Visita clinica dei falchi ed esami diagnostici

veterinario rapaci

Sommario
Con la continua crescita del numero di falchi che vivono in cattività e’ richiesto al medico
veterinario uno specifico aggiornamento professionale e una maggior conoscenza del delicato
equilibrio psico-fisico degli uccelli da preda.
L’arte della diagnosi nella medicina dei rapaci si basa sul riuscire a raccogliere una completa
informazione tramite questionario con domande mirate, eseguire un veloce ma esauriente
esame fisico, raccogliere numerosi dati dagli esami collaterali e quindi interpretare tutte le
informazioni raccolte. (1)
Infine terminare la visita avendo inflitto al falco meno danni possibili, sia fisici che psicologici.
Ottenere una buona anamnesi e’ un punto fondamentale per arrivare alla diagnosi. Inoltre
conoscere i più comuni segni clinici di malattia aiuta nella formulazione di diagnosi
differenziali.
Anche se il falco può presentare un evidente sintomo spesso il problema e’ più complesso ed il
primo sintomo che appare può anche non essere il più grave.
E’ difficile, se non impossibile, condurre un adeguato esame fisico su un rapace spaventato e
combattivo se non viene anestetizzato, non solo e’ difficile ma può risultare anche pericoloso
per il veterinario, per il suo assistente e per il paziente stesso.
E’ raccomandata sempre l’anestesia con isoflorano o con la combinazione di isoflorano e una
premedicazione iniettabile mediante ketamina/medetomidina.
Una volta ottenuta la diagnosi definitiva e’ importante seguire ogni caso con il trainer del falco
e sviluppare un programma di medicina preventiva.

Introduzione
Si ritiene che l’arte della falconeria sia originata 4000 anni fa sugli altopiani dell’Asia centrale,
in un’area corrispondente agli attuali stati di Corea, Giappone e Cina.
Ancora oggi queste regioni possiedono le più alte concentrazioni di uccelli da preda adatti alla
falconeria come Sacri, Pellegrini, Lanari e Aquile. (2)
La passione per la falconeria si propagò quindi lungo la rotta del commercio della seta fino al
mondo arabo e quindi arrivò in Europa ai tempi delle crociate.
La caccia con i rapaci e’ quindi lo sport più antico del mondo.
Il termine rapace deriva dal latino rapere ,ovvero afferrare o stringere e viene impiegato per
indicare in generale qualsiasi uccello da preda. (3)
Oggi i rapaci sono mantenuti in cattività per varie ragioni che includono riabilitazione,
spettacoli di volo, centri di allevamento, attività di pest control e di falconeria. (4)

Obbiettivi della relazione
1) come raccogliere un’esauriente anamnesi.
2) riassumere le basi dell’esame fisico del rapace includendo le tecniche di contenimento
dell’animale .
3) come raccogliere le informazioni sufficienti per arrivare alla diagnosi compiendo vari
esami collaterali.

Cosa devi chiedere
Durante il primo incontro fra il veterinario e il suo paziente, avviene una serie di importanti
dinamiche. Per primo il falco e’ avvicinato, catturato e mantenuto costretto nonostante i suoi
sforzi per sfuggire alla presa. Una volta contenuto, il falco viene esaminato dal veterinario per
accertarsi delle sue condizioni.
Mentre il veterinario e’ impegnato ad eseguire l’esame clinico, e’ il contenimento del falco che
attira l’attenzione e la preoccupazione del trainer. (5)
Nulla può distruggere la fiducia di un falconiere verso il suo veterinario più velocemente di un
incompetente contenimento del falco durante l’esame fisico.
E questo a buona ragione poiché i danni inferti alle penne primarie e alla coda possono
rivelarsi addirittura incompatibili con il futuro di agonismo o di riabilitazione del soggetto,
avendo danneggiato seriamente le sue capacità di volo. E’ importante tener presente la
possibilità’ di danni iatrogeni e intanto rapportarsi con il trainer per instaurare un rapporto di
fiducia e per apprendere nuove tecniche di manipolazione del falco.
Quando ti viene presentato un rapace per la visita e’ essenziale ricevere un’anamnesi la più
dettagliata possibile. Ricorda di essere paziente e spendere tempo per ottenere informazioni
circa l’alimentazione e qualsiasi altra storia del falco, poiché queste note potranno rilevarsi
fondamentali per la diagnosi. (6)
L’anamnesi si verte su un questionario da rivolgere al proprietario del rapace mentre ancora
il falco e’ incappucciato sul pugno o e’ contenuto nel trasportino. (7)

