Con il termine “animalisti” si definiscono quelle persone che ritengono che vada accresciuta la tutela giuridica ed etica nei confronti delle specie animali differenti dall’uomo.
È un termine nato di recente, infatti prima degli anni ottanta con “animalista” si intendeva soltanto «chi dipinge e scolpisce soggetti animali».
Con il tempo,nell’ultimo decennio del secolo scorso(detta così sembra una cosa vecchissima), il termine ha assunto il significato attuale, ovvero l’adesione ad un insieme di teorie ed atteggiamenti , non solo tra i singoli ma anche tra movimenti e organizzazioni, volti ad ottenere il riconoscimento degli obblighi morali di ogni essere umano nei confronti degli animali ed il superamento dello specismo, cioè della convinzione che le regole etiche si applichino solo all’uomo e non alle altre specie.
ciò che ricercano gli animalisti, oltre all’attività individuale,è un impegno concreto e profondo in ambiti collettivi per contrastare ogni attività connesse allo sfruttamento animale. Questo porta alla nascita di un tentativo di sensibilizzare alla sofferenza, alla violenza degli animali proponendo delle “vie” di sostenibilità su tutti i prodotti di consumo attraverso proposte all’uso ecologico dei mezzi di trasporto, alla scelta delle vacanze (boicottaggio di regimi o di pratiche barbare nei confronti degli animali), e così via, in un’ottica volta ad orientare ogni scelta verso l’alternativa meno violenta per uomini, animali ed ambiente.
Vi sono anche individui e gruppi che si dichiarano animalisti in quanto collaborano di volta in volta con le persone interessate alla lotta o all’abolizione di singole pratiche di sfruttamento, prigionia o sofferenza animale .
Purtroppo però, come da titolo, questo “movimento” ha involontariamente creato quei puristi, o per meglio identificarli “quei fanatici”, che come in ogni movimento ideologico nascono e contribuiscono solo a recare danni a chi ha una visione diversa dalla loro e a portare in cattiva luce chi invece pratica con senno il proprio operato.
È successo in tutto il mondo che gruppi di fanatici “animalisti” han recato danni a singoli per liberare animali da quello che per loro era il giogo della schiavitù, quando invece han portato solo alla morte di animali non abituati alla vita selvatica o addirittura uccidendo degli esemplari nel tentativo di compiere una loro dimostrazione di dissenso ( animalisti danno fuoco al parco Zoom di Torino).
Per questo gli animalisti rischiano di essere un problema nella falconeria, poiché persone poco ben informate o con intenti poco onesti, possono formulare pensieri basati su idee sbagliate, rendendoli poi noti a tutti e dando così un’idea sbagliata a chiunque li ascolti, così come possono agire in “aiuto” del rapace causando più danni che aiuti.
Con questo non voglio dire che qualsiasi animalista sia in torto nell’essere contrario alla falconeria, ma credo che con modo e fare adeguato se ne può pacificamente parlare e discutere, poiché certi si può stare che non c’è falconiere che non tratti al meglio quelli che per lui non sono animali ma dei compagni.
Ho voluto mettere questo post poiché leggendo in vari forum di falconeria ho trovato vari topic che esponevano i problemi che volontariamente o meno degli animalisti poco informati sulla falconeria han recato a dei falconieri che non facevano altro che esercitare la loro passione e a volte pure in aiuto della comunità(com’è ad esempio il bird control)
fonte: http://falconeriambiente.blogspot.it
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