Protocollo di esercizi per la riabilitazione di rapaci feriti in natura

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INTRODUZIONE

Il principale obiettivo della riabilitazione è quello di riportare un animale ad una condizione di salute e di fitness normale, cioè tale da renderlo capace di riprendere le sue normali attività nella vita in natura.

Obiettivo secondario ma non meno importante è quello di rendere l’animale capace di reinserirsi con successo all’interno della popolazione selvatica e riguadagnare quella nicchia ecologica che aveva perso e che, per le inesorabili leggi della natura , è stata subito occupata da qualcun altro.

Inoltre bisogna anche considerare il fatto che l’animale deve essere rilasciato nel luogo giusto al momento giusto, per garantirgli una qualche speranza di sopravvivere.

La fitness di un animale è definita come la capacità di compiere un determinato lavoro muscolare senza arrivare subito alla condizione di fatica. La sensazione di fatica è dovuta alla produzione e al conseguente aumento della concentrazione ematica di acido lattico. Tale sostanza viene sintetizzata come prodotto secondario della reazione metabolica fermentativa (anaerobica) che si attua quando nella cellula muscolare viene a mancare l’ossigeno necessario allo sviluppo normale di energia. Da un punto di vista biochimico allora una animale in perfetta fitness si riconosce misurando la concentrazione di acido lattico nel sangue dopo alcuni minuti di esercizio fisico. Altro metodo è quello di valutare la concentrazione di globuli rossi del sangue ( PCV: Packed Cell Volume, o tasso di ematocrito) che, come si capisce, è importante in quanto il ruolo di tali cellule è quello di trasportare ossigeno alle cellule che ne hanno bisogno ( cellule muscolari per es.): allora maggiore è il valore del PCV e maggiore è la fitness dell’animale.

Tutti gli animali selvatici, ovviamente e obbligatoriamente devono mantenersi in perfetta condizione atletica, per avere un minimo successo per la sopravvivenza. Immaginate uno sparviere che dopo 10 mt di inseguimento si stanca e si ferma stremato su un ramo?

Quando un animale qualsiasi, per es. un rapace, finisce per un qualche motivo, in un centro di recupero, perderà la sua fitness nel giro di anche una sola settimana. Infatti la permanenza in un box di cura nell’impossibilità di muoversi a cui si aggiunge l’accumulo di grassi che facendo aumentare il peso, impacceranno l’animale, e contribuiranno ad abbassare la condizione atletica. In tali condizioni, anche se l’animale viene tenuto in una voliera di riabilitazione ( a tunnel ) per qualche settimana, non riuscirà né a perdere il peso supplementare accumulato né a recuperare l’atelticità che gli è necessaria per poter sopravvivere allo stato selvatico, e ciò è fortemente dimostrato dalla esperienza dei falconieri.

Bisogna dire che comunque è importante che l’animale prima di essere rilasciato venga tenuto per qualche settimana in una voliera e questo vale anche per animali che non hanno subito traumi alle ali o alle zampe per es.per quelli che sono finiti al centro a causa di patologie varie.

Allora, riassumendo, una volta curato, l’animale da rilasciare deve essere tenuto in una voliera che gli permetta un certo movimento e una acclimatazione all’ambiente esterno, deve essere allenato, e gli si deve fare perder il peso in grassi (inutile) accumulato durante il periodo di cura; inoltre si deve rivalutare la sua condizione fisica e atletica prima di rilasciarlo, ci si deve cioè accertare che abbia raggiunto la necessaria ( e normale ) resistenza alla fatica, e che sia fisicamente apposto (controllare il volo, lo stato generale del sensorio, il funzionamento ottimale di ali e zampe ecc.). Per fare ciò ci sono delle apposite tecniche ma in questo scritto mi soffermerò solo ad illustrare le tecniche DI BASE per allenare un uccello da preda. Ricordo inoltre che questo discorso vale solo per i rapaci adulti, visto che con i giovani la situazione si complica perché entra in gioco anche l’apprendimento delle tecniche di caccia…

TECNICHE DI ALLENAMENTO

La quantità di tempo necessaria prima che un rapace raggiunga il necessario stato atletico di fitness dipende dal tempo di cura che esso ha richiesto e che a sua volta dipende dall’entità del problema che lo ha portato al centro di recupero.

La voliera al cui interno verrà alloggiato l’animale può anche non essere a tunnel, è sufficiente che sia abbastanza grande per es. 3 x 3 mt. Inizialmente l’animale si muoverà poco al suo interno ma dopo inizierà a muoversi di più, spontaneamente. Tali movimenti e voli da una pertica ad un’altra indicheranno che il rapace è pronto per lo stadio di esercizio.

