INTRODUZIONE
Molte specie di rapaci selvatici utilizzano volentieri nidi artificiali appositamente e correttamente collocati per loro, tra queste ricordiamo il Gheppio comune (Falco tinnunculus), il Falco Pellegrino (Falco peregrinus), il Barbagianni (Tyto alba) e la Civetta (Athene noctua). Le popolazioni delle suddette specie sembrano godere ormai di buona salute, mostrando trend altamente positivi in gran parte del territorio italiano, ma uno dei problemi che maggiormente affligge i rapaci, oltre che la persecuzione diretta, è quello della perdita dell’habitat e dunque anche dei siti idonei alla nidificazione. Per questo motivo l’installazione di cassette nido artificiali spesso si dimostrerà un valido supporto alle popolazioni in difficoltà. Con questo articolo si vuole brevemente illustrare le modalità di costruzione e montaggio dei nidi artificiali per Gheppio, Pellegrino, Civetta e Barbagianni.
ISTRUZIONI GENERALI
Non esiste un modello standard di nido artificiale per gli uccelli: ogni specie ha le proprio esigenze e dunque la forma, dimensione, collocazione e caratteristiche generali della cassetta nido varierà da specie a specie. Ma ci sono alcune caratteristiche valide per tutte le specie: impermeabilità, protezione dai predatori e dalle intemperie, assenza di disturbo. I modelli di nido artificiale per uccelli possono in genere essere suddivisi in due categorie principali: nidi semi aperti e nidi chiusi.
MATERIALI
Indubbiamente il legno è il materiale migliore da usare: legno nuovo o vecchio, morbido o duro, non è importante. Lo spessore delle tavole di legno da usare deve essere, in media, di circa 2 cm. Non è per forza necessario comprare il legno per costruire i nidi artificiali, ma può essere usato legno di riciclo, per esempio quello degli imballaggi. Dopo la costruzione l’ esterno del nido (solo quello!) dovrebbe essere trattato con sostanze impermeabilizzanti specifiche per il legno (che possono essere reperite in una qualsiasi ferramenta o negozio specializzato in bricolage), che daranno alla struttura una vita più lunga ed una maggiore resistenza ai fattori atmosferici.
GESTIONE GENERALE E COLLOCAZIONE
Altezza: l’altezza del suolo può essere variabile, in funzione delle esigenze specie-specifiche. Specie come il Pellegrino usano nidi artificiali collocati ad almeno 30-40 metri dal suolo, ma un Barbagianni può nidificare su nidi artificiali collocati anche a terra o vicinissimi al suolo. L’importante è che il nido sia comunque ben protetto e non raggiungibile dai predatori.
Aspetto: se non c’è un rifugio naturale dove collocare il nido, è meglio montarlo facendo in modo che l’apertura di entrata del nido sia esposta a sud-est, per evitare la luce diretta del sole e la pioggia battente. Il nido inoltre dovrebbe essere collocato in posizione leggermente obliqua al fine di evitare l’entrata della pioggia battente diretta.
Fig. 1: Il disegno mostra come “posizionare” un nido artificiale per proteggere la nidiata all’interno della cavità artificiale in caso di pioggia battente diretta (tratto da: http://www.cisniar.it/)
Predatori: Sono numerose le specie di predatori che possono danneggiare la covata o la nidiata di un nido artificiale, soprattutto in ambiente urbano (gatti, martore, faine, serpenti, Corvidi, ecc). Non esistono soluzioni definitive a questo problema, l’importante è usare un po’ di buon senso e qualche piccolo trucco durante la costruzione e collocazione del nido. Posizionare il nido in un luogo poco visibile ai predatori e difficile da raggiungere, magari ponendo delle protezioni (con rete metallica, per esempio) che impediscano ai predatori terrestri di arrampicarsi e raggiungere il nido.
Fissaggio: Alcuni autori consigliano di usare i chiodi per fissare il nido direttamente agli alberi o ai rami, mentre altri preferiscono consigliare l’uso di corde o altri tipi di legature. Entrambi i metodi sono funzionali, sebbene sia sempre consigliabile di evitare di danneggiare gli alberi con i chiodi o se si usa del fil di ferro troppo stretto per legare il nido. In ogni caso, una manutenzione annuale, alla fine del periodo riproduttivo è importante per mantenere la stabilità, funzionalità e pulizia del nido artificiale.
