23-06-2013 Arrivo a casa
Questa è la storia di Gemma, è così che ho chiamato la mia nuova giovane femmina di astore. Oggi è il 23-06-2013 e ha 31 giorni di vita. Non è un falco nato in libertà ma proviene da uno dei primi allevamenti italiani di rapaci. Come da norme di legge ha infatti un anello inamovibile al tarso e un documento che attesta la nascita in cattività (CITES). Ho chiesto all’allevatore di lasciare la piccola insieme alla madre fino ai 30 giorni, dopo di chè avrei provveduto io stesso all’imprinting sull’uomo abituandola alla routine della vita insieme a lui. L’avventura inizia nel momento in cui separiamo la piccola dalla madre e la riponiamo in un contenitore di quelli usati per le lettiere dei gatti riempita di rametti di abete. Dovendo affrontare un lungo viaggio di 5 ore in macchina, abbiamo deciso di sistemare il contenitore sul sedile posteriore dell’auto tra le mie figlie. Devo dire che fin da subito la piccola si è dimostrata un po’ tesa ma non troppo. Osservava soprattutto il movimento delle mani delle mie figlie impegnate con il lettore mp3, psp, patatine fritte, ecc.ecc. All’auto grill, guardava con interesse l’enorme afflusso di gente che andava e veniva, protetta dai vetri oscurati della macchina. Arrivati a casa, l’abbiamo subito riposta nel suo nuovo nido ricavato dal tavolino tondo del salotto proprio vicino alla tv, nella stanza che in assoluto, da noi più vissuta. Al centro del tavolo abbiamo riposto un grosso sottovaso con intorno frasche di lauro con al centro rametti di pino, rosmarino e salvia, giusto per mantenere un buon odore in casa. Presenti sul tavolo anche il guanto da falconeria, un cappuccio, un logoro e la metà di una quaglia da sgranocchiare. Abbiamo dovuto mettere dei nylon lungo le pareti della sala e delle vecchie tovaglie sui divani perché non so lo sapete… gli astori defecano ad una distanza ragguardevole….
Ha apprezzato molto il nostro lavoro e si è sentita subito a suo agio. Ha iniziato a guardare fuori verso il giardino dando una sbirciatina all’altro falco legato alla sua pertica, al cane che faceva capolino, ai 2 mici curiosi che ben conoscono i rapaci. Dopo un paio d’ore si è rilassata a tal punto da lisciarsi la piume e da mettersi con la zampa in piuma. La quaglietta per ora non l’ha toccata, vedremo più tardi. Non le sfugge nulla, ogni nostro movimento, ogni volta che parliamo, qualche scena in tv, si dimostra davvero curiosa! Passa con noi tutta la serata sul suo nido sul tavolo dopodichè avvicino il contenitore che ci è servito per il viaggio e molto delicatamente la spingo verso di esso, lei acconsente e ci si trova praticamente dentro. Sempre molto lentamente, la porto nella doccia , la deposito lentamente sul fondo con tutta la cassettina, chiudo la porta della doccia e la lascio li al sicuro per tutta la notte.
24-06-2013 ambientamento
Mi dirigo in bagno e la trovo dove l’ho lasciata, all’interno della doccia, nel suo contenitore. Prendo una metà quaglia scongelata e vado a riporla nel nido sul tavolo del soggiorno. Mi reco in bagno, tiro su il contenitore con il falco dentro e molto lentamente, porto il falco in soggiorno, con una leggera pressione sulla spalla del rapace, la invito a saltare sul tavolo-nido e così fa. Dopo pochissimo, attacca la metà quaglia a disposizione e la divora praticamente tutta. Passa tutta la mattinata sul tavolo a vedere la televisione con le mie figlie. Al nostro rientro per pranzo, la troviamo tranquilla sul nido. Nel pomeriggio la prendo di nuovo e la invito a salire sul pugno guantato per la prima volta semplicemente poggiandoglielo dietro la coda fino a quando, arretrando, è praticamente costretta a salirci su..E’ un po’ impacciata, a malapena sta in piedi e sembra aver difficoltà ad usare le “mani” per stare dritta sul pugno. Molto lentamente la porto sul contenitore posto sul tavolo in giardino. Si gode un po’ di aria fresca, guarda con curiosità tutto ciò che ha intorno a sé, cani compresi. Colgo l’occasione per metterle i braccialetti dei geti e un campanello che mi sarà utile in seguito. Dopo un’oretta, apro a metà la sua prima quaglietta piumata e la dispongo sul nido in soggiorno, così lei non mi vede! Mi avvicino, la invito a salire sul pugno semplicemente ponendolo sotto la coda e lei con un passo indietro ci è salita sopra. Delicatamente, la riporto al nido e, dopo poco, assaggia la quaglia. In un momento di tranquillità le metto anche i braccialetti alle zampe e un campanello, giusto perché si abitui fin da subito. Alla sera, durante la cena, vedo con piacere che mangia il resto della quaglia con più appetito e disinvoltura della volta precedente, ingoiando ossa e piume. Termina la serata saltando giù dal tavolino per poi risalirci su dopo qualche istante. Si è lisciata le piume e sta con la zampa in piuma. Ha il gozzo, è rilassata, ottima esperienza positiva, sta andando tutto per il meglio. La nottata la passerà in doccia come la scorsa notte.