I metodi di esercitazione si classificano come segue:

1)INDOOR CONDITIONING: esercizi in un locale chiuso (“fixed course”)

2)OUTDOOR FLYING : esercizi in ambiente esterno con l’animale legato alla filagna

3)FALCONRY TRAINING: uso delle tecniche tradizionali della falconeria.

I tre metodi si distinguono per vari motivi. I principali sono i seguenti: il fixed course verrà usato con tutti i rapaci di piccole e medie dimensioni, quindi escludendo le aquile e gli avvoltoi; il volo con la filagna (cordicella che è legata al rapace) sarà usato con, appunto, i rapaci più grossi, mentre le tecniche classiche di falconeria saranno usate obbligatoriamente con le specie del genere Falco ( escluso, forse, il gheppio e qualcun altro).

Inoltre si può usare la tecnica con la filagna nel caso il centro non disponga di un locale chiuso di adeguate dimensioni ( a tunnel ).

1)”FIXED COURSE, INDOOR FLYING”:

In questa tecnica si farà volare l’animale libero all’interno di un locale di adatte dimensioni. Sarà molto adatta una forma allungata ( a tunnel: 10-20mt di lunghezza per 3-5 di larghezza) che permetterà una adeguata distanza di volo.

Una volta introdotto l’animale nel locale bisognerà costringerlo a volare da una estremità ad un’altra.

Si noterà che inizialmente molti animali non riusciranno a volare per tutta la lunghezza del corridoio a causa della debolezza muscolare accumulata. Ma sono sufficienti 2 o 3 esercizi per far familiarizzare l’animale con questo esercizio.

Durante i voli devono essere valutati i seguenti fattori:

a)Simmetria e perfezione dei battiti d’ala.

b)Posizione delle zampe: se per es. esse sono tenute sotto la coda o se sono parzialmente tenute estese e spostate su un lato per tentare di compensare un’ala più debole dallo spostamento del peso corporeo.

c) Altezza di volo e velocità.

d) Capacità di controllare l’atterraggio.( Un buon atterraggio consiste di una leggera planata e un leggero e delicato tocco a terra con entrambe le ali e le zampe posate simultaneamente.)

Per ottenere queste valutazioni si femmina spesso uso di una videocamera, che permette di analizzare in maniera migliore le immagini

2) “OUTDOOR FLIYNG”:

In questo tipo di esercizio si userà una filagna ciè un sottile cordoncino ( proporzionato alle dimensioni dell’animale) legato alle zampe. La tecnica per legare tale cordino è quella classica della falconeria dei geti e della lunga. Si veda la figura per capire come si monta il geto di cuoio.

Questa tecnica può essere usata con qualsiasi specie, purchè si disponga di un’area all’aperto di adatte dimensioni e priva di appigli. Il cordino dall’altro capo non deve assolutamente essere legato ad un oggetto fisso ma ad un pezzo dil legnetto per es.

Una persona tiene l’uccello mentre l’altra tiene il legno e il cordino, l’uccello viene delicatamente sospinto al volo e lo si lascia libero di volare per tutta la lunghezza del cordino. La persona può anche correre con l’uccello.

Due importanti considerazioni sono: in primo luogo non fare volare troppo l’animale soprattutto nelle giornate troppo calde vista che questa tecnica è molto faticosa, e in secondo luogo trattare con massima delicatezza i rapaci “long legged” che cioè hanno caviglie troppo sottili per es gli sparvieri.

I fattori da valutare durante il volo sono gli stessi della tecnica descritta in precedenza.

3)”FALCONRY TRAINING”:

La descrizione particolareggiata di questa tecnica è piuttosto complessa; conviene fare allora riferimento ad un apposito testo. In breve la tecnica consiste nel condizionare l’animale in modo tale che possa esser fatto volare libero senza che però fugga. L’animale una volta rilasciato dimenticherà tutto, dunque non c’è pericolo di condizionare irreversibilmente l’animale. Durante la fase di allenamento dell’animale così condizionato si userà un logoro cioè un’esca finta che si farà inseguire all’animale.

In generale per tutte le tre tecniche appena descritte si useranno vari protocolli di esercizio. Il più comune e più generale protocollo è quello descritto qui di seguito.

PROTOCOLLO DI ESERCIZIO AEROBICO

Il seguente protocollo è stato sviluppato facendo volare i rapaci e misurando poi il profilo della presenza e scomparsa di acido lattico nel sangue, poi i valori ottenuti sono stati confrontati con quelli di rapaci selvatici o ben addestrati per la falconeria. Si è visto che un rapace appena curato in meno di 3 settimane può recuperare completamente la sua fitness. Si è anche visto che una sola settimana di inattività può causare una significativa perdita di forma atletica.

