Falconeria: caccia alle Anatre col Falco Pellegrino

caccia agli Anatidi con il Falco pellegrino (Falco peregrinus).

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Descrizione generale

E’ sicuramente una delle tecniche di caccia più belle e più classiche della falconeria.  La preda primaria è sicuramente il Germano reale, ma può capitare di catturare anche delle Marzaiole o Mestoloni o Alzavole.

Livello di difficoltà e risultati

Non è una tecnica particolarmente complessa, poiché si può fare tranquillamente a meno dell’uso del cane. Ma, dall’altro punto di vista, le anatre rappresentano una tra le prede più complesse, hanno un volo molto veloce, sono particolarmente agili e riescono a schivare gli attacchi, si ributtano appena possono in acqua o tra la vegetazione per evitare  il predatore.

Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno

Il fatto che il cane non sia necessario aiuta ad abbassare i costi di questa tecnica di caccia, ma spesso ci si trova ad effettuare lunghi spostamenti per raggiungere i territori frequentati dalle anatre, con relativi alti costi di carburante.

Ambienti

È una tecnica praticata in ambienti umidi, ove siano presenti canali, chiari, raccolte d’acqua che attirano le anatre.

Stagioni e orari

Alcune specie di Anatidi (Germano reale, per esempio, che è la specie preda principale) sono stanziali in Italia ma vengono raggiunti dal doppio passo dei migratori. Durante la stagione venatoria sono presenti in abbondanza. Per l’alto volo è consigliabile andare a caccia all’alba e al tramonto, mentre se si usa il basso volo (Astòre) si può cacciare durante tutto il giorno.

Uso di cani o altri ausiliari

Viene usato il cane molto di rado.

Addestramento ed introduzione

Si segue la classica procedura di introduzione graduale dei rapaci. I germani reali da addestramento/allenamento sono facilmente reperibili presso gli appositi allevamenti di  selvaggina. Sul selvatico vero e proprio è bene introdurre i falchi subito all’apertura della stagione venatoria così da sfruttare la grande abbondanza di giovani ancora poco esperti e dunque facili prede.

Esperienza e fitness

I rapaci impiegheranno circa una intera stagione venatoria, se portati a caccia 2-3 volte alla settimana o più, prima di apprendere adeguatamente le tecniche di attacco alle Anatre, prede velocissime e molto furbe nell’evitare i predatori. L’allenamento e la muscolatura dei falchi d’alto volo deve essere portato al massimo, a volte il falco resta in volo di attesa sopra il falconiere anche per 20 minuti prima di poter sviluppare un attacco.

Caccia pratica

I pellegrini da utilizzare devono avere un peso di volo di almeno 850 grammi. Una volta individuate a vista le anatre in un posto adeguato (lo specchio d’acqua non deve essere troppo grande altrimenti le anatre non si involeranno, non deve esserci presenza di zone antropizzate e recinti nell’area di caccia). Il falco viene messo in volo ad una distanza dalle anatre tale da non allarmarle. Il falconiere, col falco in volo d’attesa, si muove verso lo specchio d’acqua e il falco deve restare perfettamente centrato.  L’altezza di volo non deve superare i 100 metri, il falco deve sapere eseguire correttamente il volo d’attesa ed essere sempre centrato sul falconiere così da essere pronto a sferrare l’attacco nel momento giusto. Quando il falconiere sarà vicino allo specchio d’acqua farà involare le anatre che verranno attaccate dal falco in picchiata.

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Falconeria: caccia alla Gazza con lo Sparviere

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È una tecnica di caccia molto emozionante, e ottima soluzione per chi non ha a disposizione abbondanti prede classiche. Per questa caccia è possibile usare solo la femmina di Sparviere, il maschio infatti, a causa della sua piccola mole, non ha grandi possibilità di bloccare una gazza e soprattutto di restare indenne dalla sua strenua difesa.

Livello di difficoltà e risultati

La difficoltà è molto elevata sia per le difficoltà intrinseche di gestione/allenamento/addestramento dello Sparviere sia per la difficoltà di cattura delle prede: le gazze sono uccelli intelligentissimi in grado di evitare l’attacco del predatore in una immensa varietà di modi

Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno

È una tecnica piuttosto economica, l’unica spesa che può pesare è quella relativa al carburante: spesso la ricerca delle gazze richiede lunghi spostamenti di esplorazione del territorio in macchina, una battuta di caccia può richiedere anche 200-300 km di spostamenti continui in auto alla ricerca delle prede.

Ambienti

Può essere praticata in una grande varietà di territori (collina, pianura, campagna antropizzata, etc.).

Stagioni e orari

Tutto il giorno. Si possono ottenere speciali permessi dalle Province per la caccia delle gazze tutto l’anno.

Uso di cani o altri ausiliari

Non si usano cani. La ricerca avviene esplorando il territorio in auto.

Addestramento ed introduzione

Per l’addestramento dello Sparviere si usa la tecnica classica e graduale; il rapace deve essere introdotto alla preda gradualmente. È possibile reperire gazze per l’allenamento/addestramento dello Sparviere contattando le Province che eseguono i piani di controllo di questo uccello nocivo.

Esperienza e fitness

La fitness deve essere levatissima, deve essere massimizzata la capacità di accelerazione dello Sparviere con un addestramento adeguato al logoro e con voli continui, se possibile tutti i giorni. L’esperienza è fondamentale, la gazza è una preda molto furba; lo Sparviere richiede almeno una stagione di caccia prima di diventare esperto cacciatore di gazze. Uno Sparviere nato in cattività e addestrato da subito alle gazze, ha catturato 14 prede nel primo anno e ben 51 nel secondo!