25-06-2013
Oggi la giornata è trascorsa in tranquillità sul suo nido in soggiorno. Ha mangiato metà quaglia alla mattina e altra metà alla sera. Tutto il giorno è stata a sonnecchiare, a passarsi il becco tra le piume, a stiracchiarsi, a vedere la televisione in compagnia della famiglia fino a sera. Ho provato a tirarla su sul pugno appoggiandolo sotto la coda. Una volta sul pugno, molto delicatamente, l’ho sollevata su e accarezzata brevemente. Si regge sul pugno a malapena, non è in grado di girarsi ne di trattenersi bene con le zampe e ho paura che cada. Non sa ancora usare le ali che non sono neanche sviluppate quindi la ripongo delicatamente al nido. Passa la notte in doccia come sempre.
26-06-2013
Vado a prenderla in doccia, è completamente sdraiata sul petto all’interno del suo contenitore nido. Sollevo su contenitore e falco e molto lentamente, come sempre mi dirigo in soggiorno dove ho riposto precedentemente metà quaglia legata al logoro nel nido. Appena è a portata, con una mano, la invito a saltare sul nido del soggiorno, e così fa. Dopo poco inizia a mangiare la quaglia.
E’ in questi momenti che amo soffermarmi vicino a Gemma, voglio che associ la mia presenza ad una esperienza positiva come il nutrimento.
Passa tutta la mattinata sul suo nido. A pranzo la trovo sui resti piumati della quaglia e decido di integrare la sua dieta con un pulcino intero che ripongo alle sue spalle mentre è indaffarata a vedere altro. Poco dopo lo divora con ingordigia in mia presenza, altra esperienza positiva. Ha sempre un bel gozzo visibile. Circa ¾ d’ora dopo, cerca ancora cibo… Le do un altro pulcino, sempre senza farmi vedere che lo metto nel suo nido. Quando torno, alla sera per cena, le metto la sua prima quaglia intera che divora quasi tutta! La “ragazza” cresce e con essa l’appetito! Buon segno! Non ama stare sola, quando lo è scende dal nido per esplorare casa a piedi…. L’ho trovata grazie al campanello… Ho provato a prenderla su con il guanto ma scende immediatamente. Sono costretto a prenderla di forza e a riporla in soggiorno con non pochi schiamazzi da parte del pennuto. Vedremo più in la…. Novità del giorno, inizia dopo il pasto a pulirsi il becco e ad artigliare con rapidità e violenza qualche parte del nido… Sta imparando a controllare le sue armi micidiali!