Numero e densità : Il numero di nidi artificiali da posizionare dipende dalla specie. Nel caso dei rapaci, poiché le loro popolazioni sono poco dense, trattandosi di predatori ai vertici delle catene alimentari, i nidi dovranno essere montati ad una distanza piuttosto elevata. Difficilmente due coppie di Civetta o di Gheppio nidificheranno a poche decine di metri di distanza.
Manutenzione annuale e pulizia: Deve essere eseguita solo alla fine della stagione riproduttiva (il periodo migliore è tra Ottobre e Novembre). Tutti i nidi devono essere controllati, svuotati dalla sporcizia eventualmente accumulatasi, e disinfettati (non usate insetticidi, usate solo acqua bollente). I nidi devono essere lasciati comunque per tutto l’anno, poiché spesso i rapaci li utilizzano come dormitori e riparo durante la stagione invernale.
Nota: se non volete costruire da voi i nidi artificiali potete acquistarli direttamente dalla CISNIAR (http://www.cisniar.it/nidi%20artificiali.htm), un gruppo specializzato di esperti che esegue studi e ricerche su questo interessantissimo campo.
CASSETTA NIDO PER GHEPPIO COMUNE
Introduzione | Non è una specie rara, anzi, fortunatamente, sta divenendo comune praticamente ovunque. E’ comunque una presenza molto piacevole da attirare con un nido artificiale ben costruito e ben collocato. |
Nido in natura | I Gheppi comuni non costruiscono nidi, come, del resto, quasi tutte le altre specie di rapaci, ma, in natura, depongono le uova usando nidi abbandonati di Corvidi, cavità negli alberi o nicchie sulla roccia o su edifici. |
MisureSi consulti la Fig. 3CollocazioneLa cassetta può essere fissata direttamente ad un albero (al tronco) oppure ad una struttura artificiale (edificio, torre, serbatoi).HabitatGli ambienti migliori sono la campagna aperta, le aree coltivate ma anche le aree urbane periferiche.AltezzaLa cassetta nido per Gheppi va collocata ad una altezza di almeno 6 metri dal suolo.EsposizioneL’entrata deve essere esposta ad est e tutto il nido deve essere posizionato leggermente inclinato.
MaterialeLegnoFondoSabbietta, con uno spessore di circa 5 cmLinks http://www.cisniar.it/cassetta_per_gheppio.htm
http://www.linz.at/umwelt/natur/falken/Enisthil.htm
http://www.lincstrust.org.uk/factsheets/nestbox/kestrel.php
Fig. 2: Schema costruttivo (tratto da: http://www.linz.at/umwelt/natur/falken/Enisthil.htm)
Fig. 4: Un esempio di montaggio “interno” del nido artificiale per Gheppi
(tratto da: http://www.linz.at/umwelt/natur/falken/Enisthil.htm).
Nota: assicurarsi che davanti al nido ci sia sempre un piccolo spazio che i giovani potranno utilizzare per esercitarsi al volo prima dell’involo.
CASSETTA NIDO PER FALCO PELLEGRINO
Nido in natura | In natura il sito preferito dai Pellegrini come nicchia per il nido è senza dubbio costituito da sporgenze o cavità nella roccia, posizionate in alte falesie o pareti. |
Misure | Si veda la Fig. 5 |
Collocazione | Edifici, Serbatoi, Torri |
Habitat | Ambiente urbano o zone agricole ove siano presenti strutture alte almeno 30-40 metri |
Altezza | Dai 30 ai 60 metri di altezza dal suolo, in funzione dell’altezza della struttura dove viene collocato il nido |
Esposizione | Est, Sud-est |
Materiale | Legno |
Fondo | Ghiaietta o sabbia, di almeno 5 cm di spessore. |
Links | http://www.kodak.com/eknec/PageQuerier.jhtml;jsessionid=O3Q4LZVLVMUCNQHIO3JXWIY?pq-path=2017&pq-locale=en_US&_requestid=85505 |
Fig. 5:
Fig. 6: Altro esempio di modello di nido artificiale per Pellegrino
Fig. 7: Nido artificiale per Falco pellegrino montato su un serbatoio.
