Falco Pellegrino (Falco peregrinus)
Il falco pellegrino ha una lunghezza compresa tra 34 e 58 cm, e un’apertura alare di 80-120 cm.Maschi e femmine hanno piumaggio simile ma, come in molti altri rapaci, sono caratterizzati da un marcato dimorfismo sessuale per cui le femmine sono circa il 30% più grandi dei maschi.Il peso varia quindi dai 440-750 g dei maschi, ai 910-1500 g delle femmine. Le fluttuazioni dei valori tengono conto anche delle sottospecie.
Maschio | Femmina | |
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Dimensioni | 34 – 46 cm | 46 – 58 cm |
Apertura alare | 80 – 100 cm | 104 – 120 cm |
Peso | 440 – 750 g | 910 – 1 500 g |
Il dorso e le ali appuntite degli adulti sono solitamente di un colore che va dal nero bluastro al grigio ardesia, con alcune striature caratteristiche delle sottospecie. La punta delle ali è nera.
La parte inferiore è striata con sottili bande marrone scuro o nere.La coda, dello lo stesso colore del dorso ma con striature nette, è lunga, sottile e arrotondata alla fine con una punta nera e una banda bianca a ciascuna estremità. La testa nera contrasta con i fianchi chiari del collo e la gola bianca.La “cera” del becco e le zampe sono gialle, mentre il becco e gli artigli sono neri.La punta del becco ha un intaglio, risultato di un adattamento biologico, che permette al falco di uccidere le prede spezzando loro le vertebre cervicali del collo.
I giovani immaturi sono caratterizzati da un colore più bruno con parti inferiori striate che invece che barrate; la “cera” e l’anello orbitale è blu pallido.
Sottospecie:
Sono state descritte numerose sottospecie di falco pellegrino e di queste 19 sono accettate dall’ Handbook of the Birds of the World.
- Falco peregrinus peregrinus, la sottospecie di riferimento, descritta da Tunstall nel 1771, si riproduce nella parte temperata dell’Eurasia tra la tundra a nord e i Pirenei, il Mar Mediterraneo e la cintura alpina a sud. Nell’Europa è essenzialmente stanziale, mentre è migratore in Scandinavia e Asia. I maschi raggiungono un peso di 580-750 g, mentre le femmine pesano 925-1030 g.La sottospecie comprende brevirostris, germanicus, rhenanus, e riphaeus.
- Falco peregrinus calidus, descritto da John Latham nel 1790, precedentemente conosciuto come leucogenys include il caeruleiceps. Si riproduce nella tundra artica dell’Eurasia, da Murmansk ai fiumi Yana e Indigirka, in Siberia. È completamente migratore e d’inverno si sposta verso sud fino all’Africa sub-sahariana. Vive prevalentemente attorno a insediamenti in zone umide. È di colore più chiaro del peregrinus, specialmente sulla testa. I maschi pesano 588-740 g, le femmine 925-1333 g.
- Falco peregrinus japonensis, descritto da Gmelin nel 1788, include kleinschmidti, pleskei; l’ harterti sembra riferirsi a integrazioni con calidus. Si trova dal nordest della Siberia alla Kamchatka (anche se forse qui è rimpiazzato dalpealei), e in Giappone. Le popolazioni del nord sono migratorie, quelle giapponesi stanziali. È simile al peregrinus, ma i giovani sono anche più scuri dei piccoli anatum.
- Falco peregrinus macropus, descritto da Swainson nel 1837 è il Falco pellegrino australiano. Si trova in tutta l’Australia, tranne che nel sud-ovest. È non migratore e simile al brookei nell’aspetto, ma è più piccolo e con la regione auricolare interamente nera; le zampe sono in proporzione più grandi.
- Falco peregrinus submelanogenys, descritto da Mathews nel 1912, è il Falco pellegrino del sud-ovest dell’Australia; non migratore.
- Falco peregrinus peregrinator, descritto da Sundevall nel 1837, è noto come Falco pellegrino indiano, Shahin nero o Shahin indiano.