Caccia pratica

Si esplora il territorio in auto, sono necessarie almeno due persone, una alla guida e una che tiene il rapace. Una volta individuata la preda lo sparviere viene lanciato all’attacco. In genere la cattura avviene entro 10-100 metri dal punto di lancio. Lo sparviere non uccide subito la preda che può quindi essere nuovamente liberata.

Con lo Sparviere è possibile cacciare anche la Ghiandaia: questa è però una preda particolarmente difficile, molto più furba delle gazze, che evita il volo a cielo aperto soprattutto se inseguita da un predatore. Difficilmente è possibile praticare esclusivamente la caccia alla Ghiandaia con lo Sparviere a meno che non si viva in zone dove la densità di questo Corvide è particolarmente elevata. Nella maggior parte dei casi si pratica la caccia alle Gazze con la possibilità di catturare, ogni tanto, anche qualche Ghiandaia.

L´ALTO E IL BASSO VOLO: CACCE DIVERSE, UN´UNICA MAGIA…

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Credo che la conoscenza delle diverse attitudini alla caccia del rapace sia una condizione per capire veramente i diversi tipi di volo usati in falconeria: alto e basso volo.

I rapaci usati per questa arte appartengono al genere dei falconiformi, istinti a loro volta in falconidi e accipitridi. Alla prima appartengono i falconi, alla seconda gli accipitrini.

In natura i falconi usano cacciare in volo, si levano cioè a parecchi metri da terra, talvolta alcune centinaia e non appena si accorgono di una probabile preda si lasciano andare in una picchiata che culmina con la presa diretta o con la famosa stoccata, che altro non è che un colpo di artigli a forte velocità che stordisce o addirittura uccide la preda. Il pellegrino in particolare è famoso per questo.

Ci sono però tanti altri falconi, così detti eclettici, che usano colpire all´improvviso sorvolando bassi il territorio sottostante e che, oltre agli uccelli, cacciano anche mammiferi come lepri, conigli e roditori di vario genere.
Su questo argomento si potrebbe scendere in particolari molto interessanti, in quanto ogni specie di falcone si distingue spesso per modalità diverse di caccia che la natura ha selezionato negli anni.

Gli accipitrini di cui fanno parte aquile, poiane, astori etc, invece, usano normalmente cacciare da postazione fisse, che consentono una buona visuale o alti dal cielo, come i falconi, ma spesso prediligono i mammiferi, e raramente uccelli.

In falconeria l´alto volo altro non è che permettere al rapace di cacciare nel suo modo più naturale possibile, aiutandolo soltanto a stanare la selvaggina, in modo che si levi in volo, spesso con l´aiuto di un cane.
Il falco che sta a monte, in una posizione ideale per una picchiata, ad una sessantina di metri sulla testa del falconiere, è un falco che avrà buone probabilità di stoccare una pernice nascosta in un cespuglio costretta a volare dall´intervento del cane.
Un falco che sorvola un lago o un fiume abitato da anatre non avrà alcuna speranza di colpire se l´uomo non provocherà il volo dell´eventuale preda, in quanto la selvaggina in genere non si leva in volo se si accorge di un predatore.

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Da questo possiamo dedurre che i falconi usati in falconeria cacciano solo uccelli in volo, sarà difficilissimo vedere per esempio un pellegrino colpire un fagiano mentre pascola!

Solitamente la caccia a vista si identifica col basso volo, viene come dicevamo praticata soprattutto con gli accipitrini. La partenza, alla vista della preda, avviene dal pugno del falconiere il quale si limita a mollare i geti (sottili strisce di cuoio che servono a trattenere l´animale dai tarsi).
Conigli, lepri per quanto riguarda gli astori sono la selvaggina più ambita, ma di uguale pregio sono corvidi e gallinacei vari.
L´aquila reale caccia bene volpi, lepri, e nei paesi mongoli anche il lupo.

Astore

Negli emirati arabi, invece, si adotta quasi esclusivamente la caccia a vista. Per tradizione l´arabo punta sul numero delle prede catturate, e viene effettuata con falconi di grosse e medie dimensioni, soprattutto falchi sacri e ibridi. Lì di fondamentale importanza è il cosiddetto “cacciatore di tracce”, un uomo al servizio dello sceicco di turno che ha lo specifico compito di scovare le tracce, per esempio, di houbara o della famosa gazzella del deserto.
Una volta avvistata il falcone viene liberato e lì spesso inizia una vera e propria lotta, viste le dimensioni delle prede, che culmina spesso con la vittoria del rapace che viene però prontamente aiutato dall´uomo.

Ho da recente notizie di una femmina di falco sacro di 17 anni che fa a meno del “cercatore di traccia”. Viene cioè messa in volo, comincia la sua ricerca e, quando localizza la preda, avverte il falconiere con movimenti della testa e delle ali.

Possiamo dedurre da quanto detto che la caccia a vista, e quindi il “basso volo”, ha certamente più risultati della caccia a monte e quindi dell´alto volo, in quanto in quest´ultima troppe condizioni in armonia tra loro devono coesistere. Sicuramente è molto più affascinante vedere un falcone in volo pronto nel suo tipico atteggiamento di caccia, le emozioni sono maggiori anche nei soli tentativi di predare.

Molte sono le occasioni in cui la preda la fa franca, poche sono quelle di successo ma per me, in fondo, hanno lo stesso valore.

Pietro Pottino

Allevatore, addestratore  e selezionatore
Rapaci da Falconeria “Sparacia”
www.allevamentosparacia.com
rapax@neomedia.it“>rapax@neomedia.it

Sparacia Falconeria

Fonte: http://www.cacciainfiera.it