Federcaccia: Bruxelles, falconeria al Parlamento Europeo, 4000 anni di arte venatoria

Federcaccia: si è recentemente svolta a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo l’esibizione internazionale di Falconeria, evento che ha interessato falconieri e cacciatori provenienti da 19 Paesi, in mostra 4000 anni di arte venatoria.

federcaccia falconeria bruxellesOrganizzata dall’Intergruppo Caccia Sostenibile del Parlamento Europeo insieme alla IAF – Associazione Internazionale di Falconeria e alla FACE, la manifestazione ha riunito esperti falconieri in una occasione unica per presentare immagini, storia, cultura, tradizione ed evoluzione di questa arte dalle antiche origini, considerata dall’UNESCO un patrimonio culturale dell’umanità.

Presenti anche Andrea Brusa Presidente dell’UNCF – Unione nazionale cacciatori falconieri, settoriale della FIdC e Gianluca Barone, vice presidente UNCF Lazio, per rappresentare la falconeria italiana e contribuire a testimoniare i valori e i benefici che la falconeria comporta.

L’incontro ha rappresentato infatti un’occasione per ricordare come oltre al prezioso capitale costituito dalle capacità e abilità che la caratterizzano per l’accurata conoscenza della natura e la condivisione di principi universali, la falconeria è considerata un’attività sostenibile che può essere utilizzata in progetti di conservazione, ad esempio come strumento per il recupero del falco pellegrino, o di sicurezza, vedi l’impiego di falchi negli aeroporti per prevenire pericolosi scontri con altri volatili che possono pregiudicare le fasi di atterraggio e decollo degli aeromobili.

16 novembre 2012

Federcaccia

Il Falconiere secondo Federico II

FEDERICO II (1194-1250) nipote di Federico barbarossa; egli scrisse il miglior trattato di falconeria che vige tutt’oggi, il “DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS” (l’arte di cacciare con gli uccelli) scritto nel 1244-1250.
Nel medioevo e rinascimento, grandi signori e dame, ma anche vescovi e abati praticavano la falconeria.
Ne erano appassionati a tal punto che portavano i falchi in chiesa durante le sacre funzioni.

DAL “DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS “
Il falconiere deve essere di media corporatura, perche’ per l’ecessiva magrezza non può sostenere la fatica e il freddo. Eglinon deve essere neanche troppo grasso perche’ non disdegni la fatica, il caldo e sia piu’ pigro e piu’ lento di quanto richieda quest’arte.
Deve essere di buona memoria, perche’ ricordi il bene o il male, che talvolta nelle operazioni di caccia o dell’esercizio accadrà per colpa sua o del falco, e dall’altra causa segua cio’ che si dimostri buono, e si riguardi da cio’ che si dimostri cattivo e inadatto.
Deve avere la vista acuta, perche’ sia abile a scoprire con lo sguardo, anche da lontano da che parte si trova la preda da cacciare, o il suo falco quando si allontana da lui.
Deve essere di udito buono, da sentire da che parte si trovano gli uccelli che cerca udendo i loro versi e canti, o sentire il sonaglio del suo falco quando non lo vede.
Deve essere agile e veloce, affinché possa correre in aiuto del suo falco tutte le volte che sara’ necessario.
Deve essere audace, tanto da non aver paura di attraversare luoghi disagevoli quando lo si richieda.
Deve saper nuotare per raggiungere il falco oltre un corso d’acqua non guadabile ,per seguire o andare in suo aiuto .
Non deve essere troppo giovane, perche’ la giovinezza non lo induca ad agire a svantaggio di quest’arte.
Non deve essere iracondo ne’ facile d’ira, accade spesso infatti, che il falco faccia cose che non deve fare e che lui si arrabbi , e se non abbandona l’ira, questo la potra’ scagliare contro il falco rovinandolo.
Non deve essere pigro,o negligente, poiche’ quest’arte richiede molta fatica e tanta applicazione.
Non deve esser un ubriacone , poiche’ l’aver bevuto troppo , va contro le nozioni sopra descritte.