- Era noto in precedenza come Falco atriceps o Falco shahin. L’areale comprende l’Asia meridionale a partire dal Pakistan attraverso India,Bangladesh, Sri Lanka fino alla Cina sud occidentale. In India, lo Shaheen è presente in tutti gli Stati, eccetto l’Uttar Pradesh, soprattutto nelle regioni collinari e rocciose. È presente anche nelle isole Andamane e Nicobare. Depone in genere da tre a quattro uova, con i pulcini in grado di volare dopo 48 giorni e una percentuale di sopravvivenza di 1,32 pulcini per nido. In India nidifica oltre che sulle scogliere, anche su edifici o strutture costruite dall’uomo come i ripetitori per la telefonia cellulare.Nello Sri Lanka la stima di coppie in fase riproduttiva era di una quarantina nel 1996.È non migratore, piccolo e scuro, con sottopancia rossiccio. Nello Sri Lanka questa sottospecie preferisce le colline più elevate, mentre il migratore calidus è avvistato più frequentemente lungo le coste. In Pakistan è il simbolo della locale Aeronautica militare.
- Falco peregrinus anatum, descritto da Bonaparte nel 1838,è conosciuto come Falco pellegrino americano, o “Falco anatra” come indica il suo nome scientifico. Attualmente vive prevalentemente nelle Montagne Rocciose, mentre in precedenza era comune in tutto il Nord America, dalla tundra al Mexico settentrionale, dove gli sforzi di reintroduzione cercano di ristabilire la popolazione.Gli adulti di anatum svernano nella zona di riproduzione, tranne quelli che si riproducono molto a nord. Gli esemplari più vagabondi che raggiungono l’Europa sembrano appartenere alla variante più settentrionale e migratoria tundrius, che è considerata distinta solo dal 1968. È simile al peregrinus, ma un po’ più piccola; gli adulti hanno un colore più chiaro e meno caratterizzato al di sotto, mentre i giovani sono un po’ più scuri e marcati. Il peso dei maschi è compreso tra 500 e 570 g, le femmine tra 900 e 960 g.
- Falco peregrinus cassini, descritto da Sharpe nel 1873, è noto anche come Falco pellegrino australe. Comprende il kreyenborgi, o falcone pallido una forma di leucismo tipica soprattutto del Sud America e che per lungo tempo è stata considerata una specie separata.Il suo areale comprende il Sud America e va dall’ Ecuador alla Bolivia, Argentina, Chile, Terra del Fuoco eIsole Falkland.È non migratore e simile al peregrinus, ma un po’ più piccolo e con la regione auricolare nera. La variante kreyenborgi è di un grigio medio con piccole striature sotto e la testa simile al Falco cherrug, anche se la regione auricolare è bianca.
- Falco peregrinus pealei, descritto da Ridgway nel 1873, è conosciuto anche come “Falco di Peale” e include il rudolfi. Si trova nella costa del Pacifico nord-occidentale dell’America, a partire dallo stretto di Puget lungo la Columbia Britannica (comprese le isole Regina Carlotta, nel Golfo dell’Alaska e nelleisole Aleutine, fino alla costa orientale russa del Mare di Bering. Si può trovare anche nelle isole Curili e nella costa della Kamchatka. È un non-migratore. È la sottospecie più grande, tanto che sembra un tundrius più scuro e di grandi dimensioni, o un grande e striato anatum. Ha un becco molto grande. I giovani possono avere una cresta più chiara.
- Falco peregrinus tundrius, descritto da C.M. White nel 1968, era stato incluso nel leucogenys. Vive nella tundra artica del Nord America e della Groenlandia. Migra per svernare nell’America Centrale e nel Sud America. Gli esemplari più vagabondi che raggiungono l’Europa appartengono a questa sottospecie, che era in precedenza unificata con l’ anatum. È l’equivalente americano del calidus. Come dimensioni è più piccolo e più chiaro dell’ anatum. La maggior parte degli individui hanno la fronte e la regione auricolare chiara con la cresta scura, diversamente dal calidus. I giovani sono più tendenti al marrone e meno al grigio dei calidus, e più chiari degli anatum.