Questionario del Dubai Falcon Hospital:
Provenienza del rapace?
Ragione della visita e problema attuale?
Durata del problema?
Tipo di cibo?
E’ stato somministrata preda abbattuta con armi da fuoco?
Il falco e’ riluttante ad ingerire o mangiucchia a piccoli bocconi?
Altri falchi con lo stesso problema?
Hai notato cambiamenti nella voce del falco?
Hai notato cambiamenti nel carattere?
E stato visitato da altri veterinari ?
Qual’e’ il suo alloggio?
Cambiamenti nell’appetito?
Qual’e’ la sua performance nel volo?
Le feci sono normali?
Per risparmiare tempo ognuna di queste domande ha risposte già codificate per cui il
falconiere deve solo selezionare la casella corrispondente.

Osservazione del paziente
L’osservazione del falco prima di eseguire l’esame fisico e’ indispensabile.
Non e’ possibile cominciare l’osservazione nel mezzo di una normale clinica per piccoli
animali poiché il falco sentirà la presenza di un cane o di un gatto come quella di un predatore
e questo aumenterà lo stress della visita. (7) La maggior parte dei falchi addestrati arriverà
già con adeguato cappuccio e “geti” (lacci di cuoio che assicurano le zampe contro tentativi di
fuga) . Per i falchi che arrivano nel trasportino sarà cura del veterinario procurarsi cappucci e
geti di varie misure per i vari tipi di rapaci. I manufatti in pelle per la falconeria “made in Italy”
sono famosi nel mondo e facilmente reperibili.

Gli uccelli selvatici in genere e i falchi in particolare possiedono un enorme capacità di
nascondere segni di malattia fino al punto in cui e’ impossibile non manifestare malessere.
Questa e’ una strategia di sopravvivenza in quanto l’apparenza del segno di malattia rende
l’animale selvatico a rischio di predazione. (8)
Devi osservare il falco attentamente: annota il tipo e la frequenza degli atti respiratori, la
posizione delle ali, se il piumaggio e’ arruffato o aderente, la postura sui 2 arti, la velocità di
reazione allo stress.
La frequenza respiratoria di un falco a riposo e’ da 11 a 28 atti al minuto.
Lo stress test può servire per determinare intolleranza allo sforzo.
La condizione del piumaggio va valutata attentamente controllando le primarie
eventualmente danneggiate.
Lo stato di idratazione e’ stimato elevando una plica cutanea a livello delle dita del falco. Le
condizioni fisiche e il peso del falco sono in genere direttamente correlate per cui un uccello in
buone condizioni ha un peso corporeo adeguato per la sua specie e per il suo sesso (il maschio
e’ circa un terzo più piccolo della femmina).
Il peso corporeo e’ controllato mediante apposita bilancia con trespolo mentre le condizioni
corporee sono valutate tramite palpazione manuale dei muscoli pettorali.
E’ questo il momento di effettuare anche l’esame delle feci che e’ semplice e procura molte
informazioni. In clinica a volte bisogna aspettare che il falco deponga le feci su superficie non
contaminata, falchi incappucciati di solito sono stimolati appena viene rimosso il cappuccio
poiché lo stress di ritrovarsi in ambiente non familiare stimola l’escrezione.
Se ciò non avviene bisogna depositare alcune gocce di acqua tramite una siringa direttamente
nella bocca del rapace. (8)

