La falconeria e la salute mentale

falconeria

Rapaci e depressione.

Vi sembrano un pò come i cavoli a merenda? Non è cosi per l’Asl 13 di Novara che sta portando avanti un progetto unico, affascinante, che ha già raccolto buoni risultati, sull’utilizzo della falconeria nel trattamento dei pazienti con disagio mentale.

Siamo alla prima esperienza in ambito psichiatrico italiano di utilizzo di questi uccelli, per stimolare la sensibilità affettiva, il ruolo, il gioco del rispetto e della forza nei soggetti con disturbi gravi delle relazioni sociali.

Il Dipartimento di Salute Mentale nord dell’ASL n. 13 – diretto dal dott. Michele Vanetti – attiva numerose iniziative finalizzate all’integrazione ed al superamento di pregiudizi e discriminazioni. Tra i tanti progetti si distinguono quelli del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Borgomanero, diretto dalla dott.ssa Piera Macinini, che abbiamo intervistato per approfondire l’argomento.

E’ curiosa l’associazione tra salute mentale e falconeria. Non è la prima volta, infatti, che un’esibizione viene proposta per richiamare l’attenzione sul disagio psichico.

E’ vero, l’ultima manifestazione di falconeria – giunta alla quarta edizione – è avvenuta sabato 13 ottobre, a Bolzano Novarese.
Come si svolge?
L’esibizione, centrata sull’antica arte della Falconeria, rappresenta un’esperienza di grande tradizione ed importanza culturale, oltre che ripropone uno spettacolo affascinante dei tempi antichi.

Come è nata l’idea di associare un’esibizione con i falchi alla salute mentale?
L’iniziativa nasce da un progetto che ha visto coinvolti Angelo La Versa (infermiere professionale del SPDC) e la dottoressa Piera Mainini, in collaborazione con il Maestro Falconiere Fabrizio Piazza.

Perché proprio un’iniziativa di questo tipo?
Innanzi tutto l’evento incuriosisce ed attira l’attenzione sia delle persone che dei mezzi di informazione.
Contribuisce, quindi, a sensibilizzare le persone al disagio psichico che rappresenta ancora oggi purtroppo un problema importante. Si creano momenti di socializzazione tra gli ospiti del Centro e gli utenti del Dipartimento di Salute Mentale nord, attraverso i giochi ed i contatti con i rapaci.
Si creano situazioni che mettono insieme le persone…
Certamente, si dà la possibilità agli ospiti del Centro di confrontarsi con i visitatori, anche in relazione ai loro lavori esposti per l’occasione.
Prosegue nel mondo interiore dei giovani pazienti l’esplorazione, l’osservazione, la valutazione, degli stimoli ed i vissuti rievocati dal falco, simbolo di potenza e di perfezione.
Puo’ aiutarci a capire…
L’esperienza di avere un falco sul proprio pugno protetto da un antico guanto suscita emozioni uniche. Lo sguardo del guerriero alato richiama alla mente antichi codici di onore e rispetto, oggi troppo spesso dimenticati. Il rapace temuto per la sua aggressività crea paura, ma in realtà pretende solo rispetto.

E’ un’esperienza affascinante, unica nel suo genere?
Il programma di terapia tramite l’utilizzo dei rapaci, è un iniziativa unica nel suo genere sul territorio nazionale. E’ un percorso, però, ancora agli inizi della sua esplorazione.

Chi contribuisce all’evento?
Sono molte le persone che lavorano intorno al progetto. Bisogna ringraziare gli ospiti, il personale del Centro ISPAM, i volontari, gli educatori, gli infermieri e gli assistenti sociali.
Per le abilità, la competenza e la disponibilità il Maestro Falconiere Fabrizio Piazza e i suoi cavalieri alati delle antiche famiglie dei: Sacri, Pellegrini, Lanari, Girifalco ed, infine, il maestoso Gufo Reale, fieri testimoni di 3000 anni di storia.
Un lavoro di gruppo…

Con questa iniziativa si vuole dare voce alla sofferenza delle persone con cui lavoriamo, dare voce a chi è difficilmente ascoltato nella vita di tutti i giorni.