29-06-2013 Introduzione al logoro
Oggi è sabato è una bellissima giornata di sole e ho tutto il giorno per studiare il comportamento del giovane astore. Come sempre la vado a prendere dalla doccia e la porto nel nido in soggiorno dove la aspetta una quaglia sul logoro. Senza indugi, appena mi avvicino al nido, con un voletto di 50 cm, si lancia sul nido e subito dopo sul logoro dove la faccio mangiare a sazietà. Non appena ha finito di mangiare, mi riavvicino con la cassetta nido (quella che utilizzo per la notte) e la spingo delicatamente a salirci su per portarla sul tavolo in esterno. E’ bello vedere che osserva tutto, cani, gatti, farfalle, erick sull’altra pertica, il via vai delle mie bambine ecc. Dopo poco, con un bel voletto di un metro e mezzo, passa dal tavolo allo schienale della sedia e poi sulla panca li vicino. Con fare deciso, zompetta su un vaso e li passa tutta la mattinata a godersi il sole del mattino, passarsi le penne tra il becco, a mordicchiarsi i geti… Noi ne approfittiamo per dare una pulita al soggiorno perchè ne ha davvero bisogno… Mi rendo conto che è difficile fare questa esperienza se non hai accanto una donna intelligente come la mia che comprende la grande passione che mi anima! Le bambine mi stanno dando un grande aiuto in questo momento di socializzazione, giocano, cantano, saltano, vanno in bicicletta, allungano la manina sul petto del falco e tutto questo serve a crescere un animale senza paura. Nel pomeriggio ho tagliato l’erba in giardino passando a pochi metri da Gemma, insensibile al rumore della tosaerba, altro ottimo esercizio! Senza farmi vedere, le metto un pulcino poco distante dal suo posatoio, in un vaso. Quello spuntino le servirà per tutto il pomeriggio fino a sera. Il nido in soggiorno è in pessimo stato, i rami di pino iniziano a perdere gli aghi, è presente qualche residuo di carne ed è pieno di quelle particelle leggerissime che racchiudono le penne dei giovani falchi che sembra forfora.. Visto che il falco è fuori, glielo rifaccio completamente, lo apprezzerà! All’imbrunire mi riavvicino con la cassetta nido e mi avvicino al nido fresco e profumato del soggiorno con al centro una bella metà quaglia sul logoro. Emetto un fischio che mi servirà successivamente quando la chiamerò al logoro. Mentre mangia accendo la televisione e passerà con noi tutta la serata. E’ come i bambini, quando sta all’aria aperta, si stanca! Dopo il pasto si è accovacciata sul petto come una chioccia in cova e ha iniziato a sbadigliare innumerevoli volte per poi crollare letteralmente di sonno lasciando cadere, a poco a poco la testa giù, chiudendo gli occhi… Spettacolare! Come sempre ed esattamente con le stesse modalità la porto in doccia per la notte. A domani!
30-06-2013 Introduzione alla pertica tonda
Anche oggi c’è una magnifica giornata di sole ed è domenica! La prendo dal bagno e questa volta mi dirigo in giardino, l’erba è bassa e la ripongo a terra con tutto il contenitore della notte. Questa volta la quaglia dovrà andarsela a prendere sul prato! Quaglia sul logoro, fischio nel solito modo, faccio roteare verticalmente il logoro e glielo getto ad un metro e mezzo davanti a lei. E’ rilassatissima, è baciata dal primo sole mattutino ma ad un certo punto, fa un bel salto dritto vicino al logoro per artigliarlo con potenza.
Mangia metà quaglia e poi salta sul suo vaso preferito dove rimane tutta la mattina in piena tranquillità. Verso l’ora di pranzo, incarno il logoro con il resto della quaglia della mattina, soliti due giri, fischio e glielo getto sulla panchina ad un metro da lei. Un paio di minuti dopo la trovo sul logoro a mangiare. Mi avvicino, le cammino li vicino e si dimostra sempre tollerante. Quando ha finito di mangiare salta sul suo posatoio e li rimane a vigilare tutto. Levo il logoro e ripongo il resto della quaglia per la sera. Tragedia sfiorata… Stavo scrivendo il diario quando…dal rumore dei campanelli capisco che è scesa a terra. La vedo, è sul limite del prato. Tempo di capire cosa vuole fare.. e via, scappa a piedi proprio verso il mio maschio di harris legato di fronte a lei al fondo del giardino! Tempo di buttare il pc sul divano e scappar fuori che Erick è a 10 cm da Gemma!!!! Erick è sceso giù dal suo posatoio ed è arrivato alla massima
estensione della lunga! Riesco al volo a spingere letteralmente l’astore dalla parte
opposta dell’ harris salvandola dai suoi artigli! Mi è andata bene! La cosa non deve ricapitare mai più! Decido di sollevarla sul pugno e di portarla in casa. Rimango con lei una decina di minuti con Gemma sul pugno e noto con piacere che non tenta di saltar giù, meno male! Allestisco 3mq di erba sintetica sul pavimento del patio, fronte al giardino, in ombra e proprio sul passaggio della cucina. Al centro appoggio una pertica tonda con una pesantissima base in ghisa e la lego nel classico modo tramite geti, girella lunga alla pertica.
Questo, da ora in poi sarà la sua nuova struttura. E’ normale arrivare a questo stadio quando il falco diventa ingestibile, tende a cercare posatoi sempre più in alto, arriva ad un età in cui, in natura, lascia il nido per posarsi sui rami vicini.
