CRV – Veneto, approvata la riforma della legge regionale sulla falconeria.

Politica – Il Consiglio regionale approva la riforma della legge sulla falconeria.

(Arv) Venezia, 29 gen. 2019 – Il Consiglio regionale del Veneto ha dato il via libera, con 29 voti favorevoli, 12 contrari, 1 astenuto, al Progetto di legge n. 99, di modifica e integrazione della legge regionale n. 2/2000 ‘Addestramento e allenamento dei falchi per l’esercizio venatorio’.

Il progetto di legge, illustrato in area dal relatore Gianpiero Possamai (Lega Nord) e approvato nella seduta odierna dall’Assemblea legislativa regionale, era stato licenziato a maggioranza dalla Terza commissione consiliare dopo aver consultato le organizzazioni professionali agricole e le associazioni ambientaliste e venatorie, ed è destinato a incidere sulla disciplina regionale della falconeria, ovvero l’attività di addestramento di rapaci con lo scopo di far loro praticare in habitat le attitudini venatorie.

La riforma, in estrema sintesi, mira a consentire l’addestramento e il volo del falco senza limiti temporali e in tutto il Veneto, previa iscrizione nell’apposito registro, con la presentazione di un piano dì addestramento, comunicando alla Regione le località ove esercitare al volo i falchi. È prevista anche la possibilità di avvalersi dei falconieri e della loro esperienza per attività di controllo di cui all’articolo 17 comma 2 della legge regionale 9 dicembre 1993 n. 50, per altri piani dì controllo o di dissuasione dì specie invasive, così come per interventi dì riabilitazione dei rapaci in difficoltà.

La Consigliera correlatrice, Cristina Guarda (AMP) ha evidenziato, nel corso del suo intervento, le principali criticità del provvedimento di riforma della legge regionale attualmente in vigore, con particolare riferimento anche ai pronunciamenti della Corte costituzionale che, in materia di falconeria, con le sentenze n. 468/1999 e n. 165/2009, aveva stabilito una serie di principi che non erano stati infranti dall’impianto legislativo originario e che invece la riforma all’esame dell’Aula potrebbe superare; la Consigliera Guarda ha sottolineato in particolare la possibilità di abbattimento della fauna selvatica, già censurata dalla Consulta, nonché la mancata limitazione geografica delle aree di addestramento, aspetto sul quale si è soffermato anche il Consigliere Andrea Zanoni (Partito Democratico) che ha evidenziato come l’addestramento effettuato su tutto il territorio regionale, in luogo del comune di residenza, possa innescare un fenomeno di ‘nomadismo venatorio’ che potrebbe discriminare le altre categorie di cacciatori, e come il falco, che non ha collegamento diretto con il falconiere, non distingua tra fauna di allevamento e fauna selvatica, potendo peraltro frequentare tutto l’anno anche aree vietate, e potrebbe così costituire un pericolo per la fauna selvatica.

A favore del provvedimento si sono pronunciati i Consiglieri Giovanna Negro (Veneto Cuore Autonomo), che ha sottolineato l’importanza del ruolo della falconeria nell’ambito dei piani di controllo delle specie invasive che coinvolgono gli enti locali, Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto), che ha evidenziato la valenza culturale della falconeria, e Stefano Casali (Centro Destra Veneto), che ha rimarcato il valore della riforma che mira soprattutto a tutelare il benessere degli animali. Quest’ultimo aspetto è stato particolarmente sviluppato anche dal Consigliere Sergio Berlato (Fratelli d’Italia) che ha ricordato come la riforma miri a consentire al falco di continuare ad esercitarsi nel volo con costanza, un’attività, quella dell’allenamento, che in sé non comporta abbattimento di fauna, attività che in aree ben delimitate e in periodi limitati dalla regione, può essere effettuata anche per abbattimento di animali di allevamento, in analogia con quanto accade per i cani. Poco prima era intervenuto anche il Consigliere regionale Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) che aveva posto l’accento sulla ‘deregulation’ territoriale alla quale sarebbe sottoposta la falconeria alla luce della riforma.

fonte: Ansa.it

Dopo sei anni una nuova legge in Piemonte sulla caccia e la tutela della fauna

Dopo sei anni il Piemonte ha nuovamente una legge sulla caccia e sulla tutela della fauna: l’ha approvata il 12 giugno il Consiglio regionale.