Contenimento ed esame fisico
L’esame fisico non può essere condotto senza un adeguato contenimento dell’animale. Il
paziente rapace può essere molto più difficile da contenere rispetto a un cane o a un gatto ed
un’esatta tecnica e’ essenziale perché il contenimento sia un episodio senza stress per
veterinario, assistente ed animale. Qualsiasi cosa richiesta per l’esame fisico e la raccolta di
campioni dovrebbe essere preparato prima di manipolare l’animale. Ricorda che i falchi sono
particolarmente suscettibili allo stress e i falchi malati lo sono ancora di più. L’esame fisico
andrebbe eseguito in maniera più rapida possibile e in quasi tutti i casi e preferibile
anestetizzare l’animale. Logicamente va valutato il rischio dell’anestesia rispetto al solo
contenimento manuale del falco. (9). In Dubai Falcon Hospital usiamo indurre l’anestesia con
una miscela di Ketamina (3 mg /kg) e medetomidina (0,06 mg/kg) e mantenere quindi
l’anestesia tramite isoflorano somministrato via maschera facciale.
Nello stadio dell’esame fisico nulla può essere trascurato poiché potrebbe risultare difficile se
non impossibile riaddormentare o ricontenere di nuovo l’animale.
Per non tralasciare nulla e’ importante adottare una routine ‘step by step’: il miglior approccio
e’ una logica progressione dalla testa alla coda. Prima di iniziare l’esame e’ meglio prestare
attenzione al tipo e alla frequenza respiratoria per assicurarsi che il paziente non sia in
pericolo di vita durante l’esame fisico. Nella regione della testa osserviamo gli occhi, le
orecchie, le narici, il becco, la bocca e l’orofaringe. Gli occhi devono apparire non infiammati e
simmetrici. Le narici vanno esaminate per eventuali detriti o sierosità. La cheratina del becco
deve essere liscia e senza crack o deviazioni. La lingua, la glottide e l’orofaringe vanno
osservati per eventuali masse, placche o aeree infiammatorie. Il collo va palpato per stimare il
gozzo e la presenza di eventuali corpi estranei.
Per l’esame dei sistemi cardiovascolare e respiratorio ricorriamo all’auscultazione.
Auscultazione dei polmoni, sacchi aerei e cuore prevede porre lo stetoscopio sia sul lato
dorsale che su quello ventrale dell’uccello. Normalmente non sono udibili suoni respiratori

poiché il tessuto polmonare non si espande attivamente. Il battito cardiaco e’ facilmente
udibile su entrambi i lati e il suo rate e’ intorno ai 350 battiti al minuto.
La palpazione dell’addome e’ particolarmente difficile poiché l’area addominale e’ stretta e gli
organi sono situati profondamente: risulta importante specialmente nei casi di ascite o di
epatomegalia.
Le ali andrebbero esaminate separatamente per ogni evidenza di fratture o lussazioni,
umettare con alcool le piume aiuta per evidenziare traumi dei tessuti molli. Un’ala
leggermente abbassata rispetto all’altra può indicare rottura del tendine del muscolo
sopracoricoideo.(10)
Le zampe vanno estese per evidenziare asimmetrie ed e’ fondamentale esaminare con buona
luce e aiuto di occhiali ingrandenti la superficie palmare dei piedi per non trascurare la
presenza di primi stadi di pododermatite, relativamente frequente nei falchi mantenuti in
cattività.
Ultimo doveroso sguardo alla condizione di tutto il piumaggio e specialmente alle condizioni
delle remiganti primarie e secondarie e alle penne della coda: ricorda che si può anche
ottenere un’eccellente guarigione dell’animale ma, se hai trascurato una primaria
danneggiata, quel falco non volerà mai nemmeno discretamente.
Per veterinari impegnati nella medicina dei rapaci può risultare utile diventare familiari con le
tecniche di imping (riparazione di penne primarie, secondarie e della coda mediante innesti).

Esami diagnostici
L’esame fisico dei rapaci risulta più veloce di quello dei mammiferi ma di solito procura meno
informazioni e quasi sempre non e’ diagnostico.
Per raccogliere ulteriori informazioni e’ essenziale tutta la rete degli esami diagnostici da
compiere sull’animale ancora manualmente contenuto e che prevede esame radiografico nelle
due proiezioni, esame ematologico e profilo biochimico, prelievo di campione dalla mucosa
esofagea, esami citologici e colturali, esami microbiologici, esami tossicologici. Inoltre,
nell’esperienza del nostro ospedale, molte volte risulta indispensabile l’esame endoscopico a
livello dei sacchi aerei.
Radiografie correttamente posizionate sono imperative per una corretta interpretazione. Se lo
sterno e le vertebre non sono perfettamente sovrapposti nella posizione ventrodorsale, se le
ali non sono estese simmetricamente e le zampe non sono estese al massimo avrai difficoltà a
valutare polmoni, sacchi aerei e fegato. Nella proiezione laterale, la tendenza e’ quella di
ruotare eccessivamente l’uccello abbassando entrambe le ali a livello del tavolo. Questo non
permette allo sterno di essere parallelo all’asse del tavolo radiologico e rende
l’interpretazione degli organi addominali falsata. (11)
Il sangue dovrebbe essere prelevato per l’esame emocromocitometrico e per il profilo
biochimico. La venipuntura può essere effettuata dalla vena mediale metatarsale, dalla
brachiale o dalla cutanea ulnare superficiale e infine dalla vena giugulare destra. Il prelievo
dall’ala va effettuato solo in paziente in anestesia per la tendenza a sanguinare dopo il
prelievo e per i molteplici rischi di ematoma, lacerazione della vena e anche fratture dovute o
improprio contenimento. (6)
L’esame ematologico nei pazienti aviari e’ uno dei punti più importanti nel pannello
diagnostico. Forse non esiste altro singolo test che procura tante informazioni circa lo stato di
salute del soggetto. (12)
Il profilo leucocitario varia tra le varie specie di falchi e la valutazione del leucogramma
include la morfologia dei leucociti e la classificazione dei vari tipi. Gli eterofili tossici possono
indicare setticemia, infezioni virali o fungine. (13)

