Alla Federazione Italiana della Caccia
Direzione Nazionale
Roma
Con l’intento di dare organicità ed ordine alla Falconeria, attività venatoria che in questi anni è stata quanto meno trascurata, oltre che spesso travisata, in data 29 gennaio ’88 si è ufficialmente costituita la Federazione Italiana di Falconieri ed Astorieri (FIFA) a cui aderiscono i singoli e non i vari gruppi, potenziali o esistenti, i quali potranno così continuare ad operare in modo completamente autonomo.
La FIFA accoglie nel proprio Statuto le migliori normative internazionali e adotta un articolato codice di comportamento.
Attività culturalmente importante che può dare lustro alle attività venatorie in genere, ben accetta anche a gran parte del protezionismo, può presentare risvolti interessanti che vanno dal recupero e reintroduzione di rapaci feriti, all’eliminazione dei volatili dagli aeroporti; è allo studio altresì un’attività agonistica, in forma di prove di lavoro con l’utilizzazione, ovviamente, del cane da ferma.
Per queste ragioni il Consiglio prospetta l’opportunità di aderire, come attività settoriale, ad un Associazione Venatoria Nazionale; siamo quindi a chiedere se la Vs. Associazione è disponibile a considerare ad esaminare tale proposta.
In fede
per il Presidente Nino Ghia
il segretario Nicola De Marco
per i consiglieri Guido Buresti
Mario Biagioni
Giorgio Serio
Siamo alla fine degli anni ottanta quando la neo nata FIFA si presentava alla Federcaccia come possibile settoriale; è bellissimo leggere il passaggio: “Attività culturalmente importante che può dare lustro alle attività venatorie in genere”. E’, a mio avviso, questo un concetto importantissimo che mostra, in tutta la sua “semplicità”, una meravigliosa volontà di emergere, concedendo, a coloro che l’avrebbero accolta, lustro e prestigio. Un ottica orgogliosa, che concede alla Falconeria il rispetto che merita.
Non vengono trascurati nemmeno gli aspetti etici, didattici nonchè i risvolti professionali.
Continuando a leggere Nicola, sentite quanto pesa quell’ “ovviamente” mentre parla dell’utilizzo dell’ausiliare nelle prove di lavoro. Un modo di vedere la Falconeria nella sua completezza e purezza degne dei rappresentanti del Consiglio di quell’epoca.
Matteo D’Errico
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