Istruzioni:

Fase 1: Early training (prima fase di allenamento)

Distanza di volo: 15-30 mt

Ripetizioni: da 3 a 5 volte con 1 minuto di intervallo per una distanza totale di 75-90 mt. Se l’uccello supera questa fase si può passare alla sconda fase.

Frequenza: 2 o 3 volte alla settimana

Fase 2: Mid training (fase mediana di allenamento)

Distanza di volo: 45-60 mt

Ripetizioni: Da 5 a 7 volte con 1 minuto di intervallo per una distanza totale di circa 300-350 mt.

Frequenza: Ogni giorno.

Fase 3: Final (fase finale di allenamento)

Distanza di volo: 60-80 mt

Ripetizioni: Come nella seconda fase.

Frequenza: Giornaliera

Una volta superati questi esercizi l’animale deve essere liberato immediatamente.

By Paolo Taranto

Esercizi per mantenere in forma i rapaci

falconeria salto al pugno filagna

PROTOCOLLI DI ESERCIZI PER LA FALCONERIA

Per affrontare questa parte, mi baserò, fondamentalmente sulle informazioni tratte dal libro del Dott. Nick Fox in “Understanding the birds of prey”. Esistono sei metodi principali per allenare un rapace e tenerlo in fitness:

1.     RICHIAMO SUL PUGNO.

Consiste nel chiamare al pugno il rapace posato su una pertica o su un’albero. E’ un buon metodo per gestire la fitness dei Buteo e degli Accipiter. Come il richiamo a lunga distanza sul logoro, permette un buon allenamento a livello dei muscoli a contrazione lenta mentre non ha nessun effetto su quelli a contrazione rapida. Unica nota negativa di questa tecnica è la quantità di tempo che essa richiede. Un lato positivo è che questa tecnica permette l’instaurarsi ed il rafforzarsi dell’affiatamento tra il rapace ed il falconiere.

2.     RICHIAMO SUL LOGORO DA LUNGA DISTANZA.

Per lunga distanza si intendono 500-1000 mt in linea retta. La velocità raggiunta dal falco in questo esercizio non sarà quella massima. Questo esercizio ha anche uno scopo educativo in quanto insegna al falco a venire al logoro dalla lunga distanza. Come la tecnica precedente anche questa lavora bene sulle fibre muscolari a lenta contrazione.

3.     INSEGUIMENTO SU LOGORO MECCANICO.

Questo sistema consiste nell’usare una strategia o un meccanismo per far viaggiare il logoro in linea retta ad una certa velocità. Il sistema migliore è, al momento, quello di usare un’auto. Ovviamente sono necessarie due persone, una alla guida e l’altra che gestisce il logoro, che viene appeso ad una lunga canna da pesca. Alla partenza il filo a cui il logoro è legato sarà molto lungo, ma, man mano che la macchina prende velocità verrà accorciato. A questo punto il veicolo può procedere ad una velocità costante ed il falco, costretto ad inseguire il logoro ad una certa velocità, dovrà usare le sue fibre muscolare a rapida contrazione. Misurando la distanza percorsa, il tempo e la velocità, è possibile avere un database per seguire i miglioramenti del falco e per avere dei dati di riferimento quando si usano altri rapaci.

4.     JUMPING.

E’ questa una tecnica molto comoda da usare quando le tecniche all’aperto non possono essere praticate ( di sera, o quando c’è maltempo). Si deve disporre di un locale chiuso e ben sicuro ( all’interno del quale cioè non ci siano pericoli per il falco quali oggetti appuntiti, finestre di vetro ecc.). La tecnica di base consiste nel chiamare il rapace sul pugno dalla breve distanza ( una pertica a 3-5 mt ), magari offrendogli un bocconcino. Per i Falchi è una tecnica molto buona, e un Pellegrino potrà arrivare fino anche ad un centinaio di salti sul pugno. Gli Accipiter compiranno questo esercizio quasi senza aprire le ali e arriveranno anche fino a 200 o più salti. I Buteo invece rifiuteranno questo tipo di esercizio e devono essere convinti ad eseguirlo, almeno all’inizio, con dei bocconcini offerti ad ogni salto sul pugno. Alla fine del protocollo il rapace avrà acquisito una buona fitness e sommando tutti i bocconcini avrà raggiunto il gozzo pieno. Questa tecnica è stata anche meccanizzata con un posatoio che si muove ritmicamente su e giù: i vantaggi sono il risparmio di tempo e il non condizionare troppo il rapace sulla figura umana. Come dato di riferimento per esempio si può dire che un Astore non è in fitness se non riesce a compiere almeno 80-90 salti.

