Franco Gaeti con la moglie Simona e uno dei suoi falchi lanari
BOTTICINO. Ha lasciato la città e si è trasferito in una cascina per dedicarsi ai rapaci. Con la moglie Simona ora gestisce l’allevamento più grande d’Europa. «Il fascino sta nella complicità che si instaura tra l’uomo e l’animale»
Botticino. A 54 anni suonati ha deciso di cambiare radicalmente il suo modo di vivere: da architetto ad agricoltore e allevatore di falchi. E così, Franco Gaeti ha detto addio alla città e si è trasferito, armi e bagagli, a Botticino. Vive con la moglie Simona, pure lei architetto, in un’accogliente cascinetta ristrutturata, attorniato dai suoi falchi, ovviamente, ma anche da cani e da altri volatili.
LA PASSIONE per la falconeria l’ha contagiato una ventina di anni fa, quando per la prima volta ha incontrato un astore. Poi, piano piano, è arrivata la decisione di mettersi ad allevare i falchi in cattività. Adesso nelle sue voliere ci sono 25 coppie di lanari.
«Il fascino dell’attività di falconeria – spiega Gaeti – sta nel rapporto che si crea con il falco, che non viene umanizzato, rimarrà sempre un rapace, ma con il tempo si diventa complici. E questo grazie alla spiccata intelligenza del falco, e alla capacità che l’animale ha di adattarsi alle diverse situazioni. Il falco ti segue perché ne trae un vantaggio, vale a dire il bocconcino di carne che è il premio finale».
Quando lo si addestra e lo si libera per il volo ci può essere il rischio che non torni. Questo succede se viene spaventato. Però di norma i falchi non se ne vanno, anche perché li si addestra a riconoscere il «logoro», un simulacro d’uccello che viene roteato in aria e consente di richiamare il rapace in volo libero anche da distanze enormi.
«PER DIVENTARE un falconiere – prosegue Gaeti – occorre almeno un anno di apprendistato presso un esperto e tanta, tanta pazienza. Ma vi assicuro che è un’esperienza affascinante, che farà crescere insieme uomo e animale per vivere in armonia ed equilibrio con la natura». Per far conoscere la bellezza di questo antichissimo mestiere, presto, nella cascina di Botticino, Gaeti attiverà una fattoria didattica, che avrà l’obiettivo primario di insegnare, soprattutto ai ragazzi, l’importanza dei predatori nell’ecosistema.
Predatori che, come il falco lanario, sono sempre più minacciati dall’uomo. La femmina depone tre-quattro uova all’anno, ai primi di aprile. Le uova si schiudono dopo un mese. In una quarantina di giorni i piccoli sono già in grado di volare e diventano indipendenti in un paio di mesi. Dopo un anno sono pronti per essere venduti (il valore oscilla tra i 1000 e i 1500 euro). Il mercato è in espansione. I riproduttori di falchi in Italia si contano sulle ditta di una mano e l’allevamento di Gaeti è il più grande d’Europa.
Il falco lanario pesa mezzo chilo, le femmine arrivano anche agli 800 grammi. Volano a 500 metri di altezza e quando sono a caccia, in picchiata, sfiorano i 300 chilometri orari. La specie, allo stato selvatico, è presente in Sicilia. Da noi lo si può trovare nel periodo di immigrazione, oppure a Botticino, nell’allevamento di Franco Gaeti.
Lucio Binacchi
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Ho avuto il piacere di conoscere Franco e sua moglie Simona andandoli a trovare nella loro casa a Botticino circa 3 anni fa’. Una coppia simpatica, che mi ha riservato un’accoglienza calorosa e familiare!
Franco mi ha fatto visitare il suo allevamento, mi ha dedicato molto tempo per parlare della Falconeria e della riproduzione, nelle sue parole si sentiva la passione e la dedizione che ci mette!
Auguro a Franco e Simona un meritato successo anche per il progetto della fattoria didattica!