Apro questo argomento per parlare dell'astore imprintato, le tecniche di allevamento per evitare cattive abitudini, aggressività nei confronti del falconiere, ed evitare lo screeaming (letteralmente "urlare"). Secondo voi, esiste davvero un "modo ideale" per allevare correttamente un astore imprintato?
Io.... non l'ho ancora trovato.... :-?
La tecnica che uso io fa si che i rapaci siano sempre a loro agio, equilibrati e mai aggressivi nei miei confronti. La cosa che proprio non riesco ad evitare sono le grida!!!! A caccia, fortunatamente, sono muti come pesci ma appena rientrano in voliera o nel loro giardino abituale....parte la sirena!
Che ne pensate?
Io credo che l'imprintato e il non imp abbiano pregi e difetti entrambi. Bisogna che ognuno capisca cosa vuole fare con un astore e che soddisfazioni vuole ricevere.
L'imprintato è indispensabile per fare la riproduzione artificiale e in questo caso i "vocalizzi" sono un dolce suono che ci rassicura sulle sue buone intenzioni nell'accettarci come partner. Per la caccia io non ho trovato particolari vantaggi con l'imprintato, se non la maggiore facilità e velocità di ammansimento e di addestramento.
La maggiore confidenza che facilita l'addestramento (in maniera molto importante) è però foriera di altri comportamenti che, per me diventano insopportabili, come le grida e il comportamento gonfio, ingobbito, il fatto di coprire in modo esagerato (anche gli altri coprono, ma in maniera più naturale) e talvolta un po' di eccessiva "confidenza" che può diventare fastidiosa nel maneggiamento.
Il non imp richiede più sensibilità da parte dall'astoriere nell'ammansimento e nell'addestramento e richiede più tempo, ma se l'astore è fatto bene e con calma, diventa affidabile quanto un imp mantenendo quelle caratteristiche di comportamento che una volta venivano definite "nobili". L’atteggiamento tranquillo, ma fiero, mai mendicante cibo, silenzioso e dignitoso, apparentemente estraneo alla nostra meno destra che lo tocca. Anche il peso di caccia, che nell’imprintato è inizialmente più alto rispetto a quello del non imp, dopo un buon condizionamento alla caccia si allinea per entrambi. Il recupero al guanto del non imp è sempre più preciso e consapevole rispetto all’imp, che spesso si attacca al braccio o alla spalla in maniera disordinata e aggressiva. Spesso con l’imp è d’obbligo il recupero al logoro.
La vera differenza non è fra l’astore imp o non imp, ma nell’astoriere che fa la scelta.
Addestrare un astore imp (a parte per la riproduzione)
A MIO PARERE vuol dire scegliere la strada più semplice e meno interessante per cercare un soggetto maggiormente collaborativo. L’astore non imp prevede una sfida più complicata e un risultato più difficile da raggiungere, che spesso necessita di più stagioni di caccia prima di essere completo. Oggi pare che il rapace si prenda per “la stagione” entro la quale bisogna arrivare a tutto, altrimenti passa di mano. In questo caso l’imprintato è il soggetto da scegliere. Chi invece preferisce conquistare la fiducia dell’astore accettando la sfida con l’animale che ci considera nemici ( e non fratelli o genitori)… allora il discorso cambia e magari ci vuole un pochino di tempo in più.
Questione di scelte individuali.
Riguardo a come allevare un buon imprintato… ci hanno provato in tanti modi e ognuno pensando di aver scoperto il modo perfetto, ma alla fine dei conti gli astori imp continuano a gridare, a coprire e a fare quello che hanno sempre fatto da 4.000 anni.
Mi pare che qualche anno fa qualcuno abbia creduto che Mc Dermott avesse scoperto l’acqua calda riguardo l’imprinting degli accipitrini e diversi hanno provato a mettere in pratica i suoi dettami … ma non sono ancora riuscito a vedere un accipitrino dal vivo fatto come il Mc Dermott dice di riuscire a fare. E credo sarà molto difficile riuscirci.