ASL 13 Novara – 15/10/2007


Postato 2007-12-03, 21:14:02 da admin

Stretta di vite sui porti d’arma

Rinnovoportodarmi

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 novembre, ha ritenuto di approvare un disegno di legge di «revisione delle norme in materia di porto e detenzione di armi, di accertamento dei requisiti psico-fisici dei detentori, nonché in materia di custodia di armi, munizioni ed esplosivi».
Questi, a grandi linee, i contenuti del DDL, presentati sul sito del Ministero dell’Interno e le reazioni delle principali Associazioni del settore

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella seduta del 23 novembre, ha ritenuto di approvare un disegno di legge di «revisione delle norme in materia di porto e detenzione di armi, di accertamento dei requisiti psico-fisici dei detentori, nonché in materia di custodia di armi, munizioni ed esplosivi».
Questi, a grandi linee, i contenuti del DDL, presentati sul sito del Ministero dell’Interno e le reazioni delle principali Associazioni del settore

«Annunciato dal ministro dell’Interno Amato, dopo il caso dell’uomo che aveva aperto il fuoco dal balcone della sua casa di Guidonia, il disegno di legge contiene disposizioni importanti che riguardano anche la cura nella custodia delle armi e la verifica periodica dei requisiti.
[…] Le novità più rilevanti del ddl riguardano l’introduzione del nulla osta alla detenzione, che si aggiunge al vigente nulla osta previsto per l’acquisto dell’arma, nonché il requisito dell’idoneità psicofisica e della capacità tecnica al maneggio dell’arma, anche per chi voglia semplicemente detenerla.
Altre disposizioni importanti riguardano la maggior cura nella custodia delle armi per evitare gravi evenienze e la verifica periodica della idoneità psico-fisica.
Con il ddl vengono modificati alcuni punti del testo unico n.773 del 1931, in particolare, è vietata la vendita o la cessione di armi comuni a privati senza il nulla osta all’acquisto e alla detenzione. Vengono rideterminate, altresì, le sanzioni come l’arresto e l’ammenda per chi aliena le armi, sia per l’acquirente che per il cessionario.
Il questore è l’autorità preposta al rilascio del nulla osta che in nessun caso può essere rilasciato a minori. Il nulla osta abilita all’acquisto dell’arma che deve avvenire entro due mesi dalla data del rilascio. Decorso questo termine senza che l’acquisto sia avvenuto, occorre rinnovare la richiesta.
Il nulla osta all’acquisto è valido per il trasporto non più soltanto nei luoghi di privata dimora ma anche, nei casi di bisogno accertato, all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Non è richiesto il nulla osta per i titolari di porto d’armi, di licenza di collezione di armi antiche, artistiche, rare o di interesse storico, limitatamente a tali armi e per le persone che hanno diritto di andare armate per la loro qualità permanente, limitatamente al numero ed alla specie delle armi loro consentite. Non è richiesto il nulla osta per i titolari di licenza di porto d’armi sportivo, per tiro a volo o per l’esercizio dell’attività venatoria solo ed esclusivamente con riguardo all’acquisto e al trasporto delle armi specificamente destinate a tali attività.
[…] La licenza di portare armi ed il nulla osta al loro acquisto e alla loro detenzione non possono essere rilasciati a chi non dimostri di avere l’idoneità psicofisica e la capacità tecnica al maneggio delle armi. Per i titolari di licenza di porto d’armi per uso venatorio e di tiro a volo, l’idoneità psicofisica al maneggio delle armi viene verificata ogni tre anni. L’idoneità psicofisica e la capacità tecnica devono essere comprovate al momento del rilascio, mentre l’idoneità psicofisica deve essere confermata periodicamente per tutta la durata della detenzione.
[…] Rilevanti conseguenze discendono dalla perdita dell’idoneità psicofisica. In tal caso il prefetto adotta i provvedimenti inibitori sul presupposto di un possibile abuso da parte del soggetto che abbia perso i fondamentali requisiti pure per la semplice detenzione. Le armi e le munizioni, infatti, devono essere consegnate senza diritto ad indennizzo all’ufficio di polizia o dei carabinieri, per la successiva cessione ad enti autorizzati o per la distruzione.
[…] Nei confronti di coloro che detengono armi o munizioni acquisite in forza di una licenza di porto d’armi scaduta e non rinnovata, si applicano le disposizioni relative alla detenzione di armi. Per coloro che detengono, invece, armi o parti di esse e munizioni di qualsiasi specie, acquisite legalmente ma non denunciate, è prevista la non punibilità a condizione che, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle relative disposizioni e, comunque, prima dell’accertamento del reato, provvedano a denunciarne la detenzione all’ufficio di polizia o comando dei carabinieri, competenti per territorio oppure cedano le armi o le munizioni a soggetti autorizzati a detenerle, ovvero a consegnarle, senza diritto ad indennizzo, agli uffici di polizia o dei carabinieri, competenti per territorio.
Si è ritenuto, infine, di rivedere la disciplina relativa ai soggetti legittimati a portare senza licenza le armi in un’ottica che miri a limitare il numero delle persone che possono andare armate».


