La notizia è di pochi giorni fa. La IAF (International Association for Falconry and Conservation of Birds of Prey ) comunica che L’Unesco ha riconosciuto la falconeria, antichissima tradizione venatoria, patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La richiesta era stata avanzata da undici nazioni: Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Corea, Mongolia, Marocco, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Siria ed Emirati Arabi Uniti e supportata dalle associazioni dei falconieri di diversi stati, che hanno cooperato in maniera egregia per supportare le motivazioni del riconoscimento.
Il Comitato dell’Unesco, riconosce che:
“La falconeria è una delle più antiche relazioni tra uomo e uccello, risalenti a più di 4000 anni fa. La falconeria è una attività tradizionale con gli uccelli rapaci addestrati a prendere prede nel loro habitat. Si tratta di una attività naturale, perché il falco e la preda si sono evoluti insieme nel corso di milioni di anni, la loro interazione è un dramma antico. Il falco è adattato a cacciare la preda e la preda si è evoluta in molti modi per sfuggire al falco Questo porta ad una visione affascinante, nel modo in cui funziona la natura e pone una sfida intellettuale per il falconiere nella sua comprensione del comportamento. Il suo compito è quello di portare gli attori insieme sul palco della natura. Per fare questo il falconiere deve sviluppare una forte relazione e sinergia con il suo rapace”.
Questo riconoscimento da parte dell’ Unesco significa molto per la conservazione del nostro modo di vita tradizionale” e per fermare il declino di questa nobile arte, dovuto allo stile di vita moderno e alla rapida urbanizzazione. Dalle sue origini antiche in Medio Oriente ad oggi, la falconeria è praticata in tutti i continenti e ha dato al mondo intero così tanto. Un illustre falconiere, Federico II ha dato al mondo il primo libro scientifico sulla natura, il De arte Venandi cum Avibus ; nei secoli alcune guerre sono state evitate o fermate da doni diplomatici di falchi.
“Da prima del tempo delle piramidi, l’arte della caccia con gli uccelli rapaci addestrati ha mantenuto un filo ininterrotto della tradizione. Di padre in figlio c’è stato un passaggio di conoscenze per quasi 200 generazioni in una catena di patrimonio immateriale, portando l’arte della falconeria a noi, nel 21 ° secolo. La falconeria è considerata un’attività a basso impatto: i falconieri hanno capito che i loro falchi e le prede devono essere conservate e hanno praticato un “uso sostenibile” per secoli”.
“Ma la falconeria, conclude il Presidente di Uncf, oltre ad una forma di prelievo venatorio ha anche una importante funzione di sicurezza per i cittadini, dal momento che molti aeroporti in tutto il mondo sono protetti da falconieri che con i propri falchi tengono lontani gli stormi di uccelli che potrebbero causare con il loro impatto con gli aerei incidenti anche gravi. Fondamentale poi il ruolo dei falconieri per il recupero in tutto il mondo del falco pellegrino in pericolo e il loro coinvolgimento in molti progetti di conservazione. Per festeggiare questo risultato eccezionale sono attesi ad Abu Dhabi nel prossimo mese di dicembre oltre 10.000 falconieri provenienti da tutto il mondo”.
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