 
 

Caccia con Falco di Harris ai Lagomorfi

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Descrizione generale

La Poiana di Harris sembra un rapace molto lento e poco incline alla caccia di prede così rapide e veloci come i Lagomorfi (Lepri, Conigli, Minilepri); ma in realtà vedere un buon Harris bene addestrato a queste prede fa subito cambiare idea!

Livello di difficoltà e risultati

La tecnica di caccia è piuttosto complessa a causa della difficoltà di contatto con le prede ad una sufficiente distanza di tiro. L’Harris è un rapace facile da addestrare e gestire e non presenta difficoltà particolari nell’utilizzo in questa tecnica di caccia.

Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno

Le spese possono essere elevate sia in funzione dell’uso del cane, sia in funzione degli eventuali spostamenti (spese di carburante) sia se si decide di lavorare con due o più Harris in squadra.

Ambienti

Tutti quelli frequentati dalle prede; l’Harris può cacciare in tutti i territori ma sicuramente un territorio pianeggiante e privo di vegetazione arborea che offra posatoi sopraelevati può sfavorire questo predatore. Si può ovviare a questo problema usando delle apposite pertiche molto alte sulle quali trasportare a mano gli Harris.

Stagioni e orari

Si rispettano le giornate e la stagione venatoria. La caccia con l’Harris ai Lagomorfi può essere praticata durante tutto il giorno ma la mattina presto è l’orario migliore per la probabilità di contattare le prede.

Uso di cani o altri ausiliari

I cani sono indubbiamente di grande aiuto in questo tipo di caccia, si possono usare sia i cani da ferma che quelli da seguita come i beagles e il segugio. Alcune razze di cani (Jack Russel Terrier per esempio) possono essere usate anche per stanare le prede direttamente dalle tane a mò di furetto. Il furetto stesso può essere usato laddove sia permesso dalla legge.

Addestramento ed introduzione

La scelta dell’Harris va fatta in funzione della preda: per la caccia ai conigli e alle minilepri si possono usare sia le femmine che i maschi, anche se questi ultimi sono più avvantaggiati; mentre per la caccia alla lepre è bene usare solo grosse femmine che possono avere la potenza e la forza necessaria a trattenere prede che possono anche superare i 2,5 kg. L’addestramento segue la procedura classica. Se si pensa di usare gli Harris in coppia o in squadra, che sarebbe la scelta migliore, bisogna addestrarli insieme sin dalla tenera età così da velocizzare e rafforzare il legame sociale tra gli individui. L’introduzione alla preda avviene nel modo classico (preda morta > preda facile > preda in natura). Se si caccia col cane anche il cane deve essere introdotto agli Harris in giovane età così che si formi subito un buon feeling tra rapaci e ausiliare.

Esperienza e fitness

Indubbiamente sia l’esperienza degli Harris che la loro fitness giocano un ruolo molto importante in questo tipo di caccia; i Lagomorfi sono prede difficili, veloci, scattanti, agilissime, e molto combattive. L’Harris deve fare molta esperienza non solo nelle tecniche di inseguimento sia da solo che in coppia o in squadra ma anche nelle tecniche di “bloccaggio” della preda una volta agganciata con gli artigli; a questo aspetto il falconiere deve dedicare molto impegno già durante la fase di introduzione dell’Harris durante l’addestramento, dandogli la possibilità, sempre con gradualità, di fare esperienza con prede vive in situazioni facili.

Caccia pratica

La caccia pratica con l’Harris ai Lagomorfi può svolgersi in svariate modalità, che vanno da quelle più semplici e sicuramente meno produttive (un solo Harris e ricerca delle prede a piedi, senza l’ausilio del cane) a quelle più complesse e dunque più produttive (due Harris o meglio ancora una squadra di quattro, e l’ausilio di uno o più cani per la ricerca). L’importante è non lanciare gli Harris dal pugno, ma liberarli da subito, già durante la ricerca della preda; l’Harris seguirà il falconiere dall’alto (volo d’attesa o da posatoi elevati inclusa la pertica altissima artificiale da usare quando si caccia in zone prive di alberi) e dunque avrà un grosso vantaggio dovuto alla sorpresa e all’altezza nei confronti della preda.