5.     ESERCIZI SUL LOGORO.

Questo sistema è ormai classicamente usato da tutti e non necessita di ulteriori spiegazioni. Possiamo aggiungere che aiuta a formare e rafforzare il legame del rapace sul logoro.

6.     CACCIA ATTIVA SULLE PREDE.

Non bisogna usare questa tecnica se prima il falco non ha già raggiuto un certo livello di fitness. Fox afferma che se un Accipiter non viene portato a caccia almeno tre volte alla settimana esso non raggiungerà una condizione di fitness totale e necessiterà perciò di esercizi aggiuntivi. Per un Astore per esempio un buon volo è di almeno 100 metri ma l’ inseguimento di un fagiano per 200-300 metri forzerà l’Astore a usare l’anaerobiosi con conseguente produzione di acido lattico, cosa che migliorerà gradualmente la sua fitness. Gli Accipiter volati solo nei fine settimana avranno bisogno di sessioni di circa un centinaio di salti sul pugno negli altri due giorni in cui dovrebbe essere volato ogni settimana per mantenere una buona fitness. I Buteo non hanno invece l’esplosivo sprint anaerobiotico degli Accipiter e dunque per loro un continuo esercizio è strettamente necessario ( e ciò vale anche per gli Harris ).

Prima che un rapace venga fatto volare completamente libero, o per scopi di falconeria o per scopi di riabilitazione, esso deve essere in perfetta fitness. Sicuramente il rapace non sarà in fitness quando:

a)     E’ il suo primo volo libero

b)     Si trova ad un peso estremamente basso

c)     Non è stato allenato per niente

Quanto sopravvieverà se lo perdiamo?

Bisognerebbe fare molta attenzione a quei rapaci ai quali non è stato ancora insegnato a procacciarsi il cibo da soli. Il rapace può dominare bene il vento ma le sue ali non è detto che siano perfette. Un rapace riabilitato in seguito ad un trauma può ancora non essere capace di volare adeguatamente per cui è consigliabile controllare accuratamente che esso sia in perfetta fitness prima di restituirlo alla libertà. Per accertarsi di ciò ci sono varie tecniche descritte nella pagina sulle tecniche di campo. Comunque, in generale, se la liberazione di un Buteo o di un qualsiasi rapace che abbia tecniche di caccia generiche  senza corretto allenamento potrebbe ancora essere accettabile, il rilascio in tali condizioni di rapaci dei generi Falco e Accipiter deve assolutamente essere vietato. Essi devono essere in fitness al 100%, senza compromessi.

Tecniche di campo per la valutazione della forma fisica dei rapaci

TECNICHE DI CAMPO PER LA VALUTAZIONE DELLA FORMA FISICA DEL FALCO

addestramento falconeria

INTRODUZIONE

Molto spesso i falconieri sono incapaci di dire se il proprio falco è in fitness o meno. Queste persone non riescono ad essere sensitivi e non percepiscono in quale condizione sia il loro animale. A ciò si aggiunge che a volte un falco nei primi giorni di addestramento, ha già perso molto peso ed il falconiere in mancanza di peso su cui lavorare non riesce a stabilire con precisione l’esatto peso di volo dell’animale.

In tutte queste condizioni è cruciale riuscire a determinare la condizione di fitness dell’animale osservando il suo comportamento e/o sottoponendolo a dei semplici tests.

STUDIO COMPORTAMENTALE (ETOLOGICO)

Per valutare la condizione del nostro rapace dal punto di vista comportamentale distinguiamo quattro situazioni tipo che fungono da guida per tutto il range di circostanze in cui può trovarsi un rapace:

1) GRASSO ED IN FITNESS: Il rapace è molto potente e poderoso, ha un peso superiore a quello di volo. Quando vola resiste bene alla fatica e riacquista subito il respiro dopo il soprafiato. Sul campo può essere letargico, e non rispondere adeguatamente; può ignorare le eventuali prede o il logoro. Rifiuterà spesso di venire al pugno o quando ci sta sopra rifiuta di mangiare i bocconcini offerti e può dibattersi (bating). Nei rapaci da falconeria dunque questa situazione è negativa e deve essere evitata. Per i rapaci selvatici da rilasciare dopo il recupero e la riabilitazione invece la situazione di fitness-grasso può rientra nella normalità, anzi forse è la migliore, perché l’animale ha delle riserve di grasso che lo aiuteranno a superare i momenti difficili di freddo e fame che può attraversare durante le prime fasi di acclimatazione e di adattamento ( o riadattamento alla vita selvatica). Nel contempo questo animale ha una fitness sufficiente per inseguire e catturare con una certa percentuale di successo una eventuale preda, quando sorga in lui lo stimolo della fame e della caccia di conseguenza.