Postato 2007-12-28, 16:03:26 da admin

Bari, sull´aeroporto un´aquila antivolpi

aquila aeroporto bari bird control

Un´aquila reale per la caccia alla volpe che disturba gli aerei. La regina dei cieli è stata arruolata dall´aeroporto di Bari per liberare le piste di volo infestate dall´animale che Esopo ha voluto emblema dell´astuzia. Le scorribande delle volpi sulle piste del “Karol Wojtyla” hanno costretto più volte la torre di controllo a chiudere lo spazio aereo. Cheyenne, una femmina nata sei mesi fa nel Sud della Germania, un´apertura alare di un paio di metri, 5 chili, è l´unica aquila, in Europa, a svolgere un compito del genere in un aeroporto.
L´emergenza volpi, all´aeroporto di Bari, è iniziata un anno fa, quando una colonia di una cinquantina di animali s´è insediata, proliferando nell´area aeroportuale. Durante la caccia, all´alba e al tramonto, le coppie di volpi con i cuccioli inseguono le loro prede, topolini e conigli, anche all´interno dell´aeroporto, invadendo talvolta le piste aeree. Poiché una nuova normativa dell´Enac impone il blocco dei voli in presenza di cani o simili, le razzie delle volpi, segnalate dai piloti e dagli operatori Twr, hanno costretto l´aeroporto pugliese a chiudere talvolta lo spazio aereo. L´aeroporto di Bari (un milione e 400 mila euro di utile, quasi due milioni di passeggeri all´anno), non può permettersi di non far decollare o atterrare i velivoli per colpa di una cinquantina di volpi.
Ma come liberarsi di quegli scomodi intrusi? In America usano veleno, ultrasuoni e trappole mortali. La direzione aeroportuale barese ha seguito una strada meno cruenta, ispirandosi a una politica ambientalista rispettosa degli equilibri dell´ecosistema. E ha deciso di affidare ai falconieri della Cobla, già presenti in aeroporto per liberare il cielo dagli stormi di gabbiani, il compito di convincere le furbe volpi ad allontanarsi dalle piste di volo.
L´idea di portare la regina delle Alpi in riva al mare l´ha avuta Fabio Ferri, il falconiere che ha iniziato ad addestrare rapaci 26 anni fa dopo aver visto i documentari dell´etologo spagnolo Felix Rodriguez de la Fuente. E ammirato il capolavoro del fotografo naturalista Domenico Ruiu, il primo ad aver immortalato un´aquila reale mentre, gli artigli piantati nelle reni, ghermisce una volpe adulta, trascinandola in volo con un possente battito d´ali.
«Ho appreso da quei film – ricorda Fabio Ferri – che le volpi sono terrorizzate dalle aquile, ancora oggi usate per cacciarle in Kazakistan». Se lo stesso Esopo utilizzò proprio “la volpe e l´aquila” per immortalare in una favola la morale secondo la quale un´amicizia tradita va incontro alla vendetta degli dei, significa che già fin dall´antichità era noto l´innato odio fra i due animali. Quella stessa inimicizia atavica è sfruttata, oggi, ma in chiave moderna, dal falconiere di Bari.
«Il rapace che per noi è simbolo di orgoglio – aggiunge – in natura incute terrore alle volpi che temono di vederne l´ombra possente troppo tardi». È sufficiente lanciare in volo periodicamente sull´area aeroportuale Cheyenne, farla scivolare nel vento alla ricerca di una preda, per convincere le volpi a cercarsi un habitat più sicuro. Lontano dall´aeroporto. L´arma di Ferri il falconiere non è il fucile, o la gabbia della morte, bensì un deterrente biologico: l´istinto primordiale delle volpi, quello della sopravvivenza. La sagoma minacciosa dell´aquila reale che si staglia nel cielo basta per convincere le volpi a cercarsi zone di caccia nelle quali non correre il rischio, per gli animali adulti e i cuccioli, di essere a loro volta cacciati dalla micidiale picchiata di Cheyenne. Le volpi fuggono, infatti, non appena ne intravedono l´imponente ombra proiettata a terra.
Non è stato facile, tuttavia, acquistare un´aquila reale in possesso di regolari certificati di nascita. Fabio Ferri, dopo lunghe ricerche, ne ha trovata una a Altomunster, un comune di 7mila abitanti nel land della Baviera, con un pedigree – e un costo: 12mila euro – di tutto rispetto. Cheyenne è nata l´11 maggio del 2007 in cattività da genitori regolarmente “detenuti” con certificazione Cites. Quando a luglio, il piumaggio incompleto, è arrivata a Bari, pesava 3 chili e 700 grammi. Ora, con la livrea completa, ne pesa 5, ma, fra un paio d´anni raggiungerà i 7 chili.
Addestrarla a librarsi superba nel cielo di Bari per la caccia alla volpe, fra un decollo d´aereo e un atterraggio, frastornata dai rombi dei reattori, è la sfida della vita di Ferri il falconiere. «È stato un amore a prima vista – spiega il “papà” di Cheyenne – l´addestramento procede lentamente, al ritmo del metabolismo del rapace. Ha già imparato a saltare sul mio pugno per prendere il cibo, e a volare con la silagna, una cordicella di sicurezza, lungo un raggio di una trentina di metri». Il primo volo operativo sull´aeroporto è previsto fra qualche giorno, proprio nel periodo di procreazione delle volpi. «Spaventandole – è la speranza di Fabio Ferri – speriamo di convincerle che l´aeroporto non è più una zona sicura dove riprodursi, vista la presenza, sopra le loro teste, dell´unico predatore che realmente temono».
Alberto Custodero

Le scorrerie di animali costano 900 milioni di euro l´anno e hanno fatto 200 morti
Dopo i rapaci i border collie così si dà la caccia agli “intrusi”
La protezione degli aeroporti dall´invasione di animali selvatici è un problema sempre più sentito nel mondo, tant´è che ogni anno lo scontro tra aerei e animali produce danni per circa 8-900 milioni di dollari e dal 1988 ad oggi circa 200 morti. La maggior parte degli animali che creano problemi sono gli uccelli e i piccoli mammiferi, ma sulle piste d´atterraggio i piloti hanno incontrato ogni genere di bestie. In Florida, ad esempio, il carrello di un aereo si è fermato a pochi centimetri da un alligatore, in Texas più di una volta gli aerei sono stati accolti da serpenti a sonagli. Eventi rari, questi, mentre la presenza di uccelli e lepri è così generalizzata che gli sforzi per risolvere il problema interessano molti Paesi.
In Spagna, ad esempio, quest´anno è stata assoldata una “flotta” di 98 rapaci per pattugliare l´aeroporto intercontinentale di Madrid. Ma Marco Dinetti, responsabile Ecologia Urbana della Lega Italiana Protezione Uccelli, sottolinea che la soluzione dell´uso dei falchi non è l´unica strada e neppure la più corretta: «L´uso della falconeria ha mostrato numerose controindicazioni, messe in luce anche dall´Enac, che in più posti hanno portato ad abbandonare questo approccio in favore di altri, come l´eliminazione delle discariche, l´uso di sistemi deterrenti ad azione acustica, lo sviluppo di robot radiocomandati dalle fattezze di rapaci e, non ultimo, l´utilizzo di alcune razze di cani, come il Border collie». Ed è proprio al Border collie a cui oggi si rivolgono molti aeroporti internazionali, da quello di Vancouver al Southwest Florida International Airport a quello di Durban. A differenza dei falchi, questi cani possono lavorare con qualunque condizione di tempo e anche di notte. Sanno dove stanare gli uccelli e li fanno fuggire nei momenti in cui non ci sono aerei in arrivo o in partenza.

Luigi Bignami

Sui giornali
La Repubblica
Bari, sull´aeroporto un´aquila antivolpi – 8 gen 08
La prima in Europa, contro gli animali che invadono le piste. Lipu contraria.
tratto da http://www.animalieanimali.it/


Postato 2008-01-14, 21:58:34 da admin