Il Vietri si trasforma per una settimana in “riserva di caccia” per falchi pellegrini e poiane addestrate a catturare i fastidiosi volatili. E’ una sperimentazione, inedita per il Molise, voluta dalla direzione sanitaria per risolvere la piaga dei colombi. Affascinante la preparazione, affidata al falconiere Massimo Lanatà.
Larino. L’Ospedale Vietri di Larino si trasforma per una settimana in territorio di caccia con i falchi. Non e’ uno scherzo, ma una soluzione contro il proliferare di piccioni che sta diventando un problema serio per il nosocomio frentano. L’iniziativa, partita dalla direzione sanitaria e coordinata dall’ufficio tecnico, tende a risolvere il problema dei piccioni in modo “naturale”: niente abbattimento dei volatili, bensì una tecnica presente in natura da secoli, ovvero la conquista del territorio e la sua colonizzazione da parte di un predatore.
Massimo Lanatà, falconiere e addestratore, spiega che questa è l’unica soluzione possibile, tra quelle “civili” e non barbare, per eliminare il problema dei piccioni sia nelle città che negli aeroporti, negli allevamenti ittici, in capannoni industriali e via dicendo. E, come nel nostro caso… anche negli ospedali.
L’operazione durerà una settimana, dall’alba al tramonto, e stando a quanto racconta il falconiere il risultato sarà senza dubbio positivo.
Ma ad affascinare di più, tanto da radunare sul posto una piccola folla di curiosi e appassionati dell’eleganza dei rapaci, è sicuramente la preparazione: infatti il falconiere ha installato dei piedistalli a terra dove ha poi posizionato i falchi e le poiane, «per prendere confidenza con il luogo». Ogni falco viene pesato e gli viene dato un piccola razione di cibo per fare in modo che torni in quel posto. Successivamente viene scelto un animale per un giro di prova. La scelta, mentre siamo noi presenti, ricade su una poiana del deserto che fa una sorta di ricognizione e individua i posti in cui i piccioni o altri volatili si trovano.
Massimo Lanatà, la tecnica dei falchi anche in un ospedale?
«Certo, è una tecnica applicabile in molte situazioni, e stando ai risultati attualmente è l’unica che risolve il problema, come dire alla radice, senza abbattere gli animali chiaramente. Qui utilizzeremo poiane del deserto, falchi pellegrini e reali ed alcuni incroci adatti allo scopo, e verranno utilizzati in base alle condizioni climatiche o al lavoro che devono fare»
Come si fa ad addestrare i falchi?
«Innanzitutto bisogna capire il comportamento dell’animale e soprattutto le caratteristiche fisiologiche per individuare che tipo di lavoro bisogna fare, o meglio per studiare un tipo di addestramento a seconda della predisposizione del rapace».
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