Caccia con i Falchi d’alto volo alle Pernici

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Descrizione generale

E’ una caccia classica, molto praticata dai falconieri anglosassoni (alla Pernice di Scozia, Lagopus lagopus “Red Grouse”). In Italia è molto rara, a causa della rarità delle pernici in territori idonei nel nostro paese. Le pernici italiane sono la Pernice rossa (Alectoris rufa), la Coturnice (Alectoris greca) la Pernice sarda (Alectoris barbara) e la Pernice Chukar, specie alloctona introdotta dai cacciatori (Alectoris chukar). Il falco più consigliato è sicuramente, ancora una volta, il Falco pellegrino, sia maschio che femmina, con leggera predilezione per il primo; il terzuolo è infatti più veloce e agile e ben proporzionato alla dimensione delle pernici italiane. Altri falchi utilizzabili sono: maschio e femmina di Lanario, maschio di Sacro e ibridi maschi gyr/pellegrino (meno performanti ma comunque idonei a questa caccia sono anche i maschi di gyr/lanario e gyr/sacro).

 

Livello di difficoltà e risultati

I livelli di difficoltà sono molto alti, sia a causa della sinergia richiesta tra cane/falco/falconiere sia a causa della sempre maggiore rarità delle pernici sia a causa della difficoltà di cattura presentata da queste prede, che hanno un volo molto veloce. I risultati ottenibili però possono essere notevoli e le soddisfazioni enormi!

 

Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno

I falchi per questo tipo di caccia devono essere in grado di prendere quota molto velocemente, arrivare ad almeno 150 metri di altezza e mantenere questa quota in volo d’attesa. Preparare un falco a questa performance richiede tempo ed impegno da parte del falconiere. Spesso il consumo di carburante è elevato per raggiungere le zone più adatte. A questi costi si aggiunga il costo della selvaggina sia per l’addestramento sia di quella catturata durante la caccia; infine si consideri che il cane è necessario e ciò richiede ulteriore tempo per il suo addestramento e gestione, spazio e impegno.

 

Ambienti

Le pernici vivono in zone aperte, rocciose ed accidentate, prediligendo praterie aride e assolate. La Coturnice è distribuita sull’arco alpino tra i 1000 e i 2300 metri di altitudine, su parte dell’Appennino centrale e meridionale e in Sicilia.

 

Stagioni e orari

L’inizio della stagione venatoria, tra Settembre e Ottobre rappresentano i momenti più adatti per questo tipo di caccia. L’alba è invece il momento del giorno più adatto.

 

Uso di cani o altri ausiliari

I cani sono assolutamente necessari per stanare le Pernici, senza il loro ausilio non si potrebbe praticare questa caccia. Si usano cani da ferma adatti a territori aperti: il Pointer è sicuramente la scelta migliore, ma altre alternative sono rappresentate dal Setter irlandese, inglese e scozzese e dal Breton, per citare i principali.

 

Addestramento ed introduzione

L’addestramento avviene nel modo classico: partendo da un giovane, gli si dà il solito addestramento di base (richiamo al pugno, logoro, fischietto), introducendolo pian piano alla preda di interesse; non è difficile oggi reperire pernici e coturnici di allevamento per l’introduzione del falco. Molta attenzione deve essere data all’altezza di volo che il falco deve raggiungere durante la caccia, alla centratura e velocità di ascesa. In questo senso può essere utile utilizzare l’aquilone o il pallone aerostatico per un breve periodo durante l’addestramento.

 

Esperienza e fitness

L’esperienza del falco gioca un ruolo fondamentale; i giovani falliranno molte prede prima di apprendere la tecnica di caccia più adatta. Da questo punto di vista il falconiere può accelerare l’esperienza del rapace usando prede di rilascio facilmente acquistabili presso gli appositi allevamenti.

 

Caccia pratica

Si tratta di una caccia classica: il falco una volta liberato prende quota e si porta all’altezza idonea, così da avere un buon “cono della morte” sotto di sé (150-200 metri di altezza), da cui inizia il volo di attesa centrato sul falconiere, il quale, con l’ausilio di uno o più cani da caccia cerca la preda; quando il cane è in ferma il falconiere si assicura che il falco sia ben centrato e nella posizione corretta in funzione della prevista direzione verso cui volerà la preda (a favore di vento), quindi viene dato l’ordine al cane di rompere la ferma e involare la preda; a questo punto il falco si lancia in una picchiata con successiva stoccata o aggancio in volo della preda. Se la preda riesce ad evitare l’attacco o a essere troppo veloce o se il falco non era centrato, la picchiata termina in un lungo inseguimento diretto che può comunque portare alla cattura.

Caccia con i Falchi ai Corvidi

Descrizione generale

Il vantaggio è che i Corvidi rappresentano una preda sempre disponibile, ovunque. Possono essere usati tutti i falchi d’alto volo purchè proporzionati alla forza e dimensione della preda: per le gazze è consigliabile il maschio di Pellegrino, piccolo agilissimo e veloce mentre gli altri falchi sono troppo lenti. Per le Cornacchie e i Corvi invece si ottengono i migliori risultati con le Femmine di Falco pellegrino, con il Maschio di Sacro o di ibridi gyr/sacro o gyr/lanario o gyr/pellegrino e con le femmine di Lanario. 

Livello di difficoltà e risultati

E’ un tipo di caccia molto impegnativo e difficoltoso oltre che pericoloso per i Falchi. Spesso l’attacco finisce in un inseguimento che può portare il rapace a distanze enormi dal falconiere. 