Come precisa l’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, “questa legge non fa scelte pro o contro la caccia, non intende penalizzare nessuno, bensì governare con buon senso tentando di dare risposte ai problemi che le nuove sensibilità e la proliferazione incontrollata di alcune specie sta ponendo ai cittadini e ai territori piemontesi. E’ anche una legge innovativa, perché coniuga la tutela della fauna con l’attività venatoria aggiornandola ai nuovi scenari che si sono determinati con il proliferare della fauna selvatica dannosa non solo alle coltivazioni, ma anche all’ incolumità dei cittadini, penso ai cinghiali e ai caprioli. Se da una parte crescono le specie protette e si fa una particolare attenzione alla tipica fauna alpina, dall’altra, su autorizzazione delle Province o della Città metropolitana, i proprietari dei fondi in possesso di licenza di caccia potranno intervenire sui loro terreni per tutelare le colture”.

Il presidente Sergio Chiamparino ha voluto rivolgere “congratulazioni e ringraziamento all’assessore Ferrero e a tutti coloro che hanno collaborato, a cominciare dalla maggioranza, che ha avuto un forte ruolo propositivo per dare finalmente al Piemonte una regolamentazione dell’attività venatoria senza alcun intento punitivo verso i cacciatori e nel pieno rispetto della tutela dell’ambiente e di tutti i cittadini”.

Una delle principali novità è senza dubbio il divieto di cacciare durante tutte le domeniche di settembre, che, commenta Ferrero, “permetterà ai cittadini di frequentare con meno paure boschi e prati e garantisce comunque ai cacciatori la possibilità di esercitare l’attività venatoria”. Inoltre, introduce la possibilità per i proprietari dei fondi di vietare la caccia sui propri terreni, obbliga i cacciatori a indossare un giubbotto retroriflettente o bretelle ad alta visibilità ed a superare obbligatoriamente una prova di tiro in poligono almeno ogni 30 mesi per l’uso della carabina nella caccia di selezione, inserisce misure straordinarie di controllo della fauna selvatica su richiesta delle organizzazioni sindacali agricole e dei sindaci, con la possibilità di coinvolgimento anche dei proprietari e conduttori dei fondi danneggiati, purchè in possesso di abilitazione venatoria.

Sono 15 le specie escluse dalla caccia: 11 anatidi (fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione), il merlo, l’allodola, la pernice bianca e la lepre variabile, oltre quelle oggetto di tutela per norma nazionale. Viene introdotta una sanzione specifica verso chi abbatte la femmina di fagiano di monte, la pernice bianca, la lepre variabile, l’allodola, il merlo e le 11 specie di anatidi non cacciabili in Piemonte, e vengono completamente riviste le sanzioni.

Vengono riorganizzati gli ambiti territoriali di caccia (Atc) e i comprensori alpini (Ca) riportando in legge la riorganizzazione realizzata di recente con atti amministrativi: si passa così da 38 a 22 enti gestori, con una diminuzione da 20 a 10 dei componenti i comitati di gestione (quindi gli amministratori diminuiscono complessivamente da 760 a 380). Previsto un equilibrio di rappresentanza nella nomina dei componenti di Atc e Ca per evitare, come avveniva in passato, che con una forzatura della legge nazionale che prevede l’equilibrio tra le categorie (cacciatori 30%, agricoltori 30%, rappresentanti dei Comuni 20%, associazioni ambientaliste 20%), le rappresentanze fossero vicine al 90% di cacciatori. L’affidamento del controllo amministrativo – contabile sull’attività di ogni Atc e Ca viene affidato ad un collegio di cinque revisori dei conti nominati dal Consiglio regionale, anziché i 38 attualmente scelti dai Comitati di gestione.

La legge comprende anche: l’adesione a un solo comprensorio per la tipica fauna alpina; l’introduzione del limite del 5% per l’adesione di cacciatori foranei negli Atc e Ca, elevabile negli Atc di pianura al 10% previo parere della Commissione regionale competente (tali limiti non si applicano per la caccia al cinghiale ed il completamento dei piani di abbattimento dei caprioli; limite massimo di immissione della fauna selvatica al 15 marzo per quella riprodotta in natura ed al 31 luglio per quella riprodotta in cattività (dopo l’abrogazione della precedente legge regionale era uso immettere animali cosiddetti “pronta caccia”, allevati di varia provenienze, alcuni giorni prima dell’apertura ed anche a caccia aperta; la regolamentazione della possibilità di addestramento, allenamento e prove relative alla falconeria e di appostamenti temporanei per il prelievo di ungulati; il riconoscimento dell’attività dei centri di recupero animali selvatici; il divieto di allevamento, immissione e importazione di cinghiali e relativi ibridi, di usare di richiami vivi, di effettuare ripopolamenti con fauna selvatica allevata all’estero, di usare sui cani collari a scarica elettrica durante l’addestramento e la caccia.