Fig. 8: immagine tratta dalla webcam Kodak posizionata su un nido artificiale per Falco Pellegrino.
Nell’immagine a fianco: la torre della Kodak dove è collocato il nido artificiale
CASSETTA NIDO PER CIVETTA
Introduzione | Come già detto nell’introduzione la Civetta è uno Strigiforme ormai molto comune ovunque, ma spesso soffre del grosso problema della mancanza di nicchie adatte per la riproduzione. |
Nido in natura | Cavità su alberi, rocce o strutture artificiali (fienili, abitazioni ecc.) |
Misure | Lunghezza totale: 75 cm; Larghezza e altezza: 20 cm; Diametro del foro di entrata: 7 cm (Nota: i due fori di entrata non devono essere allineati, ma collocati in una posizione diagonalmente opposta, |
Collocazione | Su alberi o su strutture artificiali |
Habitat | Giardini, coltivi, campagna aperta |
Altezza | Variabile, da 2 a 5-7 metri dal suolo, in funzione della struttura o dell’albero su cui viene montato |
Esposizione | Est, Sud-Est |
Materiale | Legno |
Fondo | Uno strato di segatura alla base, sopra la quale deve essere collocata della paglia o del fieno. |
Links | http://www.steenuilgroningen.nl/redirect.html?bouwtekening_eng |
Fig. 9: Schema di costruzione della cassetta nido per Civetta
(tratto da: http://www.steenuilgroningen.nl/redirect.html?bouwtekening_eng).
Fig. 10: Collocazione corretta di una cassetta nido per Civetta
(tratto da: http://www.steenuilgroningen.nl/redirect.html?bouwtekening_eng).
CASSETTA NIDO PER BARBAGIANNI
Introduzione | Il Barbagianni soffre in natura degli stessi problemi della Civetta e, in alcune aree agricole troppo “modernizzate” sta praticamente scomparendo del tutto. A livello sperimentale in alcune aree agricole si stanno portando avanti dei programmi di installazione di nidi artificiali per Barbagianni per il controllo naturale dei roditori nocivi. |
Nido in natura | Cavità di alberi o strutture artificiali (fienili, soffitte,campanili, edifici abbandonati). |
Misure | Si veda la Fig. 11 |
Collocazione | Scegliere una posizione ben riparata e nascosta, quanto più buia possibile, non esposta alla luce diretta solare. I luoghi più idonei per la collocazione sono sicuramente le strutture artificiali (fienili, soffitte, campanili, torri, ecc.), a cui il Barbagianni possa accedere direttamente o attraverso cavità murarie già esistenti o appositamente predisposte. |
Habitat | Campagna aperta, coltivi. |
Altezza | Come per la Civetta |
Esposizione | Est, Sud-Est |
Materiale | Legno |
Fondo | Come per la Civetta |
Links | http://www.cisniar.it/nido_per_barbagianni.htm |
http://www.lincstrust.org.uk/factsheets/nestbox/barnowl.php
Fig. 11: Schema di costruzione (tratto da: http://www.cisniar.it/).
CASSETTA NIDO PER ALLOCCO
Introduzione | L’Allocco (Strix aluco) è un comune abitante dei nostri boschi, dove generalmente non ha problemi per trovare una buona cavità per la nidificazione. Ma gli allocchi possono anche vivere nei giardini con pochi alberi e sarà quindi utile fornire loro una struttura artificiale per la riproduzione |
Nido in natura | Cavità nei tronchi degli alberi, ben nascoste e buie. |
Misure | Si consulti la Fig. 13 |
Collocazione | Tronchi di alberi |
Habitat | Boschi e giardini alberati |
Altezza | 4-7 metri dal suolo |
Esposizione | Come in figura 12. Est, Sud-Est |
Materiale | Legno |
Fondo | |
Links | http://www.lincstrust.org.uk/factsheets/nestbox/tawnyowl.php |
http://www.cisniar.it/nido_per_allocco_a_camino.htm
Fig. 12: Come installare un nido artificiale per Allocchi (1: sul tronco principale, con inclinazione di 45 gradi; 2: su un ramo laterale, inclinato;
3:ad una biforcazione tra due rami, sempre in posizione inclinata).
Fig. 13: Schema di costruzione e misure (tratto da: http://www.cisniar.it/).
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