Preventivi di spese-tempo-impegno

La caccia ai Corvidi non richiede grosse spese aggiuntive né per l’addestramento del rapace né in carburante per gli spostamenti. E’ sicuramente una caccia impegnativa che invece richiede tempo ogni giorno per mantenere il falco in fitness muscolare. 

Ambienti

Con l’alto volo gli ambienti dove praticare la caccia ai Corvidi devono essere aperti, bisogna evitare i boschi e le zone troppo ricche di vegetazione e/o ostacoli di altro genere (edifici, zone troppo antropizzate, strade, piloni elettrici etc.) 

Stagioni e orari

I Corvidi sono cacciabili lungo tutta la stagione venatoria. Sicuramente però i primi giorni dell’apertura sono i più favorevoli per via della presenza di numerosi giovani ancora inesperti e incauti verso i predatori. 

Uso di cani o altri ausiliari

Nessuno. Alcuni autori consigliano per la caccia ai Corvi di muoversi a Cavallo per seguire gli spostamenti del falco nei lunghi inseguimenti. 

Addestramento ed introduzione

Bisogna mettersi in contatto con le Province che oprano i piani di cattura e controllo dei Corvidi. Usare logori che imitino la forma della specie preda che si intende cacciare (Gazza, Cornacchia, Corvo etc.). Il giovane rapace deve essere abituato sin dall’inizio alla preda, seguendo le linee generali illustrate per il falco pellegrino precedentemente. 

Esperienza e fitness

E’ importantissimo che i falchi siano bene allenati e molto muscolati per questo tipo di caccia. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra motivazione/ubbidienza del falco e peso muscolare: l’esperienza dimostra che i Falchi troppo magri non hanno successo in questa caccia. I falchi vanno allenati tutti i giorni, soprattutto attraverso voli di inseguimento anaerobici (passate al logoro o altre tecniche col vivo). I falchi per la caccia ai Corvidi devono praticare il volo d’attesa: requisiti fondamentali in questo caso sono la centratura sopra il falconiere e l’altezza di volo che è di circa 100 metri. Un falco più alto rischia di non fare in tempo con la picchiata a raggiungere la preda; un falco più basso non ha sufficiente spazio per prendere velocità nella picchiata. 

Caccia pratica

La caccia in genere può avvenire in due modi: a “cul levè” cioè in inseguimento diretto (in questo caso il Sacro e i suoi ibridi offrono i risultati migliori) oppure lanciando il falco in alto volo, prima di allarmare le prede per poi farle involare quando il falco si trova nella posizione giusta per la picchiata. Si può avere successo nella caccia ai Corvidi con l’alto volo solo se si ha la possibilità di avere delle zone ricche di queste specie (che ormai non mancano di abbondare in tutto il territorio nazionale). È altrettanto importante avere una approfondita conoscenza del territorio, così da conoscere anticipatamente la presenza di prede senza farsi notare: in questo modo si può lanciare il falco in volo molto prima di allarmare le prede. Bisogna esplorare il territorio durante la stagione di caccia chiusa e trovare le zone dove più spesso si radunano i Corvidi (discariche per esempio). Altre circostanze favorevoli possono verificarsi invece di volta in volta: un trattore che sta arando un campo è una forte attrazione per Cornacchie e Corvi, che in questa circostanza saranno così distratte prese dalla foga alimentare da non accorgersi del falco che le sta attaccando.

Falconeria: caccia alla Lepre con l’Aquila del Bonelli

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L’Aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) è probabilmente il rapace più adatto per la caccia alla Lepre. Viene utilizzata, almeno in alcuni paesi europei (Spagna, Portogallo, Austria e Germania). Da un punto di vista sistematica essa non appartiene al genere Aquila ma ad un genere affine, Hieraaetus (cui appartiene anche l’Aquila minore).

Ho voluto parlare della Bonelli in quest’ultimo punto sia perché si tratta di un fantastico rapace tipicamente Paleartico, del quale dovremmo andare fieri, sia perché rappresenta il rapace in assoluto migliore per la caccia alla Lepre. L’Aquila reale, per esempio, ha una ottima capacità di “trattenimento” lasciando al falconiere più tempo per raggiungerla una volta effettuata la cattura ma non è sufficientemente veloce. L’Astòre, dall’altro canto, è molto più veloce e riesce ad ottenere percentuali di cattura ben superiori rispetto all’Aquila reale, ma anche una grossa femmina non è spesso in grado di trattenere le Lepri più grosse, perdendo una gran quantità di animali.

L’Aquila del Bonelli è invece una ottima via di mezzo: possiede una struttura morfo-funzionale di volo molto simile a quella dell’Astòre, che le conferisce una elevata agilità e velocità ma allo stesso tempo ha un peso (2-2,5 kg) sufficiente per trattenere comodamente anche le lepri più grosse. Unico neo… il costo! Se un Astòre può essere acquistato per 800-1500 euro, un’Aquila reale per 4000-6000 euro, l’Aquila del Bonelli ha dei costi veramente proibitivi che spesso superano le 10.000 euro. Normalmente l’aquila viene lanciata direttamente dal pugno del falconiere alla vista della lepre in fuga. Se la lepre attraverserà un ampio spazio aperto sarà alla portata dell’aquila, se invece troverà riparo in boscaglia, avrà la vita salva.