Per questo motivo conviene legare il falco ed avvicinarsi alle fasi successive di introduzione alla caccia. Si è abitata ad essere legata anche se di tanto in tanto becca il bottone dei geti. Sa esattamente dove può arrivare ma non ha ancora capito come saltare sulla pertica. Il nido in soggiorno non serve più anche perchè se la lasciassi di nuovo libera, tenterebbe di salire sui divani o peggio di girovagare per casa sbattendo rovinosamente. Al posto del nido, sempre sul tavolino basso in soggiorno, ho messo una vecchia tovaglia cerata, un quadrato di erba sintetica con al centro la pesante pertica. Da ora in poi, dovrà conviverci, ci si pulirà il becco a fine pasto, la farà sentire lontano dal pericolo. Verso sera, la prendo sul pugno appoggiandoglielo sotto la coda.
Il falco farà un passetto in dietro e si troverà sul pugno. Mi dirigo verso il giardino ma dopo pochi passi tenta di scendere, con molta calma, mentre è a penzoloni, la prendo con la mano destra dal petto e delicatamente la riporto sul pugno, lei sentendo il pugno lo stringe e si ritroverà nuovamente su di esso. Bene, rimane in equilibrio e sempre molto lentamente, cammino fino ad una sedia da giardino, una di quelle che ha i poggia braccia. Mi siedo e appoggio il pugno con il falco sul poggia braccio in modo da limitare i movimenti del guanto. Il falco è un po’ teso ma non si dibatte. Dopo qualche minuto, vedendolo tranquillo, mi alzo molto lentamente e faccio un breve giro con il falco sempre sul pugno verso l’ombra. Mi risiedo e noto subito che Gemma è più tranquilla. Rimango sul posto una decina di minuti per poi tornare seduto dove ero prima. Questa volta ci rimango una quindicina di minuti, Gemma mette la zampa in piuma, segno che inizia ad amare il suo nuovo posatoio mobile! Altri minuti e mi riavvicino alla sua pertica, sempre da dietro le appoggio la pertica dietro la coda alla base dei tarsi e lei torna sulla pertica. Ottima esperienza!
04-07-2013
Come sempre predispongo una quaglia sul logoro, vado in bagno a prendere Gemma, trovo la cura del giorno prima e la porto con tanto di pertica fuori, sotto il patio sull’erba sintetica. Ho trovato una zona riparata dal sole ma nel bel mezzo della piena attività della famiglia. Quando la vedo tranquilla, mi metto davanti a lei, 2 giri di logoro roteandolo in verticale, fischio e faccio cadere il logoro per terra, sul tappetino a portata di falco. Non importa quanto tempo ci mette per salirci su visto che è una palla di grasso, alla fine ci salta su e la divora quasi tutta. Quando ha finito faccio sparire logoro e avanzi che le ripropongo alla sera. Noi nel frattempo, facciamo colazione e a lei non sfugge nulla. Passa tutta la mattina sulla pertica passandosi ogni piuma, una per una con una cura impressionante. Visto il caldo incessante, rifiuta il pulcino all’ora di pranzo, non importa, mangerà alla sera. Quando rientriamo dal lavoro, mi ricordo di avere un coniglio per la traina, un simulacro di coniglio con tanto di codino bianco. Lo incarno e glielo getto sul lato della pertica. Sorprendentemente, qualche secondo dopo, ci salta su con decisione, iniziano a mangiare la carne che avevo posto su. Mi era capitato con altri falchi che vedendo un “animale” nuovo, non si posassero sopra ma che ci si posassero vicino cercando di becchettarlo timidamente da lontano.. Mi sembra davvero un bell’approccio! Quando finisce di mangiare, torna sulla pertica e faccio sparire tutto, come al solito. Ceniamo e, delicatamente come sempre, mi metto il guanto, mi avvicino, glielo pongo dietro le zampe, sotto la coda e lei, con un passetto all’indietro ci sale su. La piccola apprende, è tranquilla e io sono contento di tutto ciò! Molto delicatamente, la porto in soggiorno davanti alla televisione e mi siedo sul divano appoggiando la parte bassa del guanto sul poggiabraccio in modo che lei abbia una tenuta sul guanto senza incertezze. Si rilassa molto, a volte socchiude gli occhi, io di tanto in tanto, la accarezzo con la mano destra partendo dalle zampe, via via sempre più su fino alla testa. Ogni sera è sempre più a suo agio, ogni sera più rilassata. Quando sia lei che io siamo stanchi, prendo la pertica e la riposiziono nella doccia mentre lei è sul pugno, la poso su, la assicuro con il moschettone e.. buona notte! Sono animali metodici, abitudinari, non amano gli imprevisti e io, per ora non glieli presento. Sta reagendo bene alla socializzazione, è serena, tranquilla, equilibrata, tra pochi giorni faremo il primo giro in auto, le servirà anche questa esperienza…
