Art. 20.
1.
Il Garante ha il compito di:
a)
ricevere le segnalazioni ed i reclami di chiunque venga a conoscenza di atti o comportamenti lesivi dei diritti degli animali, nonché delle associazioni, enti e istituzioni che operano nel campo della tutela dei diritti degli animali;
b)
denunciare o segnalare all’autorità giudiziaria fatti o comportamenti relativi agli animali configurabili come reati, dei quali viene a conoscenza nell’esercizio o a causa delle sue funzioni;
c)
curare la conoscenza tra il pubblico delle norme statali, regionali, dell’Unione europea ed internazionali, che regolano la materia della tutela dei diritti degli animali delle relative finalità;
d)
segnalare alla Giunta ed al Consiglio regionale l’opportunità di provvedimenti normativi richiesti dall’osservazione e dalla valutazione delle reali condizioni degli animali, anche alla luce dell’adeguamento alle norme statali o dell’Unione europea;
e)
realizzare, sulla base delle indicazioni che pervengono dalle province e dagli enti locali, la mappa dei servizi pubblici e privati, compresi quelli sanitari, e delle risorse destinate alla tutela, al benessere e alla salvaguardia dei diritti degli animali, sia a livello regionale che a livello provinciale e locale;
f)
analizzare le condizioni degli animali, ivi comprese quelle degli animali provenienti, permanentemente o per periodi determinati, da altri paesi, anche attraverso l’integrazione dei dati e la valutazione dell’attuazione dell’effettività e dell’impatto della legislazione, anche non direttamente destinata agli animali, con particolare riferimento alla convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e di flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES) ed alla normativa in materia di circhi, allevamenti, sperimentazione animale, zoo, trasporto, macellazione, negozi di animali, rifugi, canili);
g)
intraprendere tutte le iniziative necessarie affinché nelle gare e nelle competizioni sportive che impiegano animali non sia fatto uso sugli stessi di sostanze, metodologie o tecniche che ne possano alterare le capacità o le prestazioni e mettere in pericolo la loro integrità fisica o biologica, nonché vigilare sulle loro condizioni di vita e di allevamento, nel rispetto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche, nei cinodromi, ippodromi, maneggi e luoghi similari;
h)
formulare proposte, anche su richiesta delle istituzioni locali, per la elaborazione di progetti pilota intesi a migliorare le condizioni di vita degli animali;
i)
promuovere la conoscenza degli interventi delle amministrazioni pubbliche svolti a tutela dei diritti degli animali, collaborando anche con gli organismi titolari di competenza in materia di protezione degli animali, in particolare con istituti e associazioni operanti per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e degli animali;
j)
predisporre, annualmente, una relazione sull’attività svolta e sulle condizioni degli animali in Piemonte nonché sull’attuazione dei relativi diritti, da trasmettere al Consiglio regionale entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento.
2.
Nello svolgimento dei compiti previsti al comma 1, il Garante può intrattenere rapporti di scambio, di studio e di ricerca con organismi regionali, statali, europei ed internazionali operanti nell’ambito della tutela e della salvaguardia dei diritti degli animali.
3.
Il Garante, nei giudizi concernenti il maltrattamento di animali, è legittimato a costituirsi parte civile nei modi e nelle forme previsti dalla legge.