dal sito geopress.org: Il sospetto del racket dei rapaci giocolieri e l’esiguità della pena – I protezionisti: un colpo gravissimo per un’Aquila che rischia l’estinzione
di redazione | 11 maggio 2013

di redazione | 11 maggio 2013
Da una idea di Patrizia Cimberio, ho il piacere di comunicarvi che oggi è iniziato il primo concorso fotografico di www.falconeria.org!
Come partecipare?
Facile no?
Che aspetti, Carica la tua foto!!!
Credi che questo concorso possa interessare un tuo Amico? Condividi la notizia, Grazie!
RISULTATI al 10-06-2013
1° classificato: Valerio di Giacomo con 250 “Mi piace”
2° classificato: Amad Lars con 148 “Mi piace”
3° classificato: Giacomo Tealdi con 58 “Mi piace”
Si aggiudica il libro Valerio che invito a fornirmi in privato l’indirizzo per la spedizione.
Grazie a tutti per la partecipazione e, visto il successo, il prossimo anno ripeteremo l’esperienza e la miglioreremo ulteriormente!
25 APRILE – FESTAMBIENTE – LIMITE SULL’ARNO
Giovedi scorso, con nostro grande piacere, abbiamo preso parte alla bella manifestazione “Festambiente”. La nostra preannunciata presenza però ha suscitato, come ultimamente troppo spesso succede, una feroce reazione da parte di alcuni personaggi che si dicono legati al mondo animalista, i quali a mezzo di alcune lettere intimidatorie indirizzate all’amministrazione comunale che ha organizzato la manifestazione DIFFIDANO dal presentare i falconieri, in quanto si esibiscono in uno spettacolo anacronistico e diseducativo consigliando di favorire invece tutte quelle realtà che invece tutelano gli animali, come i centri recupero e tutte le associazioni animaliste e ambientaliste. Fortunatamente l’amministrazione comunale, il sindaco in primis, non si sono piegati a certi biechi ricatti. A loro tutta la nostra STIMA ed affetto per la presa di posizione che è difficilmente riscontrabile in questo clima politico dove si preferisce non esporsi a discapito del proprio pensiero. Un grazie vivo e sentito per la fiducia accordataci.
Non ci sorprendono le offese e l’aggressività nelle parole forbite e ben scritte di tali lettere. Oggigiorno è costume comune per molti parlare in “favore” degli animali ergendosi a paladini della natura, ma purtroppo spesso diventare fanatismo quando si parla di cose che non si conoscono e si agisce solo per punto preso, a testa bassa senza guardare, o meglio senza vedere. Non vogliamo parlare del fatto che la legge ci tutela, in quanto noi la rispettiamo ed applichiamo appieno, essendo in regola con tutta la documentazione necessaria e conoscendo la legge a volte meglio degli organi competenti. Ci interessa invece controbattere tutte le falsità che nelle lettere sono scritte.
Si parla di sport anacronistico, ma la falconeria è un’ARTE e non nasce nel Medioevo, ma è ben più antica, tanto antica e tanto universale che nel 2010 è divenuta Patrimonio dell’Umanità difesa dall’UNESCO. Chi parla di prevaricazione degli animali, che parla di antropocentrismo violento e coercitivo non conosce assolutamente la natura di questi animali che MAI si sottometterebbero all’uomo (nostra fortuna). L’unico modo per noi di stabilire un rapporto con loro è quello di conquistare la loro fiducia e proporci come collaboratori. Solo se facciamo le mosse giuste, se ci mettiamo al loro servizio si può sperare di mettere un rapace in volo e vederlo tornare al nostro richiamo.
Dobbiamo conoscere a fondo la natura dei rapaci e delle loro prede che per migliaia di secoli si sono evoluti insieme, solo così possiamo ricreare quelle situazioni che ci permettono di instaurare un rapporto paritario.
I rapaci non fanno niente che vada contro la loro natura, si rifiutano di volare se non ci sono le condizioni che si aspettano di trovare, ed è proprio questa la nostra grande sfida.
Noi ci sentiamo protettori di questi animali, e lo siamo stati al punto che se oggi possiamo con gioia ammirare il falco pellegrino in libertà, il merito è di quei falconieri che hanno impiegato la loro esistenza nell’allevare, nell’insegnare a cacciare e nel re immettere in natura le specie a forte rischio estinzione.
In Inghilterra come in molte altre nazioni del resto, dove la sensibilità e l’attenzione per questi animali è altissima, la stima per i falconieri è fuori discussione.
Nelle lettere si parla di dolore nel vedere questi animali costretti a fare una “dimostrazione di volo”, a noi invece addolora molto di più vedere alcune liberazioni di rapaci che vengono definiti “recuperati” da parte di quelle associazioni naturaliste/ambientaliste/animaliste, che operano, per proprio tornaconto, sotto i riflettori e a favore delle telecamere, senza poi far trapelare che una percentuale altissima di queste liberazioni finiscono con la morte del rapace al quale non si è dato modo di recuperare totalmente le facoltà predatorie, solo perché non si conoscono a sufficienza o non si sa come fare.
Le missioni, come falconieri che ci siamo prefisse sono molteplici, e oltre alla salvaguardia delle specie a rischio (noi non siamo predatori di nidi come nelle lettere velatamente si allude), oltre alle collaborazioni da sempre allacciate con le più famose organizzazioni mondiali per la reintroduzione di esemplari in natura, oltre alle varie consulenze (tra l’altro gratuite) fornite ai vari centri recupero che le chiedono, e a volte addirittura a veterinari, oltre alle partecipazioni ai monitoraggi (tramite cam) degli esemplari in natura, etc.., una delle missioni che sentiamo di più in questo momento è confrontarci con chi non conosce e non pretende di giudicare, di fare didattica, informazione, di alleggerire in qualche modo il vecchio retaggio di superstizioni e credenze che avvolgono il mondo ancora molto misterioso di questi animali. Possiamo consultare pochissimi dati scientifici e biologici, perché poche ricerche sono state fatte in questo campo, ma quelle poche ricerche svolte, sono quasi tutte ad opera di studiosi che si sono avvalsi di falconieri o che sono stati o diventati in seguito falconieri, perché non esiste altra arte come la nostra che opera con un cosi grande rispetto della natura e dell’integrità fisica e psicologica di questi animali.
Detto questo, a noi premeva risanare i danni che può fare una voce colta e preparata alla guerra delle parole, ma ignorante sui fondamenti di quello che esprimono, e crediamo di aver fornito una versione ben diversa dalle parole che certi “fondamentalisti” esprimono nei nostri confronti.
Un ennesimo GRAZIE all’amministrazione comunale di Limite sull’Arno per aver creduto in noi.
FALCONIERI FIORENTINI
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