Il profilo biochimico negli uccelli e’ di difficile valutazione poiché i risultati sono influenzati
da molti fattori: i dati più consistenti derivano da Proteine totali, AST, acidi biliari e acido
urico.
Altri esami collaterali come l’esame delle feci e l’esame delle urine dovrebbero già essere stati
eseguiti e quindi avrai già in mano i risultati.
Gli esami parassitologici includono esame microscopico diretto e dopo flottazione delle feci ed
inoltre esame diretto e dopo colorazione del campione dalla mucosa del gozzo. Le indicazioni
per l’esame delle urine sono poliuria e anomala apparenza delle reni all’esame radiografico.
Per eseguire il campionamento devi aspirare con siringa la parte liquida e trasparente delle
escrezioni evitando contaminazioni da feci ed urati.
L’esame endoscopico con endoscopio rigido 2,7 mm e’ diventata parte integrante dell’esame
diagnostico dato il grande numero di informazioni e per la possibilità non solo di visione
diretta ma anche di campioni bioptici da vari organi come fegato, milza , reni e tessuto
polmonare.
Logicamente l’abilita’ del veterinario deve essere supportata da esami citologici, colturali e
istopatologia da parte di laboratori sensibilizzati.
Comunque l’esame endoscopico e ‘ quasi sempre diagnostico ed assolutamente essenziale per
diagnosticare gli stadi precoci di aspergillosi, quando la malattia fungina riserva la prognosi
più favorevole.

Conclusioni
La raccolta dell’anamnesi e’ essenziale per la visita clinica del rapace. Viene consigliato di
preparare un questionario da sottoporre al falconiere.
L’osservazione attenta del rapace e la raccolta di feci e urine deve precedere la fase di
contenimento del falco. L’esame fisico deve essere eseguito metodicamente e deve
obbligatoriamente essere integrato dalla rete degli esami collaterali diagnostici.

Bibliografia
1)Echols S, (1999), Collecting diagnostics samples in avian patients, Vet Clin North Am Exot
Anim Pract, 621-649
2)Remple D, Gross C, ( 1998), Falconry and birds of prey in the Gulf, Motivate Publishing,
Dubai, 7-9
3)Cooper J.E (2001), Birds of prey-health and disease, Blakwell Publishing, Oxford 1-8
4)Jones M.P, (2004), Raptor nutrition, Western Veterinary conference proceedings, 459-462
5)Harris D.J, (2001), Avian Restraint and Physical Exam, Atlantic Coast Vet Conference, 28-32
6)Tell A, (2004), Performing a Physical examination, Blood Sample Collection, and Quarantine
Evaluation of Avian Patients, Western Vet Conf
7)Forbes N.A, (1996), Manual of Raptors, Pigeons and Waterfowl, BSAVA ,Gloucestershire, 21-
23
8)Heindenreich M,( 1997),
Birds of Prey Medicine and Management, Blackwell
Science,Oxford, 72-75
9)Bennet R. A (2002), Avian Clinical and Diagnostic Techiques, Atlantic Coast Vet Conf, 56-59
10)Coles B.H. (1997), Avian Medicine and Surgery,II ed., Blackwell Science, Oxford, 26-43
11)Lightfoot T.L.,(2001), Hospital Precautions and Procedures to Avoid Disaster in Avian
Medicine, Atlantic Coast Vet Conf, 113-115
12)Harris D.J., (2003), Essential Avian Laboratory Testing, Western Veterinary Conference
13)Rupley A. E., (2002), Diagnostic Specimen Sampling in Birds, Western Veterinary
Conference

