Sacrofano, 47 enne ruba un falco e chiede 650 euro di riscatto

falco-sacrofano_fullROMA – Aveva rubato un falco da un allevamento e chiedeva 650 euro in contanti per restituirlo. La singolare estorsione é stata compiuta da un italiano di 47 anni a Sacrofano, vicino a Roma: l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, é stato arrestato dai carabinieri della locale stazione e del Radiomobile della Compagnia Roma Cassia.

L’arrestato, già collaboratore di una società che gestisce l’allevamento di falchi per l’impiego in ambito civile (ecologico e protezione ambientale), approfittando dell’assenza del titolare si è recato presso l’allevamento e sfruttando le proprie capacità è riuscito a impossessarsi di Spyke, questo il nome dell’animale. Il 47enne, per restituire l’uccello ha chiesto al titolare dell’allevamento 650 euro in contanti. La vittima ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.

L’estorsore ha fissato l’incontro per lo scambio ma all’appuntamento si sono presentati anche i militari dell’Arma, osservando la scena a distanza, e a scambio avvenuto sono usciti allo scoperto ammanettando il 47/enne e recuperando sia il denaro sia il falco che, in buone condizioni, è stato poi restituito al suo padrone. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

fonte: ansa

Bufera sullo spettacolo dei falconieri a Santo Stefano Magra

Cucciniello dei Comitati Spezzini: “Spettacolo tristissimo e molto diseducativo per i bambini”.

spettacolo falconeria“Spettabili redazioni ed illustre Assessore al Turismo di Santo Stefano di Magra,
domenica sera ho partecipato alla festa in oggetto nella quale ha avuto luogo la bella Sfilata Storica all’interno di un contesto molto curato fatto di rievocazioni di antichi mestieri, di tradizioni popolari, di invitanti stand gastronomici e di spettacoli. La manifestazione ha richiesto sicuramente un grande impegno e per questo mi complimento con chi l’ha resa possibile, dagli attori che hanno simpaticamente simulato duelli medioevali, ai ristoratori, agli amministratori. Purtroppo in quello che può senza alcun dubbio definirsi un evento riuscito vi è stata la nota stonata rappresentata dall’ esibizione dei falconieri.

Il gruppo, oltre ad un falco, ha impiegato altri rapaci: un’aquila, un gufo e non vorrei sbagliarmi una sorta di avvoltoio che a comando ha dovuto zampettare sulle gambe di alcuni bambini. Il falco invece, sollecitato da un potente fischietto, ha dovuto volare su diversi trespoli posizionati in diverse posizioni ma anche atterrare sopra la testa di alcuni giovinetti scelti tra il pubblico.
spettacolo falconeriaLasciatemi dire che si è trattato di uno spettacolo tristissimo, fortemente diseducativo soprattutto per i ragazzi che vi hanno assistito e che sono stati coinvolti. Taluni venivano disposti in fila anche con una certa autorità. Il trattamento che purtroppo hanno dovuto subire i poveri animali mi ha addolorato, vederli entrare in esigue gabbiette al termine delle loro evoluzioni ha prodotto in me una gran rabbia già salita durante l’ascolto di una voce metallica, dominante e fastidiosa: quella della conduttrice che forse potremmo chiamare a tutti gli effetti domatrice.
Ho a lungo sperato che quegli sventurati volatili levassero il volo e conquistassero una libertà che forse non hanno mai avuto: ho saputo che vivono in una voliera la loro infelice esistenza.

Nel Medioevo, per motivi venatori, la falconeria poteva forse avere un senso, oggi non ne ha alcuno. E’ un’autentica barbarie al pari della pratica circense che impiega animali. Mi auguro che il prossimo anno Santo Stefano non ospiti più questo bruttissimo show e sappia così fornire un esempio di civiltà”.

Corrado Cucciniello, Comitati Spezzini

 

Risposta di Patrizia Cimberio,  DIRETTORE FALCONRY HERITAGE TRUST (UK)

 

La lettera: “Falconeria e spettacoli con falchi addestrati: due attività completamente differenti”

– Gentilissimo Corrado Cucciniello, Comitati Spezzini,

falconeriaho letto con molta attenzione la bella lettera da lei scritta a questa Redazione e all’Assessore al Turismo di Santo Stefano di Magra, lettera che condivido in più punti.
Penso però sia importante evidenziare che quello a cui lei ha assistito, uno spettacolo dove sono stati utilizzati dei rapaci domestici appositamente addestrati, è profondamente differente dalla disciplina che storicamente viene definita “Falconeria”.
Come da lei ben evidenziato, lo spettacolo cui ha assistito non è stato fonte di arricchimento storico o culturale per i bambini presenti, né una lezione sulla biologia dei rapaci; forse avrebbe potuto esserlo, forse avrebbe suscitato un maggiore gradimento del pubblico, o forse no.
Il fatto certo è che non si è trattato di una dimostrazione della Falconeria, ma di uno spettacolo dove sono stati utilizzati animali addestrati a compiere esercizi graditi a un certo tipo di pubblico.
falconiereLa Falconeria si basa sul rapporto di reciproca fiducia tra il falco e l’uomo, che gli permette semplicemente di volare libero e cacciare le sue prede naturali, nell’ambiente naturale. La natura dei falchi non prevede pubblico o riflettori.
Nella storia dei rapporti fra uomo e animali, la Falconeria è l’unica disciplina che mantiene, nel compromesso della convivenza, la completa naturalezza delle esigenze e del comportamento dell’animale coinvolto.
A differenza del rapporto con tutti gli altri animali domestici (cani, gatti, cavalli, e ancor più gli animali da carne) in cui gli animali sono condizionati dall’uomo in un rapporto di cui lui sceglie i tempi ed i modi, il rapporto del Falconiere con il suo falco permette al falco di volare libero, nel suo ambiente naturale, come farebbe se fosse selvatico, per procurarsi il cibo.
In Italia la Falconeria è disciplinata dalla legge 157/92 che, tra le varie disposizioni, specifica l’utilizzo esclusivo di soli falchi domestici, nati in cattività da almeno due generazioni, che devono presentare un anello inamovibile con un numero di riferimento ugualmente riportato sul certificato CITES che deve accompagnare l’acquisto di ogni falco, indicandone la specie e l’allevamento di provenienza.
La Falconeria è stata riconosciuta nel novembre 2010 dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, poiché tradizione storica che da 4.000 anni è praticata e si trasmette in oltre 65 Nazioni di generazione in generazione.
pulcino falcoNei tempi passati, in Europa e in Asia la Falconeria era uno dei metodi più efficaci per procurarsi del cibo; ora, nel terzo millennio, dove assistiamo a una sempre più crescente urbanizzazione, può diventare un mezzo per rinnovare un rapporto realistico con la natura e per capire che siamo parte integrante degli ecosistemi naturali. La Falconeria non è una pratica medioevale anacronistica, ma un modo per non perdere il contatto con le proprie radici, con la propria storia e con la natura stessa: per cacciare con il falco occorre conoscere la natura e le regole che la governano, così come la biologia dei rapaci e le loro abitudini in natura.
Proprio perché la tutela dei rapaci e della biodiversità sono essenziali per la sopravvivenza della falconeria stessa, da sempre i falconieri si sono impegnati per la conservazione dei rapaci e, proprio grazie ad essi, si è evitata negli anni ’60 l’estinzione del falco pellegrino negli Stati Uniti e in Inghilterra a seguito dell’uso indiscriminato del DDT. (vedere approfondimento Falconeria e Conservazione).

trasportino rapaciPur potendo comprendere quello che è stato il suo disappunto nel vedere dei rapaci, simbolo nel nostro immaginario collettivo di libertà e fierezza, trasportati in appositi trasportini o di saperli vivere parte del loro tempo in voliera, credo che spesso sia più facile proiettare alcune nostre aspettative e umani desideri su questo tipo di animali (che come ho già evidenziato sono comunque animali nati da generazioni in cattività, così come lo sono le meno “nobili” oche) piuttosto che su di un cane che vive rinchiuso in un monolocale in città, obbligato a trattenere le sue necessità a comando o di un cavallo nel un box di un maneggio, dove a malapena riesce a girare su se stesso.

Mi auguro che la sua lettera, e la sensibilità di persone come lei, possano essere di suggerimento alle pubbliche amministrazioni, e a chi propone spettacoli con i rapaci, per proporre al pubblico, forse troppo abituato ad un divertimento superficiale e di rapido consumo, contenuti diversi che parlino di cultura della falconeria e rispettino la dignità dei rapaci utilizzati.
La Falconeria fa questo da millenni attraverso la storia, la cultura, la biologia dei rapaci e la loro conservazione nella biodiversità.

Ringraziandola quindi del suo intervento e rimanendo a sua disposizione per nuovi confronti, le porgo cordiali saluti.

Patrizia Cimberio

 

Diario del mio Astore esperienza di allevamento 2013 seconda parte

astore e Lucrezia Lavanche

 

Introduzione alla macchina.

astore in macchinaLunedì sono stato invitato dall’amico Paolo a fare una passeggiata in campagna, fittamente popolata da conigli e minilepri. Non potevo assolutamente perdere l’occasione di portarla fuori dal suo habitat e testare il suo carattere sul campo. Avevo un grosso dubbio: per il trasporto la incappuccio o la metto in macchina sulla pertica senza cappuccio in modo che possa vedere tutto ciò che incontreremo? Ho deciso per la seconda soluzione ripromettendomi di incappucciare il falco in caso di bisogno. L’ho adagiata sulla pertica assicurandola per i geti, coda verso il retro della macchina in modo che potesse guardare avanti, chiudo il cofano piano piano e via! Procedo dapprima a passo d’uomo poi sempre più veloce. E’ così impegnata a stare dritta sul posatoio che non ha sbattuto neanche una volta! Abbiamo incontrato il primo ciclista, niente, un podista, niente, la prima macchina e poi un furgone, niente! E’ guardinga e curiosa e per nulla spaventata, Benissimo!! Anche in tangenziale, abbiamo astore sul pugnoincontrato di tutto, tir, auto articolati, perfino un’ambulanza con sirene spiegate, impassibile! I vetri oscurati ci danno un grande aiuto e un bel po’ di privacy..Dopo 40 minuti, dallo specchietto, noto addirittura che si sta lisciando le penne! Arriviamo sul campo e Paolo è in compagnia di un amico con una fantastica maglia rossa che non la turba affatto. Questa è la prima volta che rimane così a lungo sul pugno mentre cerchiamo di avvistare qualche coniglio e di tanto in tanto le offro una zampa di quaglia per qualche becchettata che non disdegna affatto. Vediamo il primo coniglio, non le sfugge, ha gli occhi fuori dalle orbite! Adoro questo sguardo! Facciamo altri incontri, tutti seguiti dallo sguardo dell’astore. Dopo circa due ore, mentre tornavamo alla macchina, le do il resto della quaglia sul pugno e ripartiamo verso casa con il falco ancora più tranquillo con un bel gozzo da smaltire! Con quanta curiosità guarda gazze, cornacchie, piccioni, colombacci… Oggi è stata un’esperienza importantissima, tutte ottime esperienze che la segneranno per la vita! Lunedì prossimo ci ritorniamo!

18-07-2013

L’astore sta completando lo sviluppo, pesa 1.110 gr e deve completare lo sviluppo delle timoniere e delle primarie. Perde sempre meno piumino poichè sostituito dalle piume definitive di quest’anno. Come ogni giorno, vado in bagno, la faccio salire sul pugno, le do la zampetta di quaglia, vado verso il giardino dove ci aspetta la pertica tonda e il bagnetto. Posizionata sulla pertica, prendo il logoro incarnato con una quaglia intera, 2 giri, fischio e glielo lancio accanto. Non fa in tempo a toccare terra che è già preso! Mentre mangia mi piace avvicinarmi, sedermi li vicino accanto a lei e vederla mangiare, emetto il solito fischio, le avvicino una mano. Quando è sazia, lascia il logoro, entra nel suo bagnetto, beve e.. vai!!! Avete presente l’espressione di un animale felice? Lei lo rappresenta benissimo!

astore su pertica altaAl termine la lascio asciugare al tiepido sole mattutino per poi portarla alla pertica alta su cui passerà il resto della giornata. Noi andremo al lavoro ma lei rimarrà in compagnia delle nostre figlie e dei nonni. Quando rientriamo, inizia la solita routine di consegna cibo ai polli, tacchini, anatre, cani e falchi. La riporto in giardino sulla pertica tonda e le getto il logoro nel solito modo. Quando ha terminato di mangiare, la incappuccio e la posiziono sulla pertica alta, poi la terrò una mezz’oretta sul pugno senza cappuccio e poi in doccia per la notte! Ad oggi mangia una quaglia da carne intera e un pulcino intero al dì. Non la abbasserò fino al suo completo sviluppo. Il McDermott in “imprint the goshawk” dice tassativamente di non dare mai da mangiare sul pugno all’astore. Lui si riferisce però ad astori completamente imprintati sull’uomo non come la mia che fino a 30 giorni di età ha vissuto con la madre! Per questo motivo, senza esagerare e mantenendo costantemente sotto controllo i segnali che il falco ci comunica, ho deciso di nutrirla di tanto in tanto sul pugno. Per ora tutto bene! Se dovesse dare dei segnali di aggressività nei miei confronti o di eccessivo attaccamento alla mia persona, interromperò la pratica per nutrirla esclusivamente a terra sul logoro.

 

21-07-13

Falchi in giardinoGemma alias Ira.. sta completando lo sviluppo fisico. Manca pochissimo al completamento della coda e delle primarie dopodichè inizierò, piano piano ad abbassarla (perdere peso) per farla arrivare al peso di caccia cioè al peso in cui un nidiaceo uscito dal nido inizia ad attaccare le prede autonomamente. Da due pasti, passerò ad uno, la sera quando è più fresco. Visto che era sabato, ho deciso di lasciarla per la notte alla pertica alta, sotto il patio. Ha dormito bene tutta la notte fino all’alba che ha iniziato ad emettere un richiamo classico dell’astore, non di quello imprintato ma della difesa del territorio: ki-ki-ki-ki un verso meraviglioso. Piccolo problema che alle 6.00 del mattino, ogni rumore è amplificato dal silenzio e sentirla che cercava di scendere dal posatoio..ancorato a terra da una base per ombrellone in cemento, non è proprio il massimo.. Il rumore… alquanto antipatico…mi ha costretto ad incappucciarla. Sabato mattina, le ho predisposto un nuovo spazio in giardino a astore in giardinofianco al mio harris Erick. Le casette sono fantastiche, li proteggono dalla pioggia, dal sole eccessivo e anche dalla neve. Sono in una posizione tale che l’astore riesce a vedere fino dentro la cucina, proprio di fronte al patio luogo molto vissuto da tutta la famiglia, cani compresi.. Gemma sta reagendo bene alla sua nuova sistemazione, ora vedremo al mattino cosa combinerà! Oggi ha ucciso il suo primo coniglio ed è una di quelle date da ricordare! Il caldo è tremendo, afoso, i falchi respirano a becco aperto ma anche questo fa parte della natura. Da giorni sento al mattino e all’imbrunire 2 giovani astori che gridano imperterriti dall’altra parte della collina chiedendo cibo ai genitori. Emettono lo stesso identico verso di un astore imprintato che chiede cibo all’uomo! Questo è un bellissimo segno ed è la prova che la coppia di astori selvatici che rispondevano alla mia in primavera si sono riprodotti, sono davvero felice! Ora ho anche capito perchè dei 6 pollastri allevati quest’anno dalla chioccia, ne sono rimasti due… Va bene così! Domani è lunedì e coglierò l’invito dell’amico Paolo per fare due passi in zona conigli e lepri, giusto per farle vedere il selvatico vero e fare un altro giro in macchina, che le fa solo bene! E’ a pieno peso e si vede… Oggi è 1120 gr e non ama molto essere toccata ne tanto meno presa da terra. Non disdegna essere presa dal posatoio perchè fa molte meno storie. E’ normale, una volta abbassata, potremmo finalmente giudicare il reale temperamento di questo meraviglioso rapace.

L’addestramento è proseguito giorno per giorno, Gemma è sempre più forte e desiderosa di cacciare. Abbiamo iniziato i primi voli al pugno, di seguito il video:

 

Poi siamo passati ai voli al logoro….

 

Infine abbiamo provato a cacciare, purtroppo eravamo molto vicino ad altre case con grossi cani quindi ho preferito non rischiare volandola legata alla filagna.

 

Dopo molti voli e sacrifici.. è arrivata anche la prima cattura!

IMG_4572

Gemma, sei il mio orgoglio, voli libera, sai cacciare, sei una forza della Natura! Potresti andar via… invece torni da me… Spero di avere il privilegio di poterti assistere nella caccia per il resto della vita!

 

Copyright immagini e testi di proprietà di Federico Lavanche – www.falconeria.org- vietato l’uso di immagini, video e testi senza autorizzazione scritta dell’autore.