Le tecniche di laboratorio lavorano su quei fattori che, come precedentemente descritto, sono essi stessi causa o conseguenza della mancanza di fitness o viceversa. Per es. abbiamo visto che una conseguenza della mancanza di fitness è la fatica che si origina dall’accumulo di acido lattico nei muscoli: allora un buon test è quello di misurare con tecniche di laboratorio la concentrazione di tale sostanza nel sangue prelevato dall’animale subito dopo che esso ha compiuto un protocollo di esercizio standard. Altro test è quello di misurare la frequenza cardiaca dopo un esercizio, e così via.
Vediamo alcuni tipi di tests:
In un esperimento condotto al Raptor Center del Minnesota è stata misurata la concentrazione di acido lattico ( lattato) nel sangue per 10 minuti subito dopo un esercizio standard (un indoor flight di 10 volte per un percorso di 25 mt) in poiane codarossa riabilitate e poiane (lagopus), allo scopo di determinare se la concentrazione di ac. lattico nel sangue può essere un buon indicatore della condizione fisica dell’animale e se la concentrazione di ac. lattico nel sangue e la rata respiratoria sono correlate.
Dopo l’esperimento si è ottenuta una conferma di ciò che già si sapeva.Come si vede dal grafico 1 le poiane codarossa in fitness ( addestrate per la falconeria) nei minuti dopo l’esercizio mostrano livelli di acido lattico ematico molto più bassi ( e quindi meno affaticamento) rispetto alle codarossa non in fitness che hanno picchi più alti.
Il raggiungimento di una adeguata fitness ( o condizione atletica) dipende strettamente dalla quantità di allenamento e dunque dal
numero di giorni di addestramento al volo, come mostrato dal grafico 2, in cui si vede come la concentrazione sanguigna di acido lattico ( e quindi la fatica) dopo un esercizio standard decrementa con il passare dei giorni di allenamento; cioè nei primi giorni la poiana codarossa si affaticava notevolmente dopo l’esercizio al volo, ma con il passare del tempo l’affaticamento si riduceva sempre di più.
La curva della variazione della concentrazione di ac.lattico nel sangue nei minuti dopo il compimento di un lavoro muscolare è nei rapaci molto simile a quella standard per i Mammiferi: si ha un picco iniziale seguito da un lento decremento della concentrazione fino al livello basale cioè quello dei muscoli a riposo.
L’accumulo dei ac.lattico dopo un esercizio muscolare è un ottimo indicatore del grado di fitness dell’animale in quanto esso riflette la dipendenza del muscolo dalla via anaerobica piuttosto che da quella aerobica, e quindi la capacità di ossigenazione del muscolo stesso.
L’esercizio di resistenza ( esercizio aerobico) richiede una più lenta utilizzazione delle riserve di glicogeno e dei muscoli stessi, con conseguente minore produzione di acido lattico nel sangue.
All’opposto abbiamo gli esercizi di sprint nei quali all’elevata richiesta di ATP da parte dei muscoli impegnati deve corrispondere un adeguato metabolismo anaerobico. Inoltre questo tipo di esercizio consuma anche le riserve di mioglobina e di fosfocreatina accumulate nel muscolo. Durante questo tipo di esercizio, con il passare dei giorni incrementa la quantità di sangue che arriva ai muscoli e ciò grazie ad un maggiore sviluppo dei capillari sanguigni e ad un maggiore output cardiaco; tutto ciò fornisce una migliore ossigenazione ai muscoli con la conseguenza che la via aerobia può così mantenersi per più tempo prima di ricorrere alla via anaerobia e dunque l’animale si affatica di meno e resiste di più.
Invece si è visto che la rata respiratoria non è un buon metodo per valutare la fitness dei rapaci in fase di allenamento al volo, visto che essa non dipende esclusivamente dal leaver muscolare ma anche dalle funzioni termoregolatorie degli animali.
L’uso della determinazione della concentrazione dell’acido lattico ematico è dunque un ottimo strumento diagnostico per valutare la fitness di un rapace sia esso da falconeria o in fase di riabilitazione. La tecnica è molto semplice, infatti esistono degli appositi kit per effettuare questo test. Dopo avere estratto un campione di sangue di 0,1-0,2 ml attraverso un capillare, esso viene mescolato con un volume doppio (0,2-0,4 ml) di acido perclorico all’8% ghiacciato, allo scopo di far precipitare le proteine plasmatiche. Il campione viene quindi mantenuto in ghiaccio per 10 minuti e successivamente centrifugato per 10 minuti a 2.500 rpm . Il supernatante che si ottiene viene pipettato in una provetta e dopo essere stato mescolato con il tampone, il NAD,e l’enzima LDH, ( che sono i componenti del kit), viene messo ad incubare a 37 gradi centigradi per mezz’ora. L’ultima fase del test è misurare l’assorbanza in uno spettrofotometro, dopo aver versato la miscela nell’apposita cuvetta, alla lunghezza d’onda di 340 lambda (UV). Il valore letto nello spettrofotometro moltiplicato per 65,1 ci da la concentrazione dell’acido lattico. Ovviamente per valutare i risultati ottenuti bisogna avere un database di confronto. Ma visto che database del genere sono impossibili da trovare, la cosa migliore da fare è confrontare i valori ottenuti con quelli di animali già ben allenati per es quelli da falconeria.
Per quanto riguarda i rapaci da riabilitare si è visto che quelli che avevano avuto una permanenza di 1-2 mesi richiedono circa 3 settimane di condizionamento al volo, ma i rapaci rimasti in cura per più tempo richiedono 6 o più settimane di allenamento prima di potere essere rilasciati.
TEST DELL’EMATOCRITO
L’ematocrito è definito come il volume compresso (PCV: Packed Cell Volume) degli eritrociti del sangue, espresso come percentuale del volume totale del sangue.
Si è visto che l’ematocrito è influenzato da numerosi fattori, dunque questo test, sebbene più semplice del precedente, è anche meno preciso. La fitness di solito è associata ad alti valori di ematocrito visto che alti valori significano un alto numero di globuli rossi nel sangue e visto che la funzione dei globuli rossi è trasportare ossigeno agli organi e quindi anche ai muscoli, significa anche un minore affaticamento visto che il muscolo non entra subito in debito di ossigeno e non è dunque costretto a ricorrere al metabolismo anaerobio che ha come conseguenza lo sviluppo ed accumulo di acido lattico con coseguente affaticamento.
Una volta misurato il valore dell’ematocrito del sangue ( prelevato dal rapace di cui si vuole valutare la fitness) si ottiene un risultato che può essere espresso in percentuale: per es un valore di ematocrito del 50 % significa che il volume dei globuli rossi è pari al volume di tutte le altre componenti del sangue messe assieme.
Per trarre delle informazioni dai valori misurati di ematocrito bisogna avere dei valori di riferimento; si guardi il database ematologico in queste pagine.
Per approfondire ulteriormente l’argomento si può anche visitare il seguente URL : http://people.clemson.edu/~gbrrnkt/bld/hct.htm
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