del falco.

Ci sono falchi che tendono a beccare costantemente la lunga fino a tagliarla di netto (generalmente alcuni falchi di alto volo) con i quali bisogna usare lunghe di cuoio mentre con il basso volo si possono usare indifferentemente qualsiasi tipo di materiale.

Una buona caratteristica che ogni lunga dovrebbe avere è un po’ di rigidità che consente al falco che gira intorno alla base del blocco di far seguire con questo movimento l’anello alla base del blocco a cui è legata la lunga evitando l’attorciliamento.

Possiamo avere per nostra comodità lunghe fisse cioè costantemente legate alla pertica da un lato e provviste di moschettone dall’altra o le classiche lunghe “sfilabili” da annodare ogni volta. In ogni caso, e lo ripeto controllate l’usura delle vostre lunghe e non aspettate “domani” perchè potrebbe essere troppo tardi!

Il cappuccio :

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cappdelafuente.gif (175552 byte)Credo che l’invenzione del cappuccio abbia veramente dato una grande svolta al mondo Falconeria. Grazie al cappuccio si può trasportare il proprio falco ovunque: lo mantiene tranquillo, come se riposasse anche se intorno a voi c’è l’inferno. Il trasporto in macchina ad esempio è fattibile esclusivamente grazie all’uso del cappuccio ameno che non parliamo di animali così abituati a tutto e di razze particolarmente mansuete come falchi di harris, red-tail, gheppi che del cappuccio non hanno bisogno.

Anche molti astorieri non usano il cappuccio ma usano la scatola da trasporto di cui parlerò più avanti.

In commercio, si possono trovare di diversi tipi di cappucci confezionati con diverse qualità di pelli e di diverse colorazioni taglie e modelli.

cappkazak.JPG (40205 byte)A proposito dei modelli, esistono i tipi:

-Angloindiani

-Arabi

-Olandesi

Le differenze sono nel design e nel tipo di chiusura sul retro.

Il cappuccio deve:

1) calzare perfettamente alla testa del falco in modo che non gli dia fastidio.

2) Non deve toccare assolutamente gli occhi, quando succede trovate nell’interno, in corrispondenza degli occhi le lacrime.

3) deve avere il taglio del becco ben fatto in modo che gli permetta di nutrirsi e di espellere la borra anche se il miglior cappuccio può risultare pericoloso in questo delicato istante perchè può provocare il soffocamento.cappucbn.jpg (108279 byte)