Cetrería. Lances en Alas del Viento Libro sulla falconeria

libroIl 23 aprile scorso è stato presentato il nuovo libro del falconiere spagnolo Andrés López:”Cetrería. Lances en Alas del Viento” [Falconeria. Voli sull’ali del vento]. La presentazione è avvenuta nella sede della Real Federación Española de Caza, a Madrid, dove si sono trovati tanti falconieri, amici, compagni di caccia e giornalisti. Questo nuovo libro è stato scritto da un grande maestro falconiere e presidente della più grande associazione di falconeria in Spagna. Ha avuto una grande accoglienza dai falconieri spagnoli, come dai cacciatori in generale e amanti della natura. La traduzione in inglese di questa opera è quasi finita si presenterà nei prossimi mesi.

Sull’autore

ANDRES copiaSoltanto chi incomincia con l’arte della falconeria o ai lettori estranei al mondo della caccia potrà essere sconosciuto il nome di Andrés López. Questo perchè è la sua prima opera sulla caccia con i falchi, scritta verso la metà della sua carriera falconiera, diventò un manuale indispensabile per la formazione di tanti aspiranti. Decine di articoli scritti per numerose riviste venatorie lo confermano come uno dei scrittori spagnoli sulla falconeria più fecondi, e con questi ha contribuito in una maniera notevole al fatto che, al meno per i cacciatori, la falconeria non sia più una lontana reminiscenza medievale e diventi una modalità di caccia gemella, con gli stessi obiettivi ma mezzi diversi. Questa seconda opera in forma di libro non è altro che il contrappunto singolare a questa vasta carriera di maestro e divulgatore della falconeria. Questa produzione scritta è particolarmente preziosa se si tiene conto che presentazione4l’autore è uno dei falconieri che ha una esperienza ampissima su tutti gli aspetti della falconeria e che ha addestrato e usato per la caccia quasi tutte le specie di rapaci accessibili ai moderni falconieri ed è riuscito a catturare con esse il più largo spettro di prede, dalle più abituali alle sporadiche, fortuite o inimmaginabili. Il fatto di essere sempre riuscito a gemellare i falchi con gli altri inestimabili compagni che sono cani, furetti e cavalli, non è altro che la prova della grandezza del maestro falconiere.
La produzione scritta non esaurisce le risorse divulgative di Andrés che da anni, partecipa a conferenze per un pubblico molto vario, dai membri del corpo forestale ai giovani scolari, dai cacciatori col fucile ai tecnici delle amministrazioni pubbliche. Con la stessa maestria con la quale i suoi falchi catturano le prede più svariate, le sue parole sanno coinvolgere un pubblico vario, trasmettendo le intense ed a volte presentazione1contraddittorie emozioni che il falconiere nutre con ogni volo del suo falco. Questa capacità di comunicazione non si basa soltanto su una perfetta conoscenza della falconeria; il messaggio che l’autore cerca di trasmettere trova nella sua padronanza del vocabolario e la parola è il veicolo perfetto per arrivare a chi lo ascolta o lo legge. Questo ricchissimo vocabolario, che comprende dai termini più tecnici della pratica venatoria alle parole ormai dimenticate con cui gli abitanti della campagna descrivevano con precisione i loro lavori e il loro ambiente, non costituiscono altro che un campione dell’attitudine curiosa e la sensibilità che caratterizzano Andrés, come falconiere e come persona. Queste virtù diventano palesi nelle fotografie che accompagnano i suoi articoli e conferenze, prese grazie ad uno spirito attento ed una paziente osservazione della natura; quelle che integrano questa opera, ne sono un campione eccellente.

Sull’opera

presentazione2Sono ormai lontani i tempi in cui procurarsi un manuale da consultare per imparare l’arte della caccia con gli uccelli diventava una missione quasi impossibile. Oggi, ristampe dei primi titoli ed un grande numero di nuovi trattati di falconeria offrono all’ aspirante a falconiere attuale ogni informazione necessaria per affrontare la sfida di addestrare un rapace. L’autore dell’opera presente, che quindici anni fa contribuì a riempire quel vuoto della letteratura tecnica venatoria, ha voluto parlarci di falconeria da un angolo diverso, senza voler insegnare la dottrina, ma cercando di trasmettere e condividere le intense emozioni indelebilmente legate a una così antica attività umana com’è la caccia con gli uccelli. Con la narrazione appassionata delle sue esperienze di trent’anni come falconiere contribuisce in modo magistrale alla consolidazione del genere letterario della narrativa dei falconeria. Quest’opera rende presentazione3conto dell’evoluzione dell’autore come falconiere, dai suoi inizi nell’arte fino alla conferma come indiscutibile maestro falconiere. Con un linguaggio ricco e preciso, ma evitando un discorso tecnico e distante, riesce a fare diventare l’opera comprensibile e attraente ai falconieri esperti come a qualunque amante della natura, che potrà godere una lettura piacevole seguendo con emozione le avventure di caccia dell’autore con i suoi falchi per i campi della Spagna. Ma questo libro ci mostra, dalla prospettiva di uno dei protagonisti, le diverse tappe dell’evoluzione della falconeria in questo paese lungo gli ultimi decenni: dalla non conoscenza assoluta dell’attività fino alla trasformazione in una moda, attraversando duri periodi di divieto e testimoniando le profonde conseguenze dello sviluppo della riproduzione in cattività dei rapaci o la tecnologia di radiolocalizzazione.
presentazione6Ogni falco addestrato dall’autore –falcone, astore, sparviero– è il protagonista di un capitolo del libro nel quale ci racconta le sue peripezie vissute con i suoi alleati nella caccia. Innumerevoli aneddoti divertenti, incredibile prodezze e drammatici eventi raccontati in un modo così intenso ed accompagnati da una precisa descrizione di tutti gli elementi del paesaggio ci consentono di “presenziare” ogni volo di caccia ed attendere con grande aspettativa la fine di esso. Nonostante il fatto di presentare l’opera come una raccolta di racconti, a questo libro non manca un interesse pratico. L’infinità di situazioni diverse che si descrivono, insieme alla grande numero di particolari che arricchiscono ogni racconto, danno al lettore una preziosissima informazione difficile da trovare nei manuali tecnici di falconeria.

Per ordinare una copia del libro potete inviare una mail di richiesta informazioni qui: mae_cien@hotmail.com

 

Immagini e testi gentilmente concessi da Ricardo M. Olmos Leon, tutti diritti riservati.

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Sicilia – Rubate nel nido due rarissime Aquile del Bonelli. Basta dare la Colpa ai Falconieri!

dal sito geopress.org: Il sospetto del racket dei rapaci giocolieri e l’esiguità della pena – I protezionisti: un colpo gravissimo per un’Aquila che rischia l’estinzione

di redazione | 11 maggio 2013

Aquila-del-bonelli-Il furto è avvenuto l’altro ieri in provincia di Agrigento. Sulla parete rocciosa dove stava nidificando la rarissima Aquila, sono stati trovati numerosi segnali dell’avvenuto saccheggio. Dei due giovani, invece, non c’è più alcuna traccia.C’è tristezza ma anche rabbia tra i protezionisti del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia, che da settimane sono ormai impegnati in un instancabile lavoro di tutela dei siti di nidificazione. Con questo ritmo, dicono mostrando studi scientifici, l’Aquila è destinata a scomparire. Un colpo durissimo per la biodiversità del nostro paese, essendo peraltro la Sicilia l’unica regione italiana dove ancora nidifica la rara Aquila.L’aspetto più inquietante della vicenda è però quello del luogo ove è avvenuto il furto. Un nido già conosciuto dalle Forze dell’Ordine. Quel posto, un paio di anni addietro, era infatti divenuto il punto di partenza di un’ampia attività del Corpo Forestale dello Stato che, su delega delle Procura della Repubblica di Caltanissetta, catapultò da Roma i suoi migliori investigatori. La Sezione Investigativa Cites riuscì a ricostruire i percorsi dei poveri aquilotti depredati. Venne così rilevato un lucroso quanto vasto traffico di uccelli rapaci che coinvolgeva numerosi paesi europei. Dalla Sicilia verso il centro europa. Qui, riciclati con documenti falsi, tornavano in alcuni casi proprio in Sicilia, dove sono stati poi sequestrati. Un’Aquila in particolare, riferì allora il Corpo Forestale dello Stato, faceva specifico riferimento ad un ben preciso nido. Un giro di delinquenti che, per quanto vasto, è ancora circoscrivibile, soprattutto per i basisti locali. Eppure lo stesso nido torna ad essere depredato.Allora il Corpo Forestale dello Stato riferì delle attività di falconeria illegale, purtroppo a volte incentivate da manifestazioni di stampo medioevale, pagate con soldi pubblici. Ancora più espliciti i volontari del Coordinamento, secondo i quali il boom dei furti nei nidi è avvenuto dopo la modifica della legge sulla caccia che ha legalizzato tale forma venatoria. Non tutti illegali, ovviamente. Prima di tale intervento, però,  i bracconieri specializzati nei falchi,  erano solo alcuni tedeschi, con scarsi appoggi locali. Depredavano, in particolare, i nidi dei falchi pellegrini fino all’interno della città di Palermo. Oggi si punta in alto. Falco Lanario ed ancor di più l’Aquila del Bonelli. Finanche in quei luoghi per i bracconieri decisamente pericolosi.Eppure, riferiscono sempre  i volontari, anche quest’anno si era provveduto ad allertare  i Distaccamenti della Forestale siciliana  e l’Azienda Foreste demaniali. Per questo, ora più che mai, è importate rinnovare l’appello per una vigilanza ferrea del territorio . I bracconieri, infatti, si appoggiano  a personaggi locali che sanno molto bene come muoversi. In queste ore sono sicuramente impegnati  nei pressi di altri nidi. Ad agevolarli, purtroppo, anche l’esiguità della pena. Basti considerare che un falconiere fermato dalla Forestale siciliana in occasione di una manifestazione folcloristica di stampo medioevale, è stato recentemente condannato al pagamento di 500 euro. Questo nonostante, riferiva l’accusa, sarebbe stato trovato in possesso di due Falchi privi della necessaria documentazione. Per capire di cosa stiamo parlando, basti considerare che un’Aquila del Bonelli può arrivare a valere anche 15.000 euro.E dire che l’indagine di due anni addietro, partita proprio da quello stesso nido di Aquila del Bonelli ora depredato, si era avvalsa della comunicazione di nomi di numerosi sospetti basisti. Siciliani, pedine ma forse anche clienti,  del traffico internazionale di uccelli rapaci. Dati alla mano, commentano dal Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia, l’Aquila del Bonelli è così avviata ad estinguersi. Questo nonostante sia tutelata da disposizioni nazionali ed internazionali, come nel caso della Direttiva comunitaria dalla quale sarebbero peraltro arrivati cospicui finanziamenti per la Regione siciliana.Un pugno di volontari, invece, continua a presidiare i nidi.I genitori dei due aquilotti rubati, hanno così nuovamente avuto distrutta la stagione riproduttiva.  Volano alti e distanti da un nido ormai inutile. I due piccoli, molto probabilmente, sono già stati portati via  dalla Sicilia.
fonte: geapress.org 
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Siamo davvero stufi che i falconieri vengano associati ai bracconieri… Troppo facile dare colpa alla nostra categoria semplicemente per il fatto di non voler comprendere la nostra Arte Millenaria… Le aquile di Bonelli detenute da falconieri in Italia, si contano su una mano e sono in possesso di regolari documenti CITES con prelievo di DNA (giustamente). In Italia il CFS effettua controlli severissimi negli allevamenti di rapaci ed affermare che ci siano dubbi sui controlli degli allevamenti è come affermare che il CFS non adempie nel proprio compito. I falconieri italiani si dissociano dai ladri di nidi, dai trafficanti e da quelli che eludono le leggi. Chiamare un ladro “falconiere” è troppo facile ma assai utile per quelli che condannano la nostra Passione. Il falconiere rispetta la legge e le regole etiche che seguono la falconeria.  Chi le infrange non è un falconiere ma un parassita della società che non ha scrupoli nel danneggiare animali preziosi ed in pericolo come l’aquila del Bonelli. Non sappiamo chi sono queste persone perchè non avremmo nessun problema a denunciarle. Credo che il furto sia stato commissionato dall’estero con la compiacenza di gente del luogo senza scrupoli. Queste aquile non spariranno nel nulla, dovranno cercarle fuori dall’ Italia e le autorità dovranno vagliare molto attentamente sul rilascio della nuova documentazione CITES e sui loro richiedenti. Dovranno andare a vedere tra i collezionisti, zoo, centri recupero, ricchi privati… La considerazione che appare lampante è invece: come è stato vigilato il nido? I pulli sono stati rubati di notte, chi vigilava ? Chi è che non ha visto o non ha voluto vedere? Perchè non sono state poste nella vicinanza del nido delle telecamere infrarosso o degli avvisatori acustici con fotocellula? Le attrezzature esistono, perchè non vengono utilizzate? Quello che gli ambientalisti non hanno capito è che i falconieri, sono dalla loro parte e sarebbero lieti di collaborare nella vigilanza se solo fossero coinvolti anzichè essere additati come ladri di uova! Pensateci!
Federico Lavanche

Concorso fotografico falconeria

SONY DSCDa una idea di Patrizia Cimberio, ho il piacere di comunicarvi che oggi è iniziato il primo concorso fotografico di www.falconeria.org!

Come partecipare?

  1.  Vai alla pagina: https://www.facebook.com/falconeria.org
  2.  Pubblica la tua foto (una sola immagine) che deve essere Possibilmente Ineditainerente la Falconeria e di buona qualità (altrimenti non la vota nessuno) 🙂
  3.  Attendi la scadenza del concorso prevista per  le ore 00,00 del 10-06-2013
  4.  comprendere uccelli da preda nick foxLa foto che otterrà in assoluto più “Mi piace” vincerà una copia del bellissimo libro” Comprendere gli Uccelli da Preda di Nick Fox” offerto da Patrizia.

Facile no?

Che aspetti, Carica la tua foto!!!

Credi che questo concorso possa interessare un tuo Amico? Condividi la notizia, Grazie!

RISULTATI al 10-06-2013

1° classificato: Valerio di Giacomo con 250 “Mi piace”

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2° classificato: Amad Lars con 148 “Mi piace”

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3° classificato: Giacomo Tealdi con 58 “Mi piace”

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Si aggiudica il libro Valerio che invito a fornirmi in privato l’indirizzo per la spedizione.

Grazie a tutti per la partecipazione e, visto il successo, il prossimo anno ripeteremo l’esperienza e la miglioreremo ulteriormente!