Antonio Di Somma
Med. Vet., dir. Dubai Falcon Hospital, Dubai, Emirati Arabi Uniti

Falconeria Moderna

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Nota fin dai tempi antichi come tecnica di caccia, spesso ad esclusivo appannaggio dei ceti più elevati, la falconeria ha subito un’interessante evoluzione in tempi recenti.
Le variazioni ambientali indotte dall’uomo hanno, talora, permesso ad alcune specie di prolificare enormemente nei nuovi habitat, causandovi spesso gravi danni. Un tipico esempio è rappresentato dai colombi torraioli, il cui numero è enormemente aumentato nei centri urbani grazie alle abbondanti risorse alimentari, la mancanza di predatori naturali e la ricchezza di siti di nidificazione.
L’effetto negativo della presenza dei colombi (imbrattamento fecale, diffusione di germi patogeni, ecc.) non si fa sentire solo nei centri storici delle città d’arte, ma anche in altri ambienti quali, ad esempio, aeroporti ed aree ospedaliere. E’ noto che molte amministrazioni comunali dedicano energie e fondi allo sviluppo di piani per il controllo numerico dei colombi cittadini; sovente, tuttavia, questi progetti non raccolgono i risultati sperati. Anche altre specie aviari, oltretutto, hanno cominciato a colonizzare gli ambienti antropizzati o degradati dall’uomo, come avviene, ad esempio, per i gabbiani nelle discariche.
L’impiego dei falchi rappresenta, al momento, un valido ed ecologico strumento per allontanare i volatili dagli obiettivi più a rischio.
Tale attività, conosciuta come “Bird Control” viene svolta da esperti falconieri che mantengono lontani co-lombi ed altri uccelli semplicemente facendo volare i propri falchi nella zona che si vuole libera da tali volatili.

Le specie più utilizzate allo scopo del “Bird control” sono il Falco Pellegrino (Falco Peregrinus) ed il Falco di Harris (Parabuteo Unicintus).

Il volo alto e veloce del Falco Pellegrino ne permette un ottimo utilizzo negli aeroporti dove contribuisce non poco a tener lontano dagli aerei storni e colombi.
Il Falco di Harris, caratterizzato da un volo basso e, soprattutto, da un’indole particolarmente socievole, viene impiegato con successo nelle aree urbane come, ad esempio, gli ospedali. Anche altre specie (Girfalco, Lanario, Sacro, ecc.) sono, comunque, impiegate in falconeria e tutte riprodotte in cattività.
Guadagnare la fiducia del nuovo falco e rendergli familiare la figura umana è per il falconiere il primo obiettivo, raggiungibile con un paziente lavoro di addestramento invitando il falco a volare dal blocco sul pugno (protetto dal guanto di cuoio) del falconiere che stringe tra le dita un invitante bocconcino.
Durante questa fase il falco è assicurato ad un cordicella in modo che non possa allontanarsi; una fuga in questo delicato periodo potrebbe essere fatale per l’animale. Nel giro di una decina di giorni (con un lavoro costante e dedicando circa 10 ore al giorno all’addestramento) si ottengono i primi risultati ed il falco può essere successivamente liberato, dal momento che si è certi del suo ritorno ottenibile con il richiamo del cibo.

L’addestramento, in pratica, non termina mai dal momento che vi è una continua “conoscenza” tra uomo e falco ed una continua correzione di errori dell’uno o dell’altro per ottenere i migliori risultati. Anche l’allenamento deve essere costante in quanto la muscolatura del falco deve es-sere sempre in perfetta forma per le necessità di lavoro. Durante la notte e nei momenti in cui non è sottoposto a lavoro, il falco viene alloggiato in una voliera, dove ha la possibilità di posarsi su appositi posatoi, o blocchi, spesso ricoperti da un particolare materiale (astroturf) che ricorda l’erba sintetica e viene impiegato al fine di prevenire alcune patologie degli arti, tipiche dei falchi, come il “bumblefoot”.
Occorre, poi, ricordare che mantenere i falchi in perfetta salute è fondamentale per l’attività del falconiere e per questo motivo l’assistenza veterinaria e le varie misure sanitarie atte a prevenire le principali malattie dei rapaci giocano un ruolo molto importante nella moderna falconeria.