2) IN FITNESS COMPLETA: Un rapace in fitness avrà un volo potente e agile, non impacciato, resistendo notevolmente alla fatica ( ritardando cioè il metabolismo anaerobio). Un Astore in perfetta fitness per es. dovrebbe riuscire a catturare il fagiano in aria a primo colpo e dovrebbe raramente darsi per vinto nell’inseguimento insistente di una lepre o di un fagiano fino a quando esso è ancora in vista. A menochè non sia stato male addestrato un Accipiter ben in fitness verrà al pugno immediatamente senza scansarlo. Allo stesso modo si comporterà un Falco che verrà spontaneamente a logoro e farà diverse picchiate su di lui senza stancarsi e con insistenza. A casa il rapace in fitness dovrebbe stare posato sulla pertica o sul blocco con un piede alzato ed il piumaggio leggermente rigonfio, gli occhi entrambi ben aperti ed attenti. Esso spesso sbatterà le ali per esercizio e quando si trova in posizione di riposo le punte delle ali dovranno trovarsi sopra e non sotto la coda. In fine al momento dell’alimentazione esso dovrebbe saltare immediatamente sul cibo con impeto ed impazienza. Per i rapaci da rilasciare dopo la riabilitazione questa è una buona condizione anche se piuttosto sconsigliabile perché pericolosa e difficile da raggiungere.

3) BASSA CONDIZIONE: Il rapace non volerà in maniera potente come nei precedenti casi e può abbandonare l’inseguimento di una preda già ai primi 100 o 200 metri. I muscoli pettorali saranno notevolmente ridotti. Sul campo l’animale non risponderà molto bene, ma a differenza di prima non rifiuterà di inseguire il logoro o di venire al pugno. Potrebbero anche verificarsi casi di aggressività e nervosismo e spesso il rapace griderà (screaming) proteggerà il cibo (mantling) e aggredirà il falconiere o altre persone o animali nei paraggi. Può capitare che dopo i primi bocconi ingeriti di cibo, smetterà di mangiare ma proteggerà gelosamente il cibo, risultando riluttante a continuare a mangiare. Sulla pertica il piumaggio sarà gonfio e gli occhi avranno forma ovale e sebbene una zampa potrebbe essere tenuta alzata essa verrà immediatamente posato al minimo stimolo. Le ali verranno tenute sotto la coda e se l’uccello sul pugno si dibatte, lo farà in modo molto lento e debole. Per i rapaci da rilasciare tale condizione è assolutamente da evitare.

4) BASSISSIMA CONDIZIONE: E’ questo il caso in cui il rapace è ad un passo dalla morte. Starà posato sulla pertica con entrambi i piedi ed il piumaggio sarà tenuto molto arruffato e gonfio, con gli occhi semichiusi o completamente chiusi. L’animale rifiuterà il cibo e sarà stranamente calmo e docile. In questi casi è necessario alimentarlo forzatamente con gli appositi protocolli. Esso sarà riluttante a volare o anche incapace a farlo. Le sue scorte di zuccheri nel sangue sono molto ridotte e se non si interviene subito, una volta finite porteranno l’ animale prima all’incoordinazione e poi alla morte. E’ raro che un rapace arrivi spontaneamente ad una simile bassissima condizione: di solito dietro questa situazione c’è una patologia principalmente di tipo parassitario.

 ERRORI DI VALUTAZIONE

Sebbene un rapace possa trovarsi nelle migliori condizioni atletiche, ci possono essere dei fattori che provocano un mascheramento delle reali condizioni dell’animale; tali fattori è necessario che siano indagati e pesati.

1.     Parassiti. Se è presente qualche patologia parassitaria è ovvio che il rapace avrà difficoltà a dare il meglio. E’ consigliabile tenere sotto stretto controllo veterinario il rapace ( analisi degli escrementi per es.)

2.     Stress fisico o mentale. E’ il caso di rapaci nuovi appena arrivati dopo un lungo viaggio o che si trovano ad affrontare condizioni nuove ed a riacclimatarsi ad un nuovo ambiente.

3.     Esigenze biologiche. L’istinto migratorio o riproduttivo possono deviare il rapace dal performare al meglio.

4.     Malimprinting. Si intende con questo termine il manifestarsi di comportamenti imprintati e non desiderati ( per es. il mantling, lo screaming o l’aggressività).