- Falco peregrinus madens, descritto da Ripley e Watson nel 1963, è caratterizzato da dicromatismo sessuale. È un non-migratore delle isole di Capo Verde; la specie è in serio pericolo in quanto sembrano sopravvivere solo sei-otto coppie.I maschi hanno un colore rosso slavato sul capo, la nuca, le orecchie e il dorso; il sottopancia è bruno-rosato. Le femmine sono di un bruno intenso diffuso, soprattutto sul capo e nuca.
- Falco peregrinus minor, descritto da Bonaparte nel 1850. Precedentemente veniva spesso chiamato perconfusus.Ha una distribuzione scarsa e a chiazze nelle aree sub-sahariane e nel Sud Africa e si spinge lungo le coste atlantiche fino al Marocco. È un non-migratore piuttosto piccolo e scuro.
- Falco peregrinus radama, descritto da Hartlaub nel 1861, si trova nel Madagascar e nelle isole Comore. È non-migratore.
- Falco peregrinus brookei, descritto da Sharpe nel 1873, è conosciuto anche come Falco pellegrino mediterraneo o Falcone maltese. Comprende ilcaucasicus e molti tipi della proposta razza punicus, anche se alcuni potrebbero appartenere ai pelegrinoides o loro ibridi dell’Algeria. Si trovano in tutta l’area mediterranea a partire dalla Penisola iberica, tranne che nelle zone più aride del Caucaso. È un non-migratore, più piccolo del peregrinus e con una sfumatura ruggine nel sottopancia. I maschi pesano circa 445 g, le femmine fino a 920 g.
- Falco peregrinus ernesti, descritto da Sharpe nel 1894, si trova dall’ Indonesia alle Filippine e a sud di Papua Nuova Guinea e nell’arcipelago delle Bismarck. La sua separazione dal nesiotes è da confermare. È un non-migratore, più scuro del peregrinus con dense barrature zona auricolare nera.
- Falco peregrinus furuitii, descritto da Momiyama nel 1927, si trova nelle isole Izu e Ogasawara. È un non-migratore, piuttosto raro, forse limitato ad un’unica isola.[5] Ricorda il pealei, ma è più scuro specie sulla coda.
- Falco peregrinus nesiotes descritto da Mayr nel 1941, si trova nelle isole Figi e forse anche a Vanuatu e in Nuova Caledonia. È un non-migratore.
- Falco peregrinus pelegrinoides, descritto da Temminck nel 1829, si trova nelle isole Canarie, Nord Africa, Vicino Oriente e Mesopotamia. È molto simile albrookei, ma con dorso più chiaro, collo ruggine e parte inferiore giallina con poche marcature. È più piccolo del peregrinus, con le femmine che pesano attorno a 610 g.
- Falco peregrinus babylonicus, descritto da Sclater nel 1861,si trova nell’Iran orientale, lungo le catene montagnose dell’Hindu Kush, Tien Shan e Monti Altaj. Pochi esemplari svernano nel nord dell’India, soprattutto in aree semideserte. È più chiaro del pelegrinoides, simile a un piccolo Falco biarmicus chiaro. I maschi pesano 330-400 g, le femmine 513-765 g.
Metodi di Caccia:
I metodi di caccia del falco pellegrino sono tutti condizionati dalle sue caratteristiche fisiche. Il falco pellegrino è un abile cacciatore in grado di attaccare anche le prede a mezz’ aria. Contrariamente a quanto si crede, esso non è in grado di volare in orizzontale a velocità importanti. R. Meinerzhaghen ha cronometrato numerosi esemplari in inseguimento di prede, potendo constatare che la velocità massima va collocata fra i 105 e i 110 chilometri orari: insufficiente, per esempio, per raggiungere il colombaccio (Columba palumbus) o il piccione (Columba livia) o ancora la maggior parte delle anatre selvatiche, cioè molte delle sue prede principali. Al contrario, nella picchiata, il falco pellegrino è imbattibile. Mebs ha cronometrato più volte un esemplare, lanciatosi dal campanile della cattedrale di Colonia, a velocità fra i 252 e i 324 chilometri all’ora.