L’impiego dei falchi nel “Bird Control” è da preferire ad altri sistemi per numerose ragioni ed in particolare…

Negli aeroporti in cui sono stati impiegati i falchi si è riscontrata una riduzione media del 70% di impatti causati dagli uccelli con gli aeroplani con dei costi contenuti se paragonati ad altri sistemi.

L’innata paura dei rapaci da parte di molte specie di uccelli fa dell’impiego dei falchi un metodo, rispetto ad altri, che non induce negli uccelli “assuefazione”.

Si evita di disseminare nell’ambiente sostanze ormonali o potenzialmente tossiche.

L’obiettivo del moderno falconiere che esercita il “Bird Control” è quello di disperdere gli uccelli in modo incruento. Il moderno falconiere non è un cacciatore ed il volo del falco non si conclude con la cattura e l’uccisione del malcapitato colombo.
La sola presenza in volo del rapace è, infatti, sufficiente a terrorizzare gli altri volatili ed a disperderli. L’abile falconiere è in grado, infatti, di controllare il peso di volo del rapace in modo tale da permettere un volo efficace, ma non sufficientemente veloce da permettere la cattura della preda.
E’ necessario, tuttavia, che il falco sia presente nell’area da cui si vogliono allontanare gli uccelli per periodi prolungati, altrimenti i volatili ben presto ricompaiono.
E’ anche importante non far volare il falco sempre allo stesso orario, perché i co-lombi possono imparare i periodi della giornata in cui è meglio “dileguarsi” e quelli in cui possono stazionare senza pericolo.
Il tempo necessario per sgomberare definitivamente l’area dagli uccelli indesiderati dipende molto anche dal tipo di colonizzazione dei volatili in una determinata area.
Se, ad esempio, dei colombi trovano un ambiente propizio sia per nidificare che per alimentarsi sarà meno semplice allontanarli (e sarà necessario più tempo) che se lo stesso luogo fosse utilizzato solo come sito di nidificazione o di alimentazione.

 

fonte: petfamilynews.it

Falconeria, un patrimonio di tutti. Le celebrazioni al Parlamento UE

falconeria_unescoL’arte della falconeria recentemente è stata riconosciuta dall’Unesco un patrimonio culturale dell’intera umanità, da tutelare e da consegnare alle future generazioni. Per celebrare questo evento storico mercoledì 19 gennaio si terrà una cerimonia ufficiale a Strasburgo, nella sede del Parlamento Europeo.

L’evento sarà presenziato da Veronique Mathieu, presidente dell’Intergruppo parlamentareCaccia sostenibile, biodiversità e attività rurali. Interverranno rappresentanti della Commissione UE, dell’Unesco e della Face.
Il riconoscimento è il risultato di un eccellente esempio di cooperazione internazionale tra diversi stati, anche molto differenti tra loro (Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Corea, Mongolia, Marocco, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Siria ed Emirati Arabi Uniti) uniti per difendere una storica attività le cui origini risalgono a oltre 4 millenni fa.
Nella presentazione dell’Unesco si legge: “La falconeria è una delle più antiche relazioni tra uomo e uccello, risalenti a più di 4000 anni fa. La falconeria è una attività tradizionale con gli uccelli rapaci addestrati a prendere prede nel loro habitat. Si tratta di una attività naturale, perché il falco e la preda si sono evoluti insieme nel corso di milioni di anni, la loro interazione è un dramma antico. Il falco è adattato a cacciare la preda e la preda si è evoluta in molti modi per sfuggire al falco Questo porta ad una visione affascinante, nel modo in cui funziona la natura e pone una sfida intellettuale per il falconiere nella sua comprensione del comportamento. Il suo compito è quello di portare gli attori insieme sul palco della natura. Per fare questo il falconiere deve sviluppare una forte relazione e sinergia con il suo uccello”.

La falconeria tradizionale, giunta fino a noi praticamente invariata nelle sue peculiarità, deve essere difesa dal mondo moderno e dall’avanzata del cemento, che rende sempre più impraticabile questa e le altre forme di caccia. Non bisogna poi dimenticare che la falconeria è considerata un’attività a bassissimo impatto sulla fauna e sull’ambiente che mette in atto da sempre il principio della piena sostenibilità del prelievo venatorio.  Questo principio è il cuore stesso della cultura della caccia e questo riconoscimento ha un significato enorme per tutta la comunità dei cacciatori.
Fonte: BigHunter