13-07-2013 introduzione del bagnetto, della pertica alta e del cappuccio
I giorni stanno passando in attesa che Gemma, rinominata in Ira.. completi lo sviluppo delle penne. Le primarie sono quasi completamente sviluppate tanto quanto la coda. Ha passato questi giorni mangiando a sazietà. Da pochi giorni, la mattina, la metto in giardino anzichè sotto il portico, predisponendo un grande sottovaso pieno di acqua che fungerà da bagnetto. Altra novità è che ho
introdotto la “cortesia” cioè una
zampa di quaglia che le avvicino quando la prendo dalla doccia al mattino. in pratica, la faccio salire sul pugno nel solito modo, poi con la mano destra porto al pugno guantato la zampetta di quaglia che rosicchierà nel breve tragitto bagno-giardino. Arrivato in giardino, la poso sulla pertica, prendo il logoro che già avevo guarnito con il resto della quaglia, 2 giri, fischio e glielo getto dove può arrivare. Lei ci salta su, divora la quaglia e poi va a bere o a fare il bagno. E’ molto rilassata all’aria aperta e non ha paura di nulla. Ho introdotto la cortesia per avvicinarmela un po’, amo i rapaci assolutamente domestici e in un paio di occasioni si era dimostrata troppo selvatica per i miei gusti. Se mi avvicino ad un astore sulla pertica e ha la zampa in piuma, non mi piace che al mio avvicinarmi posa la zampa e si stringe tra le spalle. Sono segnali di paura che non amo. Da quando ho introdotto le beccate al pugno, è meno permalosa.
Altra novità è la pertica alta modello Pirrotta.
L’ho autocostruita ed è fantastica. L’astore si trova più in alto, si sente al sicuro ed è perfettamente a suo agio. L’ho posizionata sul passaggio della cucina e praticamente, ogni volta che usciamo in giardino, passando, la sfioriamo. Ora, anche se passiamo e ha la zampa in piuma, non la posa più, ma gira la testa, curiosa con le penne ben rilassate. Questa pertica è fantastica perchè il falco non si sentirà mai in pericolo e sarà più semplice per il falconiere prenderlo sul pugno.Alla sera dopo il pasto, le metto il cappuccio e glielo lascio via via di più. Piano piano ci si sta abituando. Domani andrò a comprare i primi conigli, è ora di iniziare a cacciare!
Il Diario del mio Astore seconda parte….
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Buongiorno,
grazie per l’interessante racconto e per la dedizione dimostrata!
Cordialmente
Ciao. ho letto il diario mi piace volevo chiederti quando dici che ai
deposto un pulcino alle sue spalle senza farti vedere mi dici perche
si fà cosi?
E penso il fatto che poi che metti la quaglia sul logoro per far
conoscere il logoro?
E la presenza sul tavolo del guanto e cappuccio serve per
famigliarizare?
Se non ti dispiace mi dai queste risposte.
grazie della tua disponibilità.
mimmo.
-Per non associare la mia presenza al cibo, soprattutto quando il falco è piccolo. Serve a limitare il fatto che urli.
-Si, il logoro lo conosce perchè lo ha sempre avuto a disposizione nel nido ma, legandoci la quaglia lo identifica come fonte di cibo. Mi servirà quando dovrò chiamare il falco una volta libero.
-Esattamente così, gli ho lasciato nel nido il guanto, il logoro e un cappuccio in modo che potesse famigliarizzare con loro.
Se hai altre domande sono a disposizione! Ciao, Fede
Ciao. Ho letto il suo diario e sono rimasto impressionato. Potrebbe darmi dei consigli su come rendere il più tranquillo possibile l’astore? Ha gia cacciato e ha esperienza? Io penso di prenderne un esemplare da un allevamento e incomincerò la mia “avventura” nel 2014. I miei amici dicono che è molto difficile da addestrare e non me lo consigliano…lei cosa mi dice a questo proposito? Io ho gia allevato due falchi sacri e penso di riuscirci anche con l’astore…potrebbe darmi delle dritte o dei consigli su questo argomento? Lei il suo astore è riuscita ad addestrarlo? Che prede è in grado di cacciare? Spero che lei risponda alla mia mail. Grazie in anticipo. Ciao. Mirco.