L’arte della falconeria recentemente è stata riconosciuta dall’Unesco un patrimonio culturale dell’intera umanità, da tutelare e da consegnare alle future generazioni. Per celebrare questo evento storico mercoledì 19 gennaio si terrà una cerimonia ufficiale a Strasburgo, nella sede del Parlamento Europeo.
L’evento sarà presenziato da Veronique Mathieu, presidente dell’Intergruppo parlamentareCaccia sostenibile, biodiversità e attività rurali. Interverranno rappresentanti della Commissione UE, dell’Unesco e della Face.
Il riconoscimento è il risultato di un eccellente esempio di cooperazione internazionale tra diversi stati, anche molto differenti tra loro (Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Corea, Mongolia, Marocco, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Siria ed Emirati Arabi Uniti) uniti per difendere una storica attività le cui origini risalgono a oltre 4 millenni fa.
Nella presentazione dell’Unesco si legge: “La falconeria è una delle più antiche relazioni tra uomo e uccello, risalenti a più di 4000 anni fa. La falconeria è una attività tradizionale con gli uccelli rapaci addestrati a prendere prede nel loro habitat. Si tratta di una attività naturale, perché il falco e la preda si sono evoluti insieme nel corso di milioni di anni, la loro interazione è un dramma antico. Il falco è adattato a cacciare la preda e la preda si è evoluta in molti modi per sfuggire al falco Questo porta ad una visione affascinante, nel modo in cui funziona la natura e pone una sfida intellettuale per il falconiere nella sua comprensione del comportamento. Il suo compito è quello di portare gli attori insieme sul palco della natura. Per fare questo il falconiere deve sviluppare una forte relazione e sinergia con il suo uccello”.
La falconeria tradizionale, giunta fino a noi praticamente invariata nelle sue peculiarità, deve essere difesa dal mondo moderno e dall’avanzata del cemento, che rende sempre più impraticabile questa e le altre forme di caccia. Non bisogna poi dimenticare che la falconeria è considerata un’attività a bassissimo impatto sulla fauna e sull’ambiente che mette in atto da sempre il principio della piena sostenibilità del prelievo venatorio. Questo principio è il cuore stesso della cultura della caccia e questo riconoscimento ha un significato enorme per tutta la comunità dei cacciatori.
Fonte: BigHunter
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