Ma il falco, normalmente, caccia da altezze ben maggiori, dalle quali dovrebbe raggiungere e forse superare la velocità critica di cui il suo corpo, ad ali chiuse, è capace (in breve, velocità critica è quella che un corpo, di determinati peso e forma, può raggiungere, accelerato dalla forza di gravità e rallentato dalla resistenza dell’aria). Hangte, nel 1968, ha potuto calcolare che la velocità critica del falco pellegrino è da collocarsi fra i 368 e i 384 chilometri all’ora.
Un’altra caratteristica importante del falco pellegrino è la rigidità delle penne remiganti, importante per la manovrabilità alla fine della picchiata. Ma penne rigide significa anche penne fragili. Quindi la cattura deve sempre avvenire in spazi aperti, evitando il rischio di colpi con rami e perfino fogliame. In conseguenza, la strategia di caccia del falco pellegrino consiste nel tentativo di portarsi in posizione dominante nei confronti della probabile preda. Questo può essere ottenuto in uno dei seguenti modi: trovare un posatoio in posizione elevata, per esempio su un monte; guadagnare quota, quasi sempre sfruttando una termica, e poi pattugliare dall’alto i terreni favorevoli, e infine, più di rado, aggredire una preda dal basso, spingerla a fuggire verso quote altissime e, se è capace di portarsi sopra di lei, infine inseguirla in picchiata.
La cattura vera e propria avviene con la cosiddetta “stoccata”, un colpo sferrato con entrambi gli artigli, che dovrebbe tramortire, o sbilanciare, o ferire la preda, che cade a terra, dove viene uccisa con il potente becco. Più raramente il falco ghermisce la preda (come invece fanno i falchi che cacciano all’inseguimento). Mai la colpisce con il becco o (come sostiene qualche antico testo) con il petto. Da quanto abbiamo detto, si può capire che, salvo su terreni innevati o molto nudi, il Falco pellegrino non caccia mai a terra e mai animali terrestri. Il fabbisogno quotidiano del falco pellegrino è pari a circa 140 grammi di carne. Con i bocconi inghiotte volentieri un poco di piume, che poi rigetta il mattino dopo, prima di riprendere le attività venatorie.
E’ il falco da sempre più apprezzato e utilizzato nella falconeria moderna e classica. E’ un rapace intelligente, docile, ottimo cacciatore di alto volo. Si nutre al 95% di uccelli, rondini comprese che grazie alla sua enorme velocità cattura al volo. In falconeria viene scappucciato quando il cane è in ferma. Il falco parte dal pugno del falconiere per iniziare un volo a spirale. Arrivato ad una altezza di 50-80 mt, si da il comando al cane di far sfrullare la selvaggina. Il falco in volo, chiude le alie ed in picchiata, piomba sulla preda o per ghermirla (afferrarla con gli artigli) o per stoccarla (colpirla col petto). Presente in tutto il mondo, riprodotto in cattività con successo da diversi decenni, non è più in pericolo di estinzione e gode di ottima salute nei suoi naturali territori di nidificazione. Idoneo per caccia, manifestazioni, bird control.
Lunghezza: | cm 38-48. |
Apertura alare: | cm 80-110. |
Peso maschio: | gr 400-650 |
Peso Femmina: | gr 700-1000 |
Giorni di incubazione: | 28-30 |
PELLEGRINO: | dal latino peregrinus “straniero” perchè si sposta molto rapidamente ( come se apparisse da lontano). |
ALTRO: | Calidus = focoso, Brookei = dal nome dell’ornitologo inglese A.B.Brooke. |
Altre Lingue: | Inglese: Peregrine; Francese: Faucon Pèlerin; Tedesco: Wanderfalke; Spagnolo: Halcòn Comùn. |
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