Gianni Gennaro
fonte: Regione Piemonte

Forum Falconeria.org

forum falconeria
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Il forum sulla Falconeria di Falconeria.org nasce tanti anni fa…nel 1997.. Anni in cui, i libri sulla falconeria in italiano erano inesistenti e, quei pochi (il Chiorino e il Pestellini) erano introvabili! Anni ricchi di Passione per i rapaci, anni di sogni, di progetti, di speranze e di condivisioni… ma con chi? Eravamo 4 gatti! 🙂

Internet era agli arbori e molti non avevano neanche un pc a casa! Si faceva confusione tra un’indirizzo web e un’indirizzo e-mail. Ci si collegava con un modem da 56k dal singolare rumore metallico. Collegarsi ad internet costicchiava pure, quindi si cercava di navigare velocemente per non spendere fortune! C’erano addirittura i contatori per sapere da quanto eri connesso e quanto stavi spendendo!

In quel periodo armeggiavo con pertiche fatte in casa, cappucci self made, e tutto il resto dell’attrezzatura per la falconeria fatta da me perchè Giancarlo Pirrotta era in Francia e Giovanni Camerini non commercializzava ancora la sua attrezzatura, qualche buon cappuccio e lunga in tessuto sintetico le ho trovato da Lanatà. C’era però il mitico Martin Jones, in Gran Bretagna! Da lui comprai i primi guanti di cervo e la prima occhiellatrice per i geti aylmeri! Sempre all’estero, in U.s.a, dalla Custom Electronics comprai la mia prima telemetria per falconeria, che emozione quando arrivava la merce!

Tutta questa voglia di “fare” di “condividere” di “arricchimento” mi ha portato alla creazione del primo forum sulla falconeria in Italia per trovare, sia qui che all’estero tanti altri appassionati come me. Come autodidatta, nel lontano 1997..prima in linguaggio html, poi in php, iniziai dapprima alla costruzione del Portale e successivamente del Forum che ebbe un successo internazionale a tal punto che avevo numerosi link in entrata di altri forum esteri di falconeria che ci prendevano come spunto! Google non c’era! C’era Altavista… sembra un milione di anni fa..!!

Un forum sulla falconeria che coinvolse la quasi totalità dei falconieri italiani, con dibattiti interessantissimi sulle leggi regionali e nazionali, sull’addestramento dei rapaci di alto e basso volo, addestramento dei cani da ferma, sulla caccia col falco alle diverse tipologie di prede, discussioni accese, a volte finite con minacce molto forti, ma era anche quello il bello, il sentirsi coinvolti in prima persona! Sul forum, sono gelosamente conservate le più interessanti discussioni pubbliche e private delle prime catture, le prime nascite in cattività, i primi successi, dei raduni, delle neonate associazioni di falconeria ma anche di delusioni, di fallimenti e di amarezze. Il forum è stato di aiuto a molti neofiti che, attraverso di esso, sono riusciti ad entrare nel mondo della falconeria, conoscendo nuovi amici vicini e lontani. Ci si poteva scambiare scritti, files, foto, era una grande famiglia!!

Dopo il declino dei forums di tutto il mondo a causa di Facebook, SOGNO che il nostro forum si ripopoli di vecchi e nuovi utenti, che lo spirito di condivisione torni ad essere quello di anni fa e, che ancora tanti novizi possano trarre insegnamento attraverso gli scritti di migliaia di partecipanti che ci hanno regalato tanta passione.

Su facebook anche le discussioni più interessanti, via via si perdono, sul forum, no, sono tutte rintracciabili dal potente motore di ricerca interno, suddivise per argomenti, quindi, informazioni utili a tutti!

Abbiamo conservato un patrimonio di 86.000 messaggi in questi anni da più di 3000 utenti! Abbiamo risolto i problemi dei messaggi privati e delle notifiche sui nuovi messaggi. Abbiamo reso il forum fruibile da Pc, tablet e telefono. Nel frattempo molti falconieri che all’epoca erano “in erba” hanno ottenuto successi  di volo incredibili, sono andati a caccia all’estero, alcuni di loro si sono dati alla professione con il bird control e hanno ancora molte cose nuove da raccontare!

Se ti va di tornare a farci visita, che tu sia un nuovo utente o un consumato falconiere, siete tutti i benvenuti e, se ti va..condividi questo post! Grazie,

https://www.falconeria.org/forums/

Un caro saluto a tutti,

  • Federico Lavanche
  • www.falconeria.org