Premesso che, per ragioni anatomiche, il volo del falco di Harris è comunque più lento di quello dell’astore, almeno in linea
Premesso che, mentre tutti i falconieri con astore fanno partire il falco dal pugno con cane in ferma sul selvatico, la stragrande maggioranza dei falconieri con l’Harris lasciano il falco libero di posizionarsi sugli alberi in attesa del frullo, quindi per il falco la partenza dal pugno è innaturale
Premesso che nell’Harris la paura del cane (salvo rare eccezioni, e solo con “quel” cane) è un tratto altamente congenito
Il falco, al frullo, segue pancia a terra il selvatico ( a 1-2 metri dal suolo), per poi agganciarlo al volo da dietro e da sotto, con una rotazione del corpo di quasi 180°.
Tale attacco ottiene un triplice effetto :
1) “tiene in aria” il selvatico, che, sentendosi minacciato da dietro e da sotto, rinuncia a posarsi anche se stremato
2) favorisce le prese “al volo”
3) ottiene voli più lunghi
Attacco tipico del falco di Harris
Il falco, al frullo,si mette in quota (a 5-10 metri dal suolo) dietro al selvatico; ne risultano due possibilità:
a) il falco aggancia a terra il selvatico stremato (che cerca riparo sul terreno) con una lunga picchiata obliqua
b) il falco raggiunge sempre in quota il selvatico, che, minacciato dall’alto, si butta immediatamente a terra; a questo punto il falco, sorpassata la preda, la
schiaccia a terra dopo avvitamento e volè
Tale attacco ottiene un triplice effetto:
1) “porta a terra” il selvatico prematuramente
2) sfavorisce le prese “al volo”
3) ottiene voli più corti
A mio parere, la conoscenza dell’etologia del rapace dovrebbe portare a giudizi più obbiettivi in sede di competizioni di falconeria